I tre Chianti

Luogo: Chianti

Comune: Gaiole in Chianti, Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Castelnuovo Berardenga

Denominazione: Chianti geografico, Chianti storico, Chianti enologico

Descrizione: Il nome del Chianti è oggi essenzialmente legato a un vino rinomato e conosciuto in tutto il mondo. Il Chianti inteso come territorio, invece, è sempre stato un’entità sfumata e difficilmente definibile. Ancora nell’Ottocento, Emanuele Repetti denunciava un’evidente difficoltà di definizione.

Si tratta, a ben vedere, di una storia plurisecolare: quella che ha visto il progressivo delinearsi del Chianti in un percorso di graduale estensione, fisica e concettuale, da vallata a circoscrizione amministrativa e infine a comprensorio vinicolo; i “tre Chianti”, appunto, secondo un’efficace definizione di Renato Stopani.

Il Chianti geografico è quello che per primo si precisa, pare a partire dall’VIII secolo. La più antica attestazione del nome Chianti sembra infatti quella documentata in una donazione di beni terrieri a favore del monastero di San Bartolomeo a Recavata datata 14 luglio 790. Per trovare altre attestazioni bisogna poi attendere l’XI secolo. Dalla lettura di questi documenti, e di altri successivi, si evince che la zona denominata Chianti si circoscriveva inizialmente alla vallata formata dal torrente Massellone; questo territorio avrebbe dunque rappresentato l’originaria regione chiantigiana. Oggi, da un punto di vista geografico, il Chianti ha un solo riferimento sicuro: il crinale dei monti del Chianti. Si tratta di una regione per lo più collinare e montana, nel complesso poco favorevole all’agricoltura, a dispetto della fama dei suoi prodotti, soprattutto vino e olio.

Fu nel corso del Duecento che si verificò probabilmente una prima estensione topografica della regione, quando l’area divenne oggetto di contesa delle mire espansionistiche di Siena e Firenze, dopo che la pace di Fonterutoli (1201) e quella di Poggibonsi (1203) avevano fissato una provvisoria linea di confine tra lo stato fiorentino e quello senese. Il Chianti geografico venne allora progressivamente superato da un Chianti storico. La nascita del Chianti come regione coincidente con una circoscrizione amministrativa si ebbe tuttavia solamente con la creazione, da parte della repubblica fiorentina, della Lega del Chianti, all’inizio del XIV secolo. La Lega istituzionalizzava il Chianti, identificandolo come realtà politico-amministrativa dotata di confini geografici precisi, che sarebbe rimasta in vita fino alla riforma lorenese del 1774. La lunga guerra tra Siena e Firenze, che si concluderà solo con la caduta della repubblica senese a metà del Cinquecento, coinvolse in più occasioni borghi, fortezze e frazioni del Chianti, terra di frontiera spesso teatro di saccheggi, invasioni, scorrerie e negoziati. Di questa storia il territorio conserva ancora oggi numerose testimonianze storiche, nei resti dei castelli e nelle dimore fortificate, spesso giunte intatte fino a noi.

Fu, infine, a partire dal XVII secolo che il Chianti enologico iniziò a sostituirsi a quello storico, ampliandone i confini. La fama del Chianti come vino è dunque un’acquisizione relativamente recente. Ancora in età moderna, in effetti, altri vini del contado toscano erano ritenuti più pregiati. Lo stesso Redi, alla fine del Seicento, nel suo Bacco in Toscana, pur definendo il Chianti un vino maestoso e imperioso, affermava che Montepulciano d’ogni vino è re. Al fine di tutelare e valorizzare la produzione vinicola della zona, nel 1716 il governo granducale sentì l’esigenza di emanare un bando nel quale venivano delimitati i confini “tipici” del Chianti, vietando la vendita, sotto questo nome, di vini prodotti al di fuori di tali confini. Una nuova regione, costruita su basi enologiche, si andava dunque sostituendo al Chianti “storico”, fino alla costituzione, nel 1924, del Consorzio Vino Chianti Classico.

Bibliografia:

Moretti I., Il Chianti, difficile identità di una terra, Edizioni di Monte Vertine, 1983

Repetti E., Dizionario geografico fisico-storico della Toscana, Firenze, presso l’Autore, 1833-1845

Stopani R., I tre Chianti, Radda, Centro di studi chiantigiani, 2010

Note: La definizione di Chianti secondo Emanuele Repetti: Vasta, montuosa, boschiva e agreste contrada, celebre per i suoi vini, per il saluberrimo clima e più celebre ancora per la sua posizione geografica, la quale può dirsi nel centro della Toscana Granducale […]; ed è nei monti del Chianti dove hanno origine cinque fiumane, le quali per tre direzioni diverse e per altrettanti valloni fluiscono; finalmente è nel Chianti dove si toccano i territori di cinque antiche diocesi, Arezzo a levante, Siena a ostro, Volterra a ponente (attualmente Colle) Firenze e Fiesole a settentrione.

Niuno scrittore, né alcun dicastero governativo ha indicato finora quali fossero i limiti e l’estensione della provincia del Chianti. Imperocché, dal canto loro i Senesi considerano per Chianti, non solamente una parte della Comunità di Castelnuovo della Berardenga, ma ancora di quella del Terzo di S. Martino che arriva alle porte della città; mentre dall’altro lato i Fiorentini riguardano come appendice del Chianti la parte settentrionale della Comunità di Greve e alcune frazioni delle Comunità di Barberino di Val d’Elsa e di Poggibonsi situate sul fianco, occidentale dei poggi che chiudono il Chianti dalla parte della Valle dell’Elsa.

Nell’opposto lato dei quali poggi corre ad essi parallela da maestrale a scirocco una diramazione secondaria dell’Appennino sotto nome di Monti del Chianti, la di cui criniera (da Monte Muro a Monte Fenali, dodici miglia di tragitto) costituisce la linea di demarcazione naturale la più costantemente adottata nella divisione politica fra la provincia del Chianti e quella del Val d’Arno superiore.

Autore scheda: Eleonora Belloni

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