Castello di Sarteano

Luogo: Sarteano

Comune: Sarteano 

Data/periodo: XV secolo 

Descrizione:  La prima notizia documentaria che attesta l’esistenza del Castello di Sarteano è un atto di donazione stipulato all’interno dello stesso e risalente all’anno 1038. L’atto  fu stipulato da un discendente dei conti Farolfingi-Manenti, una dinastia che nei secoli XI e XII deteneva poteri comitali sia a Chiusi che ad Orvieto e che riuscì ad imporre il proprio potere attraverso una progressiva intensificazione di attività economico-sociali su tutto il territorio della Val d’Orcia, in particolar modo su Sarteano. Il Castello divenne protagonista di molti episodi connessi allattività degli stessi conti (donazioni, atti di compravendita, stipula di accomandigie) e con il passare del tempo subì una radicale trasformazione. 

Durante il XIII e XIV secolo il territorio di Sarteano fu teatro di molte battaglie e scontri legati in particolar modo alla sua posizione nettamente strategica, posizione di confine tra importanti città come Siena, Perugia ed Orvieto.  Nel 1379, tramite patto di accomandigia, il comune di Siena si accaparrò l’effettivo controllo sul territorio sarteanese rifornendo il Castello di provvigioni, soldati e castellani. Tale patto fu rinnovato successivamente (1401) sancendo così un’alleanza tra Sarteano e Siena di lunga durata.  

Durante l’inizio del XV secolo diversi episodi bellici interessarono animatamente l’intera Toscana e in particolar modo il Castello di Sarteano. Per esempio l’assedio di Ladislao, Re di Napoli (1409), e del capitano di ventura Giacomo Piccinino il quale mise in atto una serie di scorrerie invadendo diversi castelli e territori del contado senese. A Sarteano entrambi gli attacchi vennero respinti rendendo il Castello una fortezza pressoché inespugnabile e sempre più ambita dai territori circostanti.   

Nel ventennio che va dal 1460 al 1480 la Repubblica di Siena intraprese una dispendiosa opera di ricostruzione dei casseri e fortezze presenti nel proprio territorio. I lavori intrapresi a Sarteano occuparono cinque anni (1467-1472). Durante questi lavori il vecchio Castello alto medievale di proprietà dei Conti Manenti fu completamente demolito.  

Il Castello è attualmente costituito da una torre centrale (il mastio) costituita da quattro piani in ciascuno dei quali sono presenti quattro stanze. Una scala a chiocciola collega il piano terra con lultimo piano, dotato di un terrazzamento esterno e parte del coronamento di beccatelli anticamente sormontato da merli. Le fonti documentarie emerse nell’Archivio di Stato di Siena hanno permesso di ricostruire l’assetto quattrocentesco del mastio: sulla sommità era infatti presente una casa, un camminamento di ronda scoperto protetto da parapetto e merli e una torretta sopraelevata, nelle fonti chiamata  maschietto, al termine della quale finiva la scala a chiocciola che attraversava verticalmente lintero mastio. Un circuito murario dotato di camminamento di ronda e due torrioni circolari di avvistamento abbracciavano la torre. Tale paramento murario è tutt’ora presente e molto ben conservato, mentre non restano evidenze architettoniche della casa e del maschietto” anticamente situati sulla sommità. 

Il progetto architettonico fu affidato a due importanti maestri: Guidoccio d’Andrea e  Lorenzo di Pietro detto Il Vecchietta.  Le relative misurazioni da effettuare su ogni paramento murario eretto spettarono a Pietro dell’Abaco. Un cospicuo numero di maestranze provenienti dal nord è attestato nel cantiere di costruzione quattrocentesco, maestranze  incaricate di murare il concio del mastio centrale e quello del fortilizio dotato dei due torrioni circolari. La realizzazione delle appendici architettoniche (merli e beccatelli, porte, balestriere e bombardiere, cordoli situati in cima alla scarpa delle mura della cittadella” e del mastio, scala a chiocciola interna) fu invece  affidata a maestranze sarteanesi e senesi. 

Di particolare interesse risulta essere la lupa senese iscritta nella lunetta sopra l’antica porta posta al primo piano del mastio centrale (unica porta d’accesso fino al 1699) per la quale è stata proposta un’attribuzione stilistica ad Antonio Federighi, che compare in molti documenti inerenti pagamenti effettuati per lavori prestati nel cantiere del Castello. Da segnalare inoltre la numerosa presenza di marchi negli elementi lapidei, legati per lo più al riconoscimento della squadra di lavoro e finalizzati al relativo pagamento della prestazione effettuata. I marchi sulla pietra costituiscono un interessante indizio di autenticità delle strutture architettoniche della rocca, un’evidenza materiale che rende unico questo castello, data la sporadica attestazione di edifici italiani nei quali compaiono sistematicamente i marchi. 

Bibliografia: 

Angelini A., Antonio Federighi e il mito di Ercole , in Angelini A. (a cura di),  Pio II e le arti, la riscoperta dellantico da Federighi a Michelangelo, Siena, 2005

Bandini D., Regesto feudale di Sarteano, in Bullettino Senese di Storia Patria, 72, 1965

Marrocchi M.,  Sarteano tra val d’Orcia e val di Chiana. Itinerari Scelti, Roma, Ed. Pieraldo, collana “Natura e civiltà“, 1996

Marrocchi M., Uomini che combattono: i conti Manenti di Sarteano, in Marrocchi M. (a cura di) Fortilizi e campi di battaglia nel medioevo intorno a Siena, atti del Convegno di Siena, 25-26 Ottobre 1996

Marrocchi M.,  Ranieri Manente di Sarteano, in Bullettino Senese di Storia  Patria, 1995, CII

Marrocchi M.,  La disgregazione di unidentità storica, il territorio di Chiusi tra lalto medioevo e il Duecento, Università degli studi di Firenze, dottorato di ricerca in storia medievale – XI ciclo, A.A. 1999-2000 

Pizziconi S., La Rocca di Sarteano. Il Cantiere Quattrocentesco (1467-1472), Siena, Industria Grafica Pistolesi Editrice Il Leccio, 2010

Pizziconi S., Vecchietta, Federighi et…alii  in Pellegrini  E. (a cura di)  Fortificare con arte. Vicende storiche ed architettoniche di quattro castelli senesi: Torrita di Siena, Sarteano, Lucignano della Chiana, Caldana di Maremma,  Accademia dei Rozzi, Siena, 2009

Links:    

http://www.castellitoscani.com/italian/sarteano.htm 

http://www.fortezze.it/rocca_sarteano_it.html  

http://www.sarteanoliving.it/it/1/voce/30-arte/78-fortificare-ad-arte  

Note: Dal 1997 il Castello è proprietà del comune di Sarteano e dal 2006 è aperto al pubblico.

Autore scheda: Sara Pizziconi  

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