Villa Bianchi Bandinelli a Geggiano
Luogo: Geggiano
Comune: Castelnuovo Berardenga
Denominazione: Villa di Geggiano
Data/periodo: L’impianto originario della villa risale alla prima metà del XVI secolo
Descrizione: Intorno al 1768, in occasione del matrimonio di Anton Domenico Bianchi Bandinelli con Cecilia Chigi vedova Malavolti, il fabbricato originario, che consisteva in un casale con due torri e risaliva al 1530, fu radicalmente trasformato in una grande villa con giardino cinto da mura e un teatro all’aperto. Nel 1799, a lavori conclusi, venne chiamato il pittore tirolese Ignazio Moder ad affrescare il corridoio a pian terreno, dove raffigurò scene di vita campestre intervallati da ritratti di personaggi di famiglia o amici illustri. Da allora, il complesso non ha subito variazioni, anche grazie a una disposizione testamentaria di Giulio Ranuccio Bianchi Bandinelli, che nel 1824 lasciò la medesima come parte legittima di eredità al figlio Mario, privandolo tuttavia, a causa di dissidi familiari, di qualsiasi altro bene e quindi lasciandolo nell’impossibilità economica di apporvi modifiche.
La villa sorge su un poggio lungo la strada che da Pontignano conduce a Geggiano. L’accesso avviene attraverso un lungo viale, alberato di cipressi e lecci secolari, che conduce a un alto cancello. Pur essendo edificata su un fabbricato preesistente, la villa è il risultato di un progetto unitario. Si sviluppa su pianta rettangolare a tre piani, con torre centrale che si innalza al centro del tetto per un altro piano. Ai fianchi dell’edificio sono addossati due corpi con loggiato attualmente chiuso.
La facciata prospiciente il giardino è scandita da aperture regolari e simmetriche, da piatte lesene in mattoni e da cornici marcapiani e marca davanzali sempre in mattoni. Al centro si apre il portale di accesso sormontato da un balcone con timpano triangolare nel quale è inserito lo stemma nobiliare Bianchi Bandinelli.
Il giardino fu realizzato contemporaneamente alla trasformazione in villa dell’antico casale e consta di tre parti principali: il viale, il piazzone e il giardino vero e proprio. Il piazzale antistante l’edificio è ornato da siepi di bosso che compongono un disegno geometrico e termina nel teatro di verzura. Il proscenio in muratura è delimitato da alte siepi di alloro con nicchie che ospitano le statue della Tragedia e della Commedia.
Bibliografia:
Bosi L., Le ville del Chianti, Pistoia, Tellini, 1981, pp. 51-54
Gabbrielli F., Rotundo F. (a cura di), Architettura nel Chianti senese. Catalogo di Castelnuovo Berardenga, San Quirico d’Orcia, Editoriale Donchisciotte, 1996, pp. 159-161
Oliveto L., Castelnuovo Berardenga. Storia, Arte, Natura, Tradizioni, Firenze, Aska Edizioni, 2007, pp. 31-32
Note: Nella villa ha soggiornato per brevi periodi, tra il 1777 e il 1784, il poeta Vittorio Alfieri.
Autore scheda: Francesca Rosini
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!