Castelvecchio di San Gimignano

Luogo: Poggio del Comune

Comune: San Gimignano

Data/periodo: Le prime notizie certe di Castelvecchio risalgono agli anni Quaranta del XII secolo

Descrizione: Castelvecchio di San Gimignano si trova sulle pendici occidentali del Poggio del Comune, arroccato su un colle alpestre proiettato verso Volterra e la Valdera. La posizione, imprendibile e isolata, ha decretato la fortuna e la decadenza del castello, vicino sia a San Gimignano che a Volterra.

Nel 1140, il castello venne donato al vescovo di Volterra Adimaro Adimari da un tale di nome Alberto. Pochi anni dopo (1144), il luogo è nominato tra i privilegi papali (pontificato di Celestino II) dei canonici volterrani. Tuttavia, alcune considerazioni suggeriscono che l’area fosse già abitata in età precedente.

Nel corso del XIII secolo, Castelvecchio rappresenta un luogo di elevata importanza strategica ed economica: il vescovo di Volterra, infatti, riscuoteva le tasse dal castello e appoggiava o nominava le figure politiche rappresentative.

Grazie a una serie di atti notarili rogati a San Gimignano tra il 1205 ed il 1210, Castelvecchio entra nella sfera politica di San Gimignano, anche se formalmente è solo nel secondo quarto del XIII secolo che viene sancito l’affrancamento dal vescovo di Volterra e il passaggio alla giurisdizione sangimignanese: specchio della vicenda è l’occupazione del castello da parte degli uomini di Camporbiano per ritorsione contro il comune di San Gimignano (1250). Sono gli anni più importanti per il centro, che vive un momento particolarmente favorevole anche grazie allo sfruttamento delle cave di calcare cavernoso (utilizzato per la costruzione degli edifici anche a San Gimignano) e delle miniere di argento.

Nel primo quarto del XIV secolo Castelvecchio venne assediato due volte (nel 1308 dai Volterrani e nel 1325 dai fuoriusciti Ardinghelli), senza tuttavia capitolare. Nei decenni successivi, la crescente importanza di Castelnuovo (che venne munito di un nuovo circuito murario tra il 1301 ed il 1320), l’entrata nell’orbita fiorentina di San Gimignano e la pacificazione stabilita sui territori limitrofi determinarono la progressiva perdita di importanza di questo sito strategico della Valdelsa, tanto che nel 1430, nonostante la riduzione delle tasse, gli abitanti lasciarono sguarnito il castello.

Il periodo compreso tra il XV ed il XVII secolo vide la definitiva decadenza del castello (nel 1551 l’abitato contava solo 61 abitanti). L’unica struttura che rimase in uso fu la chiesa di San Frediano, che venne definitivamente abbandonata nel 1866 a causa dell’imminente crollo del tetto.

Dell’antico castello oggi rimangono resti importanti, purtroppo in pessimo stato di conservazione: il maestoso cassero sorveglia l’unico accesso al borgo, posto ad Occidente, mentre nella parte opposta, in direzione delle Valdelsa, resta come unica sentinella una torre a picco sui dirupi boscosi.

Sulle strade e sui vicoli, oramai ingombri di vegetazione, si aprono le porte delle case e delle botteghe. La chiesa, in origine dedicata a San Frediano, al quale venne associato nel XIII secolo anche San Giovanni (la canonica di San Giovanni si trovava all’esterno del castello ma le mutate condizioni politiche suggerirono di trasferire le competenze della canonica all’interno dello steso), è oggi priva della copertura; si tratta dell’unico edificio del complesso a conservare l’altezza originaria delle pareti: all’aula, a pianta rettangolare absidata, si può accedere oggi o dal portale con arco a tutto sesto aperto sulla facciata o da una piccola porta, che un tempo collegava la chiesa alla sagrestia (oggi scomparsa).

Bibliografia:

Bartolini G. e Tronti C. (a cura di), Sistema dei castelli e delle fortificazioni in terra di Siena. Dalla ricerca alla valorizzazione, Firenze, Nuova Grafica Fiorentina, 2005, pp. 48-49, 108-111

Bezzini S., San Frediano e Giovanni a Castelvecchio, in AA.VV., Chiese medievali della Valdelsa. I territori della Via Francigena tra Siena e San Gimignano, Empoli, Editori dell’Acero, 1996, pp. 115-117

Cammarosano P. e Passeri V., I castelli nel senese. Strutture fortificate dell’area senese-grossetana, Siena, Nuova Immagine Editrice, 2006, pp. 396-397

Fiumi E., Storia economica e sociale di San Gimignano, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 1961

Giomi L., Castelvecchio di San Gimignano, Firenze, Archeoclub, 1979

Giomi L., Scoperta di un insediamento medievale, Roma, CNR, 1990

Giomi L., Guida alla visita di Castelvecchio, Poggibonsi, Arti Grafiche Nencini, 1995

Giomi L., Castelvecchio nel terzo millennio, Poggibonsi, Arti Grafiche Nencini, 2002

Pecori L., Storia della terra di San Gimignano, Firenze, Tipografia Galileiana, 1853 (ristampa anastatica a cura di Bartoloni V., Poggibonsi, Arti Grafiche Nencini, 2006)

Razzi R., Castelvecchio e le sue chiese, in Scritti sangimignanesi, Poggibonsi, Arti Grafiche Nencini, 2012, pp. 43-71

Schneider F., Regestum Volaterranum, Roma, Loescher, 1907

Fonti: 

Libro Bianco del Comune di San Gimignano, in parte edito nel volume Ciampoli D. (a cura di), Libro Bianco di San Gimignano: i documenti più antichi del Comune (secc. XII-XIV), Siena, Edizioni Cantagalli, 1996

Note: In bibliografia è stata avanzata l’ipotesi che il sito fosse già stato occupato fin da età altomedievale (in particolare longobarda), sulla base della presenza di buche di palo individuate nello scavo. Tuttavia la mancanza di una strategia rigorosa e la non applicazione del metodo stratigrafico impedisce, al momento, di corroborare tale ipotesi.

Il sito ha due vincoli sulla base dell’Art. 5 della L. 364/1909: uno sui ruderi del castello (n. 00384849) e un altro sulla chiesa di San Frediano (n. 00384850).

Inoltre la Regione Toscana, con decreto D.C.P. Si 38 del 21 marzo 1996, ha istituito nella zona la Riserva Naturale di Castelvecchio, dandola in gestione all’Amministrazione Provinciale di Siena. La riserva è divisa in due parti: la zona A, a carattere archeologico, e la zona B, a carattere faunistico e floristico.

La visita al castello è vincolata alla richiesta di autorizzazione all’ente gestore; per informazioni sulle attività svolte a Castelvecchio e per le visite rivolgersi al Gruppo Storico di Castelvecchio (info@castelvecchioinvaldelsa.org).

Autore Scheda: Giacomo Baldini

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