Palazzi di Radicondoli

Luogo: Radicondoli

Comune: Radicondoli

Data/periodo: I palazzi signorili del centro storico di Radicondoli sono stati costruiti tra il XV e il XIX secolo, quelli di proprietà pubblica sono stati modificati negli interni per accogliere uffici, spazi espositivi e la biblioteca comunale. Il palazzo Lolini e il palazzo Baronti Marchiola hanno conservato parte degli arredi d’epoca

Descrizione: Lungo l’asse viario principale di Radicondoli, che segue l’andamento naturale del colle e attraversa il paese in direzione est-ovest, sorgono i palazzi storici più importanti. Sulla piazza Matteotti, di fronte alla Collegiata dei Santi Simone e Giuda, si affaccia l’attuale municipio, già Palazzo Berlinghieri dal nome della famiglia a cui apparteneva. La facciata presenta una decorazione tipica del periodo manierista, con portone principale e finestre bordati di grandi bugne in travertino aggettanti, simili a quelle della Villa di Anqua. Per quest’affinità è stato ipotizzato che il palazzo fosse opera di Baldassarre Peruzzi, cui era attribuita anche la villa. Gli ultimi studi propendono piuttosto per collegare il palazzo di Radicondoli alla Villa La Fantina, nei pressi di Montepulciano, progettata da Sebastiano Serlio alla fine del Cinquecento. All’interno del palazzo c’è un ampio atrio coperto da una volta a padiglione, le porte sono munite di stipi e architravi in pietra, alla parete è addossato un pregevole pozzo in travertino con vasca a forma di anfora e copertura semicircolare a nicchia. Da segnalare è anche la bella terrazza che guarda verso le colline di Radicondoli.

Il palazzo è stato acquistato nel 1988 dal Comune, che ha fatto lavori di ristrutturazione e nel 1991 vi ha trasferito i propri uffici. Poco più avanti, lungo la via principale, al numero civico 85, si incontra uno dei palazzi più antichi di Radicondoli, il Palazzo del Capitano, di origine trecentesca, dove abitava il Capitano di Giustizia. Nella facciata si riconoscono ancora gli originali portali con arco a tutto sesto e archivolto a sesto acuto in pietra. Sempre in facciata si possono vedere due stemmi, in uno si legge l’iscrizione “A LODOVICI PETRONII EQUITIS MCCCCLX”. L’edificio è stato ristrutturato e rialzato di un piano tra il XVI e il XVII secolo. Il palazzo signorile più elegante è certamente Palazzo Lolini, dal nome della famiglia che lo possiede dall’inizio del XX secolo, dopo essere stato dei Noferi e prima ancora dei Bizzarrini. L’edificio attuale risale al XVI secolo su preesistenti strutture medievali di cui non c’è traccia. La facciata è circoscritta da cornici a bugnato come i due portali, le finestre sono inscritte all’interno di cornici marcapiano e disposte su tre ordini. Sull’architrave della finestra centrale è incisa la data 1889, in ricordo dell’ultimo importante restauro dell’edificio, al di sopra c’è lo stemma della famiglia Noferi che al tempo era la proprietaria.

Particolarmente interessanti sono gli interni disposti e arredati secondo il gusto neoclassico: il grande atrio d’ingresso, i bagni arredati secondo il gusto di Agostino Fantastici e le camere suddivise da colonne e con affreschi del pittore senese Cinatti. Lo stesso pittore è autore degli affreschi nel soffitto di una sala del primo piano, in cui si può vedere una decorazione a monocromo con motivi floreali e personaggi del passato. Di fonte al Palazzo Lolini si può vedere, con la facciata in mattoni, la Casa del Popolo, edificata nell’Ottocento. L’edificio ha ospitato per anni le sedi dei partiti politici e dei sindacati attivi a Radicondoli. In facciata reca una lapide in ricordo di Garibaldi e, sopra, la scritta “CASA DEL POPOLO”. Dopo la ristrutturazione è diventato sede della Biblioteca Comunale. Al numero civico 43 di via Taddei, si trova il Palazzo Baronti Marchiola che la famiglia di cui conserva il nome fece costruire nell’Ottocento su una struttura medievale preesistente, di cui rimangono frammenti al di sotto dell’intonaco che ricopre la muratura. Lo stile neoclassico del periodo in cui fu realizzato, emerge nella decorazione architettonica della facciata, con due portali coperti da arco a tutto sesto inquadrati all’interno di cornici in pietra e nella terrazza sostenuta da mensole a volute.

Nelle cornici delle finestre, modanate ricorre un motivo a rilievo. Continuando a percorrere via Taddei si trova Palazzo Bizzarrini, dal nome della famiglia cui è appartenuto, prima che lo acquistasse il Comune all’inizio del XX secolo. Sulla facciata c’è un’iscrizione poco leggibile che ricorda Michelangelo Bizzarrini proprietario del palazzo nella seconda metà del Cinquecento. La facciata, infatti, si presenta con elementi architettonici tipici del Cinquecento toscano, ha un paramento in laterizio e le aperture inscritte entro cornici e al centro un portale d’accesso a bugnato. Il palazzo è stato sede del Comune di Radicondoli e in ricordo di questa destinazione ci sono tre lapidi commemorative in facciata. In seguito a un’ampia ristrutturazione è stato adibito in parte a sala per esposizioni e per conferenze e in parte è sede dell’Unione dei Comuni della Val di Merse.

Bibliografia:

Cucini C., Radicondoli, Storia e archeologia di un Comune senese, Roma, Multigrafica Editrice, 1990

Francalacci P., Rotundo F., Radicondoli e il suo territorio. Paesaggio e itinerari culturali, introduzione di Mariella Zoppi, 1999, Nuova Immagine Editrice, Siena

Gigli G., Diario sanese in cui si veggono alla giornata tutti gli avvenimenti più ragguardevoli spettanti sì allo spirituale, sì al temporale della città, e stato di Siena; con la notizia di molte nobili famiglie di essa, delle quali è caduto in acconcio il parlarne, Lucca, Venturini, 1723, pp. 379-402

Guaita O., Le ville della Toscana, Roma, Newton & Compton, 1997

Mori S., Pievi della Diocesi Volterrrana antica, in “Rassegna Volterrana”, LXVII, 1992, p. 42

Fonti:

Schede ICCD di riferimento: ASBAP Si e Gr: scheda di catalogo n. 00385313 (compilata da Francalacci P., 1994), ASBAP Si e Gr: scheda di catalogo n. 00385314 (compilata da Francalacci P., 1994), ASBAP Si e Gr: scheda di catalogo n. 00385317 (compilata da Francalacci P., 1994), ASBAP Si e Gr: scheda di catalogo n. 00385309(compilata da Francalacci P., 1994)

Gherardini B., Visita fatta nell’anno 1676 alle città, terre, castella, comuni e comunelli dello Stato della città di Siena.(Archivio di Stato di Siena, Manoscritti, D. 86, cc. 56-97, cc. 84-97)

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Note: Le carte d’archivio ricordano che molti dei più importanti personaggi storici di Radicondoli, appartenevano alla famiglia Bizzarrini. Tra questi, numerosi, ricoprirono prestigiose cariche pubbliche presso la corte medicea tra il XVI e il XIII secolo. Nel Seicento il Gherardini ricorda il Palazzo Bizzarrini come quello “di maggiore apparenza”.

Autore scheda: Irene Sbrilli