Castello di Montepescini – Murlo
Luogo: Montepescini
Comune: Murlo
Data/periodo: Della fondazione del Castello di Montepescini e della canonica a esso collegata non si hanno notizie precise: il primo documento scritto risale al 1055. Oggi parte del castello è bene demaniale, mentre la chiesa è proprietà dell’Arcidiocesi di Siena Colle Val d’Elsa Montalcino
Descrizione: Il Castello di Montepescini si trova lungo la strada che da Casciano di Murlo scende verso il piano del Merse, su un colle meridionale del Comune, denominato Poggio di Follonica. Il paese è scarsamente popolato e occupato in parte dagli spazi demaniali. Il borgo viene anche denominato Castelnuovo per distinguerlo dal rudere di una torre (Castelvecchio) che si trova a occidente, sul cosiddetto Poggio Castello. Della fondazione di queste due torri e della pieve dei Santi Pietro e Paolo, situata nella parte di Castelnuovo, non si hanno notizie: le prime testimonianze sono contenute in un diploma imperiale, datato 1055, in cui Enrico III conferma la piena giurisdizione al Vescovo di Siena su Montepescini, Montorgiali e Vallerano (tutti territori oggi del Comune di Murlo).
Il diritto ecclesiastico su alcune terre di Montepescini è riconducibile a un lascito testamentario di un Rodolfo di Ildebrando, probabilmente appartenente alla famiglia degli Ardengheschi. Nel 1189, una bolla emanata da Papa Clemente III ribadisce il pieno diritto al Vescovo senese Bono sui terreni già menzionati. Gli Ardengheschi mantennero comunque la signoria sul castello fino a che, nel 1202, questo non fu sottomesso al Comune di Siena. In questa occasione, a sottoscrivere l’atto prestando giuramento, si presentarono cinquanta capifamiglia, segno che la comunità doveva contare non meno di duecento persone.
A partire dal XIII secolo, il castello si trovò coinvolto nelle lotte che videro protagonista il Comune di Siena e subì diversi assedi che portarono a una drastica diminuzione della popolazione. Nel 1259 gli abitanti di Montepescini fronteggiarono un attacco da parte fiorentina, ma fu l’assalto dell’esercito pisano, che nel 1332 risalì la Maremma, a recare i danni più consistenti. Anche le truppe senesi, stazionando nel castello nel 1369, acceperunt et astulerunt de eorum domibus et cantinis totum eorum vinum, panem et granum et ordeum […] et etiam combuxerunt et deteriorati sunt ultra mille florenorum auri. Successive scorrerie fiorentine e poi imperiali nella Guerra di Siena (1554) lasciarono Montepescini distrutto: il Comune di Siena vendette infine le rovine e i terreni alla famiglia Borghesi a partire dai primi anni del XVIII secolo.
Quel che rimane visibile oggi consiste in una chiesa romanica, la pieve dei Santi Pietro e Paolo, in uno sparuto numero di case e nel complesso in cui è stato trasformato dai Borghesi il Castelnuovo: un cassero merlato di quattro piani affiancato da una torretta anch’essa merlata cui si accede tramite un viale alberato. Il complesso fa parte dei beni demaniali a disposizione del Corpo Forestale dello Stato. La chiesa, una struttura romanica caratterizzata dal tipico bicromismo senese di laterizio e pietrame calcareo, fa parte, invece, della parrocchia di Casciano di Murlo.
Bibliografia:
Filippone M., Il territorio di Murlo e le sue chiese, Siena, Nuova Immagine ed., 1994, pp. 97-103
Passeri V., I castelli di Murlo, Siena, Nuova Immagine ed., 1985, pp. 72-82
Autore scheda: Silvia Formigli