Filenio Gallo

 

Luogo: Monticiano

Comune: Monticiano

Denominazione: Filenio Gallo o Filippo Galli

Settore di riferimento: Poesia

Data/periodo: Nato a Monticiano tra il 1450 e il 1460; morto a Siena il 26 novembre 1503

Descrizione: Sono scarse le notizie biografiche sul conto del poeta Filenio Gallo, frate eremitano dell’Ordine di Sant’Agostino che nacque a Monticiano tra il 1450 e il 1460 e morì a Siena il 26 novembre del 1503. Per certo si sa che nel 1485 Gallo fu nominato cursore nel convento di Siena e che l’anno successivo ricoprì lo stesso ruolo allo Studio agostiniano di Padova. Divenne poi, nel 1489, lettore nel convento di Venezia. Nel 1501 ricoprì la carica di reverendus magister e la prestigiosa carica onorifica di Socius reverendi patris provincialis.

Parte delle sue rime furono trascritte dal nipote giurista Jacomo di Matteo Pelozzi, anche lui di Monticiano, nel manoscritto Parmense 699, conservato nella Biblioteca Palatina di Parma, che custodisce anche il manoscritto Parmense 701, dove è contenuta un’altra parte dell’opera.
Filippo Galli poeta fu conosciuto col nome accademico di Filenio Gallo (Filenio deriva dal greco e significa “amante delle briglie”, “facile a farsi guidare”). I suoi componimenti risentono dell’influenza di Petrarca, della poesia stilnovistica e delle Lodi dell’umanista veneziano Leonardo Giustiniani.
La sua produzione, in lingua volgare e principalmente a tema bucolico e amoroso, fu dimenticata per lungo tempo. Fu riscoperta solo nel XIX secolo, prima dallo studioso inglese William Roscoe e poi dal napoletano Erasmo Percopo, che lo considerò un imitatore dell’egloga napoletana del Sannazzaro. Recenti studi di Maria Antonietta Grignani e Maria Corti hanno però escluso l’influenza dei poeti della corte aragonese di Napoli sul Galli, comprovando anzi che il poeta abbia pubblicato una sua egloga pastorale prima di Pietro Jacopo De Jennaro e dell’Arcadia di Jacopo Sannazzaro.

Materia di studio per pochi esperti di letteratura fino a metà del Novecento, la poesia del Galli è stata divulgata da studiosi come Vittorio Rossi, Domenico De Robertis e Maria Antonietta Grignani. Quest’ultima, autrice dell’unica edizione critica dell’opera di Filenio Gallo, divide la sua produzione in quattro parti:
1) Egloga a Lilia e Canzoniere. Il Canzoniere amoroso è composto da 129 poesie tra sonetti, ternari, strambotti e barzellette. L’egloga, scritta in versi sdruccioli come era in uso nei componimenti bucolici senesi del Quattrocento, è dedicata alla pastorella veneta Lilia.
2) Egloga a Safira e Rime. Questa parte dell’opera comprende 256 componimenti e un’egloga che parla del tormento amoroso del poeta che viene confortato dall’apparizione della ninfa Safira. In questo componimento è presente il prologo che avrebbe ispirato Sannazzaro. Qui, inoltre, il poeta dedica alcuni sonetti al paese natio e al Beato Antonio Patrizi.
3) A Caterina Cornaro. Si tratta di un elogio della regina di Cipro in quattro capitoli, scritto in terzine.
4) Rime varie. Si tratta di un gruppo di 56 composizioni poetiche di vario genere.

Bibliografia:

Ascheri M., Borracelli M. (a cura di), Monticiano e il suo territorio, Siena, Cantagalli, 1997, pp. 311-314

Ciompi A., Monticiano e il suo beato, Monticiano, Parrocchia dei Santi Giusto e Clemente, 2002, pp. 252-261

Frati L., Un poemetto in lode di Caterina Cornaro, in «Nuovo Archivio veneto», XIX, 1900, pp. 368-372

Glénisson Delanée F., Les églogues de Filenio Gallo, un modèle pre-rozziano?, in “Bullettino senese di storia patria”, C, 1993, pp. 107-147

Grignani M. A., Badoer, Filenio, Pizio: un trio bucolico a Venezia in AA. VV., Studi di filologia e letteratura offerti a Carlo Dionisotti, Milano-Napoli, Ricciardi, 1973, pp. 77-115

Grignani M. A. (a cura di), Rime di Filenio Gallo. Edizione critica, Firenze, Leo Olschki, 1973

Mazzi E., La Congrega dei Rozzi di Siena nel secolo XVI, vol. I, Firenze, Successori Le Monnier, 1882, pp. 65-66

Pèrcopo E., La prima imitazione dell’Arcadia, Napoli, Pierro, 1894

Documenti:

carducci_aminta_tasso

Mazzi-Congrega-Rozzi

Percopo-Imitazione-Arcadia

Roscoe-Vita-Leone-X

Note: Si riporta di seguito un passo dell’Egloga a Safira in cui il poeta descrive i boschi di Monticiano:

Quando tra dolci valli e chiare fonti, / fra le risonanti acque e fiumicelli, / quando fra fiori, erbette et arbuscelli, / fra selve ombrose, piagge, colli e monti, / quando fra animal silvestri e pronti / al dolce canto di diversi uccelli, / fra lauri, mirti, pin fronduti e belli / accompagnato da’ mie’ car congiunti / vo ricercando el mio saffiro, / ognor che mover sento una vil fronde / penso sia quello e lì mi volto e miro. / Trovar la credo e so che l’è altronde. / Così ritorna invano el mio desiro, / ch’alfin so’ in boschi e lei ne le salse onde.

(da Grignani M. A., Rime di Filenio Gallo. Edizione critica, Firenze, Leo Olschki, 1973, p. 219).

Roscoe Vita Leone X: Frontespizio ed estratto del libro Vita e pontificato di Leone X (tomo 1) di William Roscoe (1816). Nella nota al testo è riportato il primo riferimento in tempi moderni alla poesia di Filenio Gallo.

Percopo Imitazione Arcadia: Frontespizio e appendice del libro La prima imitazione dell’Arcadia di Erasmo Pèrcopo (1894). Nel testo si parla della produzione poetica di Filenio Gallo e del suo rapporto con la poesia del Sannazzaro.

Mazzi Congrega Rozzi: Frontespizio ed estratto del libro La Congrega dei Rozzi a Siena nel secolo XVI di Curzio Mazzi (1882). Nel testo si parla di Filenio Gallo.

Carducci Aminta Tasso: Estratto del libro Su L’Aminta di T. Tasso. Saggi tre di Giosuè Carducci (1896). Nel testo si parla, tra l’altro, della produzione poetica di Filenio Gallo.

Autore scheda: Irene Raspollini

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