Omicidio alla Locanda del Ponte

Luogo: San Lorenzo a Merse, località Ponte a Macereto

Comune: Monticiano

Data/periodo: Metà Ottocento circa

Descrizione: In passato, le rare locande presenti sul territorio erano punti di passaggio per viaggiatori, viandanti, mercanti e spesso criminali e fuggitivi. Non è quindi strano che su questi luoghi di transito si raccontino diversi aneddoti e storie popolari. Si riporta qui, in particolare, la cronaca in rima di un fatto di sangue avvenuto nell’Ottocento nei pressi della Locanda del Ponte, così come è stata raccontata da Ottavia Gabbrielli. La storia, che ai tempi fece molto scalpore, parla di un uomo, tale Forni, che viene lasciato dalla sua amata Annunziata. L’uomo, che non sa darsi pace dell’abbandono, segue la donna, che si era recata al fiume per lavare i panni, e la affoga. La ballata, tratta dal testo di Lazzerini, è stata composta da un certo “Cianca”, del quale non si conosce il vero nome:

Dio de’ Dei, il Tolommei / ha un contadino al palazzo / e si chiama ‘l Forni. / Sentite che fece a questi giorni. / Si vestì da assassino / passò la Merse e ‘l Mersino / e di là c’era Annunziata / che lavava la bucata, / e gli disse: / “Te se’ la Freghina / E io so’ ‘l Forni, / qui devi feni’ i tu’ giorni!” / La prese per la vita stretta stretta / e gli tuffò ‘l capo nell’acqua fresca. / Ritornò a casa e ‘ncontrò / ‘l su’ figlilo Savino; / gli disse: “Oggi l’ho fatta bella, / ho ammazzato la Freghina!” / “Bravo!” – gli disse Savino – / “hai fatto benone, / per un pezzo ti se’ guadagnato la prigione!”

Bibliografia:

Lazzarini L., San Lorenzo a Merse, Monticiano, Comune di Monticiano, 2004

Autore scheda: Pietro Meloni

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