Sito archeologico della Villa romana di Aiano, Torraccia di Chiusi – San Gimignano

Luogo: Località Aiano

Comune: San Gimignano

Data/periodo: IV-VII sec. d.C.

Descrizione: Tra la fine degli anni ’60 ed i primi anni ’70 del secolo XX una felice intuizione di Enzo Mazzeschi, eclettica personalità dell’archeologia senese, portò all’individuazione ed alla segnalazione di un sito che, nel tempo, è divenuto una delle realtà archeologiche più importanti della Toscana centro-settentrionale.

Negli archivi del Musei Civici di San Gimignano, nella parte relativa alla sezione archeologica, sono ricordate alcune coppe in sigillata italica provenienti da Torraccia di Chiusi; del resto proprio all’interno del Museo Civico di San Gimignano, già negli anni ’20 del 1900, poteva essere apprezzata un bella urna marmorea decorata su tre lati, proveniente da Monti, un complesso medievale poco distante dall’area archeologica, dove era utilizzata come acquasantiera all’ingresso della locale chiesa.

Le prime indagini per verificare la consistenza del ritrovamento sono del 2001 (scavo Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e Associazione Archeologica Sangimignanense) a cui, dal 2005, è seguito lo scavo in estensione di un’area (otto campagne sono state condotte dal 2005 al 2012 da una équipe italo-belga dell’Université Catholique de Louvain, Belgio, sotto la direzione scientifica di Marco Cavalieri) che hanno portato all’individuazione di una villa longiqua tardo-antica organizzata in padiglioni.

Il settore scavato (circa 1500m2) ha evidenziato uno spazio importante della villa (nel progetto forse un padiglione di rappresentanza), organizzato attorno ad una sala esalobata che, nell’ultimo quarto del IV secolo, subisce una modifica importante, con la riduzione da sei a tre lobi e la concomitante sostituzione delle esedre con tre piccole aule: il pavimento della sala trilobata è un cementizio a base litica, con decori geometrici e, nell’unica esedra non di passaggio dove è la decorazione è conservata, un cratere fiorito.

Con il VI secolo la struttura, ricca di mosaici in tessere litiche ed in pasta vitrea, di opus sectile in marmo e con rarissimi quadretti realizzati con sectilia vitrei, viene progressivamente smantellata e spoliata dei materiali pregiati e di rivestimento, utilizzati come materia prima in piccoli ateliers realizzati all’interno degli stessi ambienti defunzionalizzati. Numerosi sono i processi produttivi attestati, come il ciclo del vetro e dei metalli: la pasta vitrea, proveniente dallo smantellamento dei mosaici parietali, divenne materia prima per la produzione di piccoli monili, mentre il metallo, una volta rifuso, servì per la realizzazione di oggetti di ornamento personale, come i caratteristici aghi fermaveste. Anche i marmi vennero cotti per ricavarne calce. Il processo di recupero era così specializzato da permettere il riciclo anche dell’oro, presente in piccole foglie sulle tessere musive ialine.

Con l’inizio del VII secolo l’area sembra perdere la propria funzione e non si notano tracce di frequentazione ulteriore: tuttavia la presenza di alcuni frammenti ceramici recenziori e sporadiche monete di età medievale nei livello più alti dello scavo (sconvolti dalle arature) e, soprattutto, la possibile localizzazione in quest’area della XVIII submansio di Sce Martin in Fosse (San Martino ai Foci), citata, sullo scorcio del X secolo, da Sigeric, arcivescovo di Canterbury, nel suo percorso di ritorno da Roma lungo la via Francigena, potrebbero suggerire degli sviluppi ancora non documentati dalle indagini in corso.  In particolare non va sottovalutata la possibilità, già visibile a livello stratigrafico ma ancora poco chiara, che una parte della struttura sia stata edificata in piena età imperiale.

Bibliografia:

Baldini G., Mennucci A., San Gimignano. Museo Archeologico, in Paolucci G. (a cura di), In viaggio con i grandi archeologi. Sulle tracce degli Etruschi nelle terre di Siena, Milano, Silvana editrice, 2010, pp. 18-22

Bianchi Bandinelli R., Materiali archeologici della Valdelsa e dei dintorni di Siena, Siena, Stabilimento arti grafiche S. Bernardino, 1931 (estratto da “La Balzana”, II, 1928), p. 39

Cavalieri M., La villa di Aiano-Torraccia di Chiusi: Bianchi Bandinelli e le origini della ricerca archeologica in Valdelsa, in Barbanera M. (a cura di), L’occhio dell’archeologo. Ranuccio Bianchi Bandinelli nella Siena del primo ‘900, Milano, Silvana editrice, 2009, pp. 80-82

Cavalieri M., Il pavimento in cementizio della villa tardoantica di Aiano-Torraccia di Chiusi (Siena). Primi dati su decorazione musiva, tecnica esecutiva e orizzonte cronologico, in Atti del XV Colloquio dell’AISCOM (Aquileia 7-4 febbraio 2009), pp. 515-526

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Cavalieri M., Destruction, transformation et refonctionnalisation. Le passage de l’Antiquité au Moyen-âge en Toscane entre les IVe et VIIe s. p.C.n. in Driessen J. (a cura di), Destruction. Archaeological, philological and historical perspectives, Louvain, Universitè Catholique de Louvain, 2013, pp. 449-472

Cavalieri M., Quid igitur est ista villa? L’Etruria centro-settentrionale in tarda Antichità a alto Medioevo. Nuovi dati e vecchi modelli a confronto sulla villa d’Aiano-Torraccia di Chiusi (Siena, Italia), in Schörner G. (a cura di), Leben auf dem Lande. ‘Il Monte’ bei San Gimignano: Ein römischer Fundplatz und sein Kontext, Internationales Kolloquium (Jena, 19. – 21. Juni 2009), Wien, Phoibos Verlag, 2013, pp. 283-319

Cavalieri M., Baldini G., Ragazzini S., Scavo archeologico in località Aiano, Torraccia di Chiusi, San Gimignano. Risultati preliminari delle campagne di scavo 2005-2007, in “Milliarium”, VIII, 2008, pp. 22-33

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Cavalieri M. et alii, San Gimignano (SI). La villa di Torraccia di Chiusi, località Aiano. Dati dalla IV campagna di scavo, 2008 e dalle analisi archeometallurgiche, in Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana  4/2008, Borgo San Lorenzo, All’Insegna del Giglio, 2009, pp. 492-517

Cavalieri M. et aliiSan Gimignano (SI). Aiano-Torraccia di Chiusi: nuovi dati dalla VI campagna di scavi alla villa tardoantica, in Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana  6/2010, Borgo San Lorenzo, All’Insegna del Giglio, 2011, pp. 376-379

Cavalieri M. et alii, Aspetti della cultura materiale nelle fasi di riutilizzo (V–inizi VII sec. d.C.) della villa romana di Aiano-Torraccia di Chiusi (San Gimignano, Siena/Italy). Note preliminari, in “Rei Cretariæ Romanæ Favtorvm Acta” 42, 2012, p. 169-180

Cavalieri M., Pace G., Metodologie geofisiche a confronto presso la villa tardoantica di Aiano-Torraccia di Chiusi (Siena) : qualche nota su efficacia e limiti, in “Archeologia e calcolatori” 22, 2011, pp. 283-306

de Marinis G., Topografia storica della Valdelsa in periodo etrusco, Castelfiorentino, Società Storica della Valdelsa, 1977, p. 95

Mazzeschi E., Cronache di archeologia senese, Siena, 1976, p. 89

Ragazzini S., Baldini G., Un futuro per Torraccia di Chiusi, in “Milliarium”, VI, 2006, pp. 18-19

Volpi F., Foglio 113 Castelfiorentino, in Torelli M. (a cura di), Atlante dei siti archeologici della Toscana, Roma, L’Erma di Bretschneider, 1992, pp. 199-224, p. 224

Fonti: 

Archivio Storico della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Firenze

Archivio Musei Civici di San Gimignano, San Gimignano

Archivio dell’Associazione Archeologica Sangimignanense, San Gimignano

Testimonianze orali raccolte presso i soci dell’Associazione Archeologica Sangimignanense, in particolare da Pier Giuseppe Baldini, Francesco Saverio Gigli e Claudio Sanciolo

Schede inventariali:  Il numero elevato dei materiali recuperato rende difficile riportare tutti i numeri di inventario dei reperti.

Note: La villa romana di Aiano-Torraccia di Chiusi si trova in terreno privato e non è accessibile per le visite; tuttavia, durante le campagne di scavo è possibile visitare gli scavi; per informazioni consultare il sito http://www.villaromaine-torracciadichiusi.be/index.php/it/

Il sito è vincolato sulla base della legge 1089/1939 (relazione dr.ssa A. Talocchini della Soprintendenza Archeologica della Toscana) con decreto ministeriale del 2 febbraio 1977, notificato il 27 febbraio 1977 e trascritto a Siena il 17 marzo 1977 R.G. 1610, R.P. 1027; il decreto di vincolo è pubblicato nel Sistema Informativo Territoriale per i beni Culturali e paesaggistici della Regione Toscana alla pagina: http://www.lamma-cres.rete.toscana.it/sitbc/view_2.asp?pr=SI&id1=SAN%20GIMIGNANO

Autore Scheda: Giacomo Baldini

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