Il cassero di Casole d’Elsa

Luogo: Casole d’Elsa

Comune: Casole d’Elsa

Data/periodo: 1353 -1365

Descrizione: Le mutevoli vicende costruttive che caratterizzarono l’edificazione del cassero, rispecchiarono gli avvicendamenti politici, che tra periodi di sottomissione a Siena e momenti di riconquiste autonomistiche, si alternarono alla guida della Terra di Casole.

Nel 1353 il Consiglio Generale della Repubblica di Siena, deliberò che “pro facendo cassaro in terra de Casulis” dovevano essere confiscati i terreni, le case, le piazze e tutte le costruzioni presenti nell’area scelta per la realizzazione della nuova fortificazione. Furono stanziate delle somme per indennizzare coloro che erano stati espropriati dei beni e ben presto iniziarono i lavori sotto la direzione del primo “Operaio” Schiatta di Nardo. Ma, caduto il governo dei Nove nel 1355, i casolesi insorsero, cacciarono gli operai che stavano edificando il cassero e demolirono quello che era stato costruito. Appena riconquistato il potere nel 1359, i senesi ripresero la costruzione della fortezza stanziando 500 fiorini e incaricando Francesco di Ser Vannuccio di sovrintendere ai lavori. Nel 1360 venne nominato un altro “Operaio” per il completamento del baluardo che era certamente ultimato nel 1365, quando fu utilizzato per respingere le forze di una delle tante compagnie di ventura che in quegli anni giravano per l’Italia.

La struttura che presenta le forme tipiche dell’architettura militare senese, fu eretta all’estremità meridionale del paese, inglobando una parte della cinta muraria e due torri di guardia. Attualmente se ne conserva solo una, la così detta “torre piccola”, orientata a sud-est; l’altra sovrastava la porta sud del castello, adiacente al Rivellino (costruito in epoca successiva per proteggere la struttura dal fuoco nemico), fu distrutta da una granata nel 1945. La terza torre particolarmente massiccia è presente in facciata, a destra del portale caratterizzato da un arco gotico timbrato dalla balzana senese.

Il cassero rafforzò quindi il sistema difensivo sul lato meridionale della cinta muraria che documentata a partire dal 1110, chiudeva l’abitato alla sommità del “Monte Albado”, assumendo un andamento piriforme, con la parte più stretta verso nord dove si apriva la Porta ai Frati, che prese il nome dal contiguo convento dei Servi di Maria. Sempre sul lato nord-est del circuito murario si conservano ancora due torri circolari costruite nel 1481 dall’architetto senese Francesco di Giorgio, incaricato dal Governo senese di rafforzare le fortificazioni della terra di Casole.

Bibliografia:

Fusai L. Storia di Casole, Colle di Val d’Elsa, Ciani Artigrafiche, 2012

Autore scheda: Patrizia La Porta

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