Canzone sul brigante Basilocco

Luogo: Monticiano

Comune: Monticiano

Data/periodo: Successiva al febbraio del 1904

Descrizione: Intorno alla figura del brigante monticianese Basilocco vi sono molte storie e leggende, che hanno influito indubbiamente sulla costruzione del personaggio, anche dal punto di vista storico. Quella che segue è la canzone che i cantastorie erano soliti cantare alle sagre e alle fiere di paese, raccontando le gesta del brigante. La canzone segue la costruzione tipica dell’improvvisazione poetica toscana, in ottava rima concatenata:

A ognun che piace udire, stia attento: / ho da cantare le gesta d’un bandito, / che non girava mai a passo lento / e di rancori sempre premunito, / i fatti stessi me ne dan argomento / però quest’oggi tutto è già finito, / ora per farvi tutti persuasi / i fatti citerò e le sue fasi.
Di Monticiano non racconto i casi / Il posto proprio ove gli era nato / Geste da giovinetto non son basi, / se con qualcuno avesse leticato, / più nessun lo guarda e quasi quasi / non c’era da vedere il suo operato, / ma un tratto il suo cervello si scompiglia / nell’uccisione che fece a Campiglia.
Nessun serene tiene più le ciglia. / Vendetta grida quasi in generale. / Ognuno che si muove per famiglia, / inciampa in lui e riceve del male, / non ha più parenti né famiglia / ogni momento gli si fa fatale, /da tante parti ricerca i quattrini / sparge il terrore di tutti i malandrini.
Voleva uccidere il dottor Callaini, / a Monticiano l’avea con una brigata, / a Chiusdino non passino i confini / se no c’era una palla preparata / quante ragioni avea questo Magrini, / e poi si getta alla disperata, / in Tribunal dovea spiegar l’arcani / invece di finir peggio dei cani.
Due volte avea arrestato il mantovani, / dal Moretti vuol venticinque lire / perché dieci ne manda pei villani, / gli tira un colpo per farlo morire, / il Torti che è al capanno là in quei piani / ancora lui ha fatto intimorire, / una somma ha voluto proprio in mano / per non tornare nella macchia invano.
Ogni squadriglia tutto gira e bada. / Tenente comandante gli è il Pometti, / aspettando che il giorno se ne vada / piglia il comando Malvolti e Paoletti, / impugnano il moschetto e poi la spada / a Serratini vanno sotto i tetti / l’uscio ha lasciato aperto il Pecorini / e comodo sorprendono il Magrini.
Prima che Malvolti si avvicini / il bandito tenta di sparare, / il Gori gli empie il petto di pallini / l’altro nel viso e lo fece cascare, / ecco il destin di tutti i malandrini / ora a tutti lo faccio giudicare / nell’altro mondo sarà sentenziato / di tutto il tempo che male ha operato.
Dicono che in Campiglia ha vendicato / le ragioni che a molti erano infrante, / di vendicarsi ognuno avea giurato / e lui delle parole non ha tante, / in qualcosa ancor lui va perdonato / se di buono diventa birbante, / tutti nel sangue suo non siam padroni / mettendo i cattivi tra quei buoni.

Bibliografia:

Calossi L., Il brigante Basilocco di Monticiano, Siena, Cantagalli, 1996

Note: La canzone è tratta da Calossi L., Il brigante Basilocco di Monticiano, Siena, Cantagalli, 1996.

Autore scheda: Pietro Meloni

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