Palazzi di Chiusdino

Luogo: Chiusdino

Comune: Chiusdino

Data/periodo: 1200. L’impianto antico del paese risale all’epoca longobarda, alcuni palazzi conservano parte delle murature medievali, altri risalgono alle epoche successive

Descrizione: Con il 1215 Chiusdino divenne parte della Repubblica di Siena grazie allo sviluppo di tutto il territorio circostante, grazie alla presenza dell’Abbazia di Serena, costruita nel 1004 dai Conti della Gherardesca, e soprattutto dell’Abbazia di San Galgano, terminata dai cistercensi nel 1288. Con il XIII secolo Chiusdino conobbe un notevole progresso che portò alla costruzione di numerosi palazzi e di nuove cinte murarie che permisero di organizzarono le varie espansioni lungo le pendici del colle, rese necessarie dall’aumento della popolazione.

Il paese presenta ancora intatte molte delle sue caratteristiche e delle sue strutture medievali, soprattutto nel rione del Portino e in quello delle Buche. Durante il XIV secolo il borgo raggiunse le dimensioni comprese nell’attuale centro storico e di quell’epoca rimangono le mura castellane e la Porta Siena. L’abitato è tagliato in due zone dall’ampia via Paolo Mascagni, su cui si affacciano eleganti palazzi gentilizi, con un’interessante varietà di stemmi araldici, alcuni non ancora identificati, e di stilemi architettonici, che va dal medievale al risorgimentale. All’inizio del centro storico il complesso di Palazzo Mori Grassellini, già Venturi conserva in parte la struttura medievale, in parte presenta il paramento murario intonacato di colore giallo. Il caseggiato è molto grande, e sulla facciata mostra uno stemma che non apparteneva alla famiglia che ne era proprietaria. Secondo la memoria locale, il palazzo era addossato alla Porta Piana che fu demolita per consentire il traffico dei veicoli alla fine dell’Ottocento. Vicino alla cisterna, dove la strada si biforca e sale verso la parte alta dell’abitato c’è il Palazzo Socci, uno tra i palazzi più antichi, risalente all’epoca medievale.

Tra le costruzioni cinquecentesche di Chiusdino si ricorda il Palazzo Lenzi-Novellini, già palazzo Pretorio che si riconosce per la torre campanaria, tipica dei palazzi comunali. Nell’edificio, oltre al Municipio, aveva sede la Cancelleria e nel Settecento anche l’Accademia teatrale degli Uniti. Una parte del palazzo fu acquistata dalla famiglia Lenzi Novellini, la restante è di proprietà della Misericordia fin dall’Ottocento e ospita gli ambulatori medici. Uscendo dal centro storico s’incontra il Palazzo della Scuola Media che alla fine dell’Ottocento apparteneva ad Alceo Taddei (1832/1915), ingegnere chiusdinese, cui appartenne anche il Palazzo che porta ancora oggi il titolo della sua famiglia, in via Umberto I. Il Palazzo Taddei oggi è di proprietà comunale ed è stato recentemente restaurato. Al piano nobile si conservano ancora le pitture ottocentesche nei soffitti, mentre in facciata c’è una lapide in ricordo della partecipazione di Alceo Taddei alla Battaglia di Curtatone. Lungo via Paolo Mascagni si vede il settecentesco Palazzo Mori Pometti già Molendini, famiglia di possidenti terrieri documentata a Chiusdino già nel Cinquecento. Lo stemma dei Molendini è rappresentato a rilievo sull’archivolto del portone d’ingresso, mentre all’interno dell’edificio si conservano decorazioni parietali ottocentesche. In Piazza Plebiscito c’è l’attuale Palazzo Comunale che risale ai primi del Novecento e nella parete destra, tra due lapidi commemorative, c’è un’edicola in cui sei angeli in stucco svolazzanti stanno intorno all’immagine a mezzo busto di Maria Santissima. Pressappoco contemporaneo del Municipio è il vicino Palazzo Masserizzi, che si affaccia lungo via Paolo Mascagni, presenta cornici e timpani in pietra alla finestre, lesene decorative ai fianchi del prospetto principale e la terrazza con balaustra al di sopra dell’ingresso principale.

Oltre ai palazzi signorili più noti, lungo le vie di Chiusdino si possono incontrare molti altri stemmi araldici che dimostrano come, in passato, Chiusdino fosse abitato da altrettante famiglie nobili. In via delle Macine, per esempio, si può vedere l’arme della famiglia Bartali sul paramento del caseggiato attiguo alla porta Siena e che insiste sulle mura castellane.

Bibliografia:

Benvenuti A., In claustro Sancte Marie: l’Abbazia di Serena dall’VIII all’IX secolo, Pisa, Pacini, 2009

Documenti:

Stemmi delle famiglie di Chiusdino

Fonti:

Intervista fatta al prof. Andrea Conti da Irene Sbrilli a Siena il 28 ottobre 2014

Links:

Sito della Confraternita di San Galgano

Autore scheda: Irene Sbrilli