Gli Ardengheschi a Murlo
Luogo: Murlo
Comune: Murlo
Data/periodo: XI-XIII secolo
Descrizione: Notizie di questa famiglia si hanno già all’inizio dell’XI secolo quando troviamo Ardingo, attestato tra il 1007-17 come “conte senese”. Intorno al 1100 i suoi discendenti cominciano ad essere sempre più influenti nella zona a sud di Siena, in particolare nel 1108 Bernardo di Bernardo concede una donazione al monastero di San Lorenzo al Lanzo, e pongono tra i loro domini più importanti Civitella e Orgia. Proprio per questo, Siena fin dal XII secolo cerca di sottomettere la famiglia per poter espandersi a sud e sud-ovest, nell’intento di controllare l’accesso alla Maremma, essenziale per il commercio, ed evitare l’influenza delle circostanti Arezzo, Firenze e Volterra.
Nel 1151 poi, Ugolino di Ranuccio da in pegno al vescovo di Siena Ranieri tutti i suoi possedimenti che vanno dall’Ombrone a Montegrossi e dalla Merse al fiume Elsa, giura di proteggere Siena e i suoi alleati, di abitarvi due mesi all’anno e di soccorrere la città in caso di guerra. Tra queste proprietà viene escluso il castello di Campriano, che sorge ai margini settentrionali del comune di Murlo, anche se non siamo a conoscenza di quali siano le motivazioni. Tra i beni impegnati, ovviamente, si annovera anche il vero e proprio castello di Murlo che oggi è il nucleo storico del comune. Ancora nel 1179 viene stipulato un contratto di pace tra gli Ardengheschi e Siena che stabilisce il divieto per i conti di ricostruire i castelli distrutti, ma tale condizione non viene applicata per Montepescini, tantomeno per Rocca Gonfienti, entrambi quindi tra i possedimenti più importanti della famiglia.
Montepescini è composto di due nuclei denominati Castelnuovo e Castelvecchio mentre Rocca Gonfienti, ad esso vicina, è detta anche Rocca Ranuccini dall’antica famiglia che la dominerà successivamente. Nel 1202 avviene la definitiva sottomissione della famiglia a Siena. Gli Ardengheschi, infatti, sono costretti a pagare ventisei denari per ciascuna masserizia dei loro castelli tra i quali troviamo Vallerano, borgo al quale si accede oggi tramite una strada che proviene da Casciano e Valresta, a sud di Frontignano e che si affaccia sulla Val di Merse. La sorte di questa famiglia sembra infine deteriorarsi, così come accade per i suoi possedimenti. I conti, infatti, non appariranno tra le grandi famiglie nobiliari che andranno a costituire il tessuto sociale senese. Forse questo è dovuto ad alcuni fattori tra i quali il sempre crescente ristringimento delle loro proprietà, cedute anche per debiti a banchieri e mercanti di Siena e la progressiva ruralizzazione che li ha relegati in posizione subalterna causandone il decadimento economico e sociale.
Bibliografia:
Angelucci P., Gli Ardengheschi nella dinamica dei rapporti con il comune di Siena in: I ceti dirigenti dell’età comunale nei secoli XII e XIII. Atti del II convegno di studi promosso dal Comitato di studi sulla storia dei ceti dirigenti in Toscana, Firenze 14-15 dicembre 1979, Pisa 1982, pp.119-156
Ascheri M., Lo spazio storico di Siena, Cinisello Balsamo, 2001, pp. 41, 44-6
Passeri V., I castelli del comune di Murlo, Siena, 1985
Passeri V., I castelli di Murlo, Siena, 1995, pp. 117 e seg
Rocchigiani R., Dal conte Ardingo ai conti dell’Ardenghesca: una famiglia e un territorio dell’area senese tra XI e XII secolo, in “Bullettino senese di storia patria”, XC (1983), pp. 7-49
Autore scheda: Maria Paola Angelini (Associazione Culturale di Murlo)