Poggio Santa Cecilia – Rapolano Terme
Luogo: Poggio Santa Cecilia
Comune: Rapolano Terme
Data/periodo: XII secolo
Descrizione: Pur in mancanza di documenti che aiutino a collocarne con esattezza le origini, l’incastellamento di Poggio Santa Cecilia deve farsi risalire ad epoca successiva al 1175, quando già esisteva la chiesa di Santa Cecilia in Ferrata. Il castello, invece, che ancora non compariva nelle clausole della pace conclusa in quell’anno tra il Comune di Siena e i Cacciaconti, viene citato per la prima volta nel giuramento di fedeltà fatto dai signori di Asciano al Comune di Siena nel 1198. La creazione del castello è dunque da collocarsi tra il 1175 e il 1198.
Posto sotto il controllo degli Scialenghi, Poggio Santa Cecilia, per la sua posizione strategica di confine, fu ripetutamente al centro delle contese tra Siena e Firenze, subendo attacchi e distruzioni.
Nel 1260 il castello divenne base della ribellione guelfa a Siena, portata avanti in particolare dalla famiglia Tolomei, ma dal 1263 passò di nuovo sotto il controllo senese.
Con l’avvento del regime guelfo a Siena, il castello di Poggio Santa Cecilia divenne, alla fine del Duecento, una roccaforte dei fuoriusciti ghibellini senesi e in generale toscani. Per questo motivo, nel 1285, fu posto in assedio da Siena per ben cinque mesi e le sue fortificazioni furono abbattute. La stessa Siena decise tuttavia la riedificazione delle fortificazioni per motivi difensivi nel 1355. Ancora oggetto di contesa nelle guerre tra Siena e Firenze, il borgo fortificato di Poggio Santa Cecilia fu più volte abbattuto e ricostruito tra Trecento e Cinquecento. Rimasto fedele fino all’ultimo alla Repubblica senese, ne seguì le sorti dopo la sconfitta del 1559 e venne incorporato nel Granducato di Toscana.
L’Auditore Generale Bartolomeo Gherardini, nella sua relazione al Granduca di Toscana nell’anno 1676, descriveva la comunità del castello di Poggio di Santa Cecilia come piccola e per lo più formata da povera gente che o sta a mezzaria, o a pigione, o va a opera per sostentarsi.
Con le riforme leopoldine, il borgo di Poggio Santa Cecilia venne inglobato nella comunità di Rapolano. Nel corso del Novecento, con la fine della mezzadria, Poggio Santa Cecilia ha subito uno spopolamento inarrestabile. Oggi il borgo è completamente disabitato e non accessibile al pubblico per motivi di sicurezza. Dell’antica struttura rimangono solamente la porta di accesso e un fabbricato all’interno.
Bibliografia:
Cammarosano P. e Passeri V., I castelli del senese. Strutture fortificate dell’area senese-grossetana, Siena, Nuova Immagine Editrice, 2006
Lecchini E. e Mazzini D., Rapolano e il suo territorio, vol. II, Torrita di Siena, B&B Editrice, 1992
Mazzini D. e Savelli D. (a cura di), Il Comune di Rapolano Terme: la storia, le opere, il paesaggio, Rapolano Terme, s.e., 2004
Mazzini D., Notizie dall’archivio Tadini-Buoninsegni e dall’archivio della parrocchia di Santa Maria Assunta in Rapolano Terme (secc.XVI-XX), in Poggio Santa Cecilia e la Chiesa della Madonna in Ferrata, Siena, Pascal Editrice, 2009
Savelli D., Rapolano Terme, Serre di Rapolano e dintorni: la terra e le opere, San Gimignano, Nidiaci Grafiche, 1998
Turrini P., Poggio Santa Cecilia: una comunità e la sua storia, in Poggio Santa Cecilia e la Chiesa della Madonna in Ferrata, Siena, Pascal Editrice, 2009
Links:
Note: Sembra che a Poggio Santa Cecilia abbia sostato per diversi giorni Giuseppe Garibaldi, in cura alle vicine Terme di Querciolaia. Il complesso di Poggio Santa Cecilia è oggi abbandonato e non accessibile al pubblico; è allo studio un progetto per il recupero e la valorizzazione dell’antico borgo.
Autore scheda: Eleonora Belloni
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