Chiesa di Santa Mustiola e Chiostro di Torri – Sovicille

Luogo: Torri

Comune: Sovicille

Denominazione: Chiesa di Santa Mustiola e chiostro di Torri

Data/periodo: XII-XIX secolo

Descrizione: L’anno della fondazione dell’abbazia di Santa Mustiola, intitolata inizialmente anche alla Santissima Trinità, non si conosce, il primo documento che la ricorda insieme al suo monastero risale al XI secolo. Sappiamo solo che precedentemente vi era una chiesetta di epoca paleocristiana.
I monaci di Torri mantennero sempre una certa autonomia, tanto che al tempo dello scontro tra Federico I e Alessandro III, parteggiarono per l’impero e poi successivamente si riconciliarono con la sede apostolica. I monaci ebbero un rilevante ruolo di mediazione tra le autorità cittadine e i potenti feudatari locali, fu per questo che nel 1245 il Comune di Siena li prese sotto la propria protezione.
La presenza dell’Abbazia è stata determinante anche per la formazione del borgo murato di Torri, la cui comunità è attestata già nel 1208. Con Pio II il monastero di Torri fu attribuito alla mensa episcopale di Siena. Nel 1530, dopo la resa di Firenze, Torri fu occupata dalle soldatesche di Gonzaga e da quel momento iniziò il suo periodo di decadenza e dopo poco tempo un sacerdote secolare sostituì i monaci, quindi alla fine del XVI secolo l’abbazia fu nominata vicaria perpetua dell’arcivescovo di Siena. Nel 1867 i beni del monastero furono alienati alla famiglia Nerucci, da cui agli attali proprietari.

Le trasformazioni strutturali che sono seguite hanno modificato parte del monastero in villa, salvaguardando l’integrità del chiostro: unico in Toscana ad avere conservato integri i caratteri romanici, nonostante la costruzione di due ordini superiori. Il chiostro è perfettamente conservato e articolato su tre ordini, di cui la parte romanica è suddivisa in undici arcate per ogni lato, sostenute da esili colonnette che sostengono capitelli riccamente scolpiti con motivi vegetali, al di sopra dei quali sono pulvini a gruccia ornati da motivi geometrici e nastri intrecciati, figure umane in ricordo di scene bibliche, fogliami e fiori, il tutto all’insegna di un’elegante tricromia, attuata con materiali lapidei bianchi, rosati e neri. Le arcatelle soprastanti sono foggia semicircolare e sono costituite da conci in travertino alternati a altri in alberese nero. Il secondo ordine due-trecentesco presenta arcate a sesto leggermente ribassato con piastri ottagonali in cotto, in numero diverso dalle colonnette romaniche; il terzo ordine, che corrisponde al piano percorribile, ha colonnette ottagonali in legno ed è riferibile alla fine del Trecento.

La chiesa abbaziale conserva ancora l’impianto romanico a unica navata con copertura lignea, nonostante i vari rinnovamenti subiti nel corso del tempo, di cui il primo già nel corso del Duecento. Alla chiesa si accede dal fianco destro, attraverso un bel portale gotico con arco a sesto acuto e architrave riccamente scolpito a decorazioni vegetali e teste, sorretto da mensole anch’esse scolpite. L’architrave e le mensole sono di notevole fattura e ricordano, nella composizione e nella tecnica, la suola di Giovani Pisano. Il portale, come le finestre del lato destro sono il frutto di una trasformazione Trecentesca. L’interno della chiesa ha subito varie modifiche e dell’abside semicircolare rimane oggi solo una traccia. L’altare maggiore in travertino, probabilmente eretto inizialmente nel XII secolo, è stato integrato in alcune parti e ricomposto successivamente. Gli altari che si trovano lungo la navata sono stati aggiunti nel Cinquecento, in quello di destra si conserva una bella tavola di Luca di Tommè raffigurante la “Madonna col Bambino”, secondo alcuni la figura femminile potrebbe raffigurare Santa Mustiola, per l’anello che essa indossa; secondo la tradizione la Santa avrebbe posseduto l’anello nuziale di Maria e Giuseppe.
In passato la chiesa di Torri doveva essere ricca di opere d’arte, un documento datato 1891 ricorda che in quella data la chiesa richiese alla Soprintendenza la bella tavola con la “Madonna e Bambino” in stile duccesco, oggi conservata alla Pinacoteca Nazionale di Siena.

Bibliografia:

Landi, Rosia e Torri: chiese e territorio, Siena, Cantagalli, 2011

Bartalini, Scultura gotica senese 1260-1350, Siena, Fondazione Monte dei Paschi, Torino, Umberto Allemandi & C., 2011, pp. 20-22, 27, 31-32

J. Jacopozzi, Il soave sorriso della sirena. Torri il chiostro la sirena il melograno. Libere fantasie divagazioni sulla storia del Monastero Vallombrosano di Torri, Pro Loco di Sovicille, Siena, Cantagalli, 2008

Cortonesi, Un gioiello nel senese: la storia di Torri, della sua Abbazia e dei suoi personaggi più illustri, Pro Loco Sovicille, Siena, Cantagalli, 2005

Moretti, V. Passeri, Pievi, castelli, ville. Architettura e assetto urbanistico, in Sovicille, a cura di R. Guerrini, Cassa Rurale e Artigiana di Sovicille, Milano, Electa, 1988, pp. 54-58

Fonti:

Scheda ICCD di riferimento: ASBAP Si e Gr: scheda di catalogo n. 00494979 (compilata da P. Scattoni, 1976)

Scheda ICCD di riferimento: ASBAP Si e Gr: scheda di catalogo n. 00385478 (compilata da O. Cipriani, 1995)

Links: 

Sito della Regione Toscana “I luoghi della Fede”

Sito della Pro Loco di Sovicille

Note: L’Abbazia di Santa Mustiola è ricordata in una Bolla Pontificia di Alessandro II datato 1069, nel 1152 ricevette da Eugenio II la protezione apostolica e un anno dopo l’abbazia venne menzionata da Anastasio IV tra i monasteri vallombrosani.
Nel corso del tempo l’Abbazia dovette conoscere anche un periodo di abbandono, nel 1806 vi furono nuovamente apposte le croci.
Sopra la porta da cui si accede al chiostro si può vedere lo stemma della famiglia Piccolomini, sormontato dal cappello arcivescovile e ornato da un’iscrizione, nel fabbricato di fronte all’ingresso della chiesa è invece apposto lo stemma araldico della famiglia Chigi in terracotta dipinta.

Autore scheda: Irene Sbrilli