Castello del Cerretaccio – Castelnuovo Berardenga

Luogo: Cerreto Ciampoli

Comune: Castelnuovo Berardenga

Descrizione: Documenti d’archivio confermano l’esistenza del castello del Cerretaccio già nel 1097 e attestano che la struttura venne venduta nel 1142 ad una consorteria locale, poi detta dei Cerretani, ai quali ancora apparteneva nel 1163. Dal 1229 vi veniva inviato ogni sei mesi un podestà senese per amministrare la giustizia

Nel 1232, il castello venne espugnato dai Fiorentini, che firmarono poi con i Senesi un accordo secondo cui la fortificazione del Cerretaccio avrebbe dovuto essere destrutturata: cosa che non si realizzò mai. Alla fine del XIII secolo, i Senesi tornarono in possesso di una parte del castello e successivamente, nel 1348, riuscirono a riprenderlo interamente.

Nel 1438 la struttura entrò a far parte del contado di Siena. Già dal 1317, tuttavia, il castello era stato dato in feudo da Arrigo VII, che lo aveva occupato, a due membri della famiglia dei Cerretani, inizialmente banditi da Siena, ma tornati poi fedeli alla repubblica senese. Tra 1337 e 1339 il castello faceva parte del Vicariato della Berardenga, mentre dal 1400 al 1461 è attestato tra i censuali. Divenuto luogo di rifugio prescelto da molti fuoriusciti senesi, venne distrutto per questo motivo da Siena stessa nella prima metà del XVI secolo.

Analizzando le architetture dell’edificio si evidenzia, dopo la sua fondazione, una fase di ristrutturazione e di trasformazione del complesso in una vera e propria fortezza databile tra il XIV e il XV secolo. I ruderi del castello sono ancora ben visibili, sebbene siano in parte nascosti da una folta vegetazione e uno spesso interro ne copra attualmente la parte alta, che costituiva il cassero e che appare circoscritta da un’estesa e alta cinta muraria.

La torre del cassero, databile al XII-XIII secolo, venne abbattuta dai Senesi nel XVI secolo: se ne individuano ancora facilmente le fondamenta e i grossi spezzoni crollati al suolo, costituiti da filari di conci angolari posti in opera con un’alternanza testa-fascia. La torre crollata e adagiatasi su un fianco costituisce sicuramente uno degli scorci più stupefacenti che la visita al sito può regalare. Parte dei ruderi risultano pertinenti ad alcuni ambienti abitativi, uno dei quali doveva avere un soffitto voltato. Le strutture di fortificazione che caratterizzano le parti superiori degli ambienti mostrano elementi architettonici databili ai secoli centrali del Medioevo: in particolare spicca un alto elevato del XII-XIII secolo, costruito con conci squadrati disposti a filari e strette feritoie rettangolari. Lo stesso muro conserva nella parte bassa le tracce architettoniche di una fase edilizia precedente.

Altri ambienti in muratura, relativi probabilmente alle fasi di frequentazione dei secoli centrali del Medioevo e conservati solo in alcuni allineamenti murari, sono racchiusi da una seconda cinta di mura su cui si innesta una rampa di scale in pietra realizzata per accedere alla strada intagliata sul piano di roccia lungo il lato nord del complesso. Questa seconda cinta doveva avere sul lato nord-ovest una porta di accesso in pietra con arco a tutto sesto. Una seconda porta doveva trovarsi sul lato sud-ovest della cinta muraria, ma i crolli e la boscaglia non permettono di individuarla con certezza. In questa zona, al di fuori del circuito murario, è presente una piccola chiesa di forma rettangolare che presenta, in facciata, un interessante architrave monolitico.

Bibliografia:

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Bartolini G., Tronti C., Valenti M. (a cura di), Sistema dei castelli e delle fortificazioni in terra di Siena. Dalla ricerca alla valorizzazione, Firenze, All’Insegna del Giglio, 2005

Fonti:

Pecci G. A., Memorie storiche, politiche, civili e naturali delle Città, Terre e Castella, che sono e sono state suddite della città di Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena, prima metà del XVIII secolo, D.67-D.72

Autore scheda: Società Cooperativa Archeologia ARA

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