Personaggi di Monticiano

Luogo: Monticiano

Comune: Monticiano

Descrizione: Ogni paese conserva memoria di persone speciali che, per un motivo o per l’altro, popolano l’immaginario collettivo. Anche Monticiano ha i propri personaggi “storici”, buffi, grotteschi, audaci, intelligenti, ai quali la comunità è affezionata e che rimangono nella memoria degli anziani. Di alcuni si ricorda la fisionomia, di altri le posture e i gesti, di altri ancora i modi di dire, talvolta divenuti d’uso comune.

Alda Martinelli, nel libro intitolato Monticiano, ritratto a memoria, ha raccontato e descritto queste figure un po’ particolari, che ha imparato a conoscere sin da bambina.
Negli anni Trenta c’era Guido Demi, il medico del paese, che tutti chiamavano “Pazienzina” perché era solito rispondere, ai pazienti che gli chiedevano informazioni sui loro mali: “pazienzina, pazienzina”.
C’era poi Martino, il postino. Di lui si ricordano le doti canore e di gran bevitore. Partiva sul suo asino, che aveva chiamato Marco, e andava nelle campagne di Monticiano per consegnare la posta nei diversi poderi. Le massaie gli offrivano spesso del vino: “lo gradite, Martino, un dito di vino?”. “Sì che lo gradisco” rispondeva Martino, “ma… per ritto!”

L’arciprete, quello vero, era Don Carlo Rossi, anche se con questo appellativo a Monticiano venivano chiamati tutti i preti. Ma Don Carlo ha lasciato nel cuore dei monticianesi un ricordo particolarmente affettuoso. È rimasto a Monticiano fino al 1960, anno in cui dovette lasciare la parrocchia per motivi di salute. C’era poi il sagrestano, che era solito condire ogni discorso con proverbi e detti popolari. Di lui ci si ricorda per la frase “mai di meno”, che si pronuncia quando lo sforzo è maggiore del risultato (l’espressione si riferiva ad un appezzamento di terra che non rendeva quasi nulla, nonostante lui lo coltivasse con tanto impegno).

Pietro Salvatici era invece conosciuto come “il professore”, perché aveva fatto questo mestiere in provincia di Pistoia. Una volta andato in pensione, era tornato a Monticiano con la moglie per dedicarsi alla terra. In paese era diventato il punto di riferimento per quei giovani che volevano continuare a studiare dopo le scuole elementari, ma che purtroppo non avevano la possibilità di farsi pagare dai genitori i soggiorni in città. Il professore preparava i ragazzi per superare l’esame di scuola media e ottenere il diploma che a quel tempo consentiva di accedere ai concorsi statali.

Latino era un personaggio del tutto singolare, famoso per l’esclamazione “io bui”, che pronunciava di continuo per evitare una bestemmia assai più sconveniente. Di lui Alda Martinelli ricorda un aneddoto particolare: mentre ritornava a casa, fu fermato da un forestiero che gli chiese se sapesse dove abitava Latino. Lui rispose svelto: “Latino? Io non conosco Latini!”, ma subito dopo che il forestiero si era allontanato ci ripensò: “Io bui! Ma Latino so’ io!”

C’era poi Belisario Petrini, corbellaio e comunista convinto, che ogni primo di maggio, nonostante la festa fosse stata abolita da Mussolini, si recava nella piazza del paese vestito di tutto punto, con aria di sfida verso i fascisti.

Tanti altri sono i personaggi che hanno fatto la storia del paese. Chiudiamo ricordando Bastiano, del quale si rammentano le battute argute e dirette. Si tramanda in particolare quella rivolta al figlio, che rientrò dalla guerra con la barba e i baffi. Bastiano fece fatica a riconoscerlo. “Oh babbo” gli disse il figlio, “’un mi riconoscete?” E lui gli rispose, con la balbuzie che rendeva le sue affermazioni ancor più comiche: “Se i bi’ bischeri vo’ volassero, te’ te ‘un t’apposteresti mai!”

Bibliografia:

Martinelli Petrini A., Monticiano, ritratto a memoria, Siena, Pascal Editrice, 2004

Autore scheda: Pietro Meloni

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