Il Bacoco

Luogo: Monticiano

Comune: Monticiano

Data/periodo: Il cipresso detto “Bacoco” fu abbattuto nel 1954

Descrizione: “Bacoco” è il soprannome con cui gli abitanti di Monticiano chiamavano il secolare cipresso che svettava nella vigna accanto al monastero di Sant’Agostino, vicino alla strada carrozzabile per Siena.
L’etimologia del nome pare derivare da bacoccole, le bacche di cui il cipresso era ricco.
Quest’albero, che contrassegnava il panorama del paese, ne era anche il simbolo: i paesani erano coloro che erano “cresciuti all’ombra del Bacoco”, i cacciatori festeggiavano una ricca battuta di caccia con schioppettate rivolte al cipresso e chi era costretto a lasciare Monticiano era solito augurarsi che la sorte lo facesse “ripassare al Bacoco”, cioè ritornare al paese.
Molte sono le storie sull’albero tramandate oralmente di generazione in generazione. Si racconta ad esempio che nei primi anni del secolo scorso , durante il “festone” (la festa dedicata al Beato Antonio), l’agile Olimpio Callaini si era arrampicato fino in cima all’albero per issare la bandiera tricolore tra gli applausi degli spettatori. Il famoso brigante Basilocco, invece, pare che fosse riuscito a nascondersi tra le fronde del cipresso per godersi indisturbato i festeggiamenti in onore del Beato.
Marco Muzzi ricorda l’episodio in una poesia:

Come potevano chiamarti / i non veduti miceli e le distese / sterminate di foglia le scope avanina / non toccate in quella piaggia grande / potevano con tante parole circondarci / il loro soccorso invocando / col naso sanguinoso il corpo rotto / di schegge e di pruni i cento / che fossero alla macchia / tu non capivi gli anelli pieni / di vento stretti al nastro e fossetti / puntuti di capirossi / fino alla cintura in cima alle maremme / Murlo Sovicille Scalvaia / che Basilocco un giorno sul cipresso / tutta mirò e le donne fiere in cotonina. / Qualcuno dei meglio andava in Francia / qualcuno rinsecchiva carbonaio.

Le mine tedesche che esplosero a Monticiano nel giugno del ’44 danneggiarono seriamente il Bacoco, che fu abbattuto nel 1954. Al suo posto venne costruito l’attuale Municipio, sorto in sostituzione di quello medievale distrutto durante la Seconda Guerra mondiale. Dell’albero è rimasto vivo il ricordo e il nome: in suo onore infatti, il circolo ARCI del paese è stato chiamato “Bacoco’s”.

Bibliografia:

Ascheri M., Borracelli M. (a cura di), Monticiano e il suo territorio, Siena, Cantagalli, 1997, pp. 243-245

Ciompi A., Monticiano e il suo Beato, Monticiano, Parrocchia dei Santi Giusto e Clemente, 2002, pp. 72-73

«…Fulgi, per tua virtù di serto ornato…». La Compagnia del Beato Antonio e i giorni di Pasqua a Monticiano, ideazione di Carlo Pizzichini, fotografie di Bruno Bruchi, Giancarlo Cini, Mauro Guerrini e Marco Muzzi, testo di Florio Carnesecchi, con una poesia di Marco Muzzi, Siena, Protagon Editori Toscani, s.d.

Autore scheda: Emanuela Cerioli

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