Area archeologica di Campassini – Monteriggioni

Luogo: Pendici del Montemaggio

Comune: Monteriggioni

Data/periodo: Fine VIII sec. a.C. – II sec. d.C.

Descrizione: Il podere Campassini si trova alla pendici nord-orientali del Montemaggio, su un piccolo pianoro di fronte al Castello di Monteriggioni. Le prime notizie di ritrovamenti archeologici risalgono al 1923, anno in cui venne trovata e scavata, nei pressi della casa colonica, una tomba a camera a pianta rettangolare con pilastro centrale, loculi e letti di deposizione lungo le pareti. Pochi anni dopo, nel 1933, a pochi metri di distanza dalla precedente, durante lo sterro per il recupero di breccia, venne trovato un altro sepolcro, del tutto simile al precedente, che tra i pochi materiali conservati permise il recupero di un’anfora attica a figure nere, un’olla di bucchero con coperchio ed una stele iscritta in alfabeto etrusco arcaico di tipo settentrionale (relativi alla prima fase di utilizzo) e pochi residui dei corredi più recenti di età ellenistica, a conferma del lungo utilizzo della struttura da parte di un clan gentilizio. Prossima alle altre fu rinvenuta anche una tomba a fossa romana, segno che l’area venne utilizzata come luogo di sepoltura per molti secoli.

Non molto distante dal sepolcreto, su un pianoro nel bosco soprastante il podere di Campassini, negli anni compresi tra 1986 ed il 2002, la Soprintendenza Archeologica della Toscana e le Università degli Studi di Siena e “La Sapienza” di Roma hanno condotto lo scavo di un insediamento vissuto tra la fine dell’VIII ed i primi anni del VI secolo a.C. Le indagini, concentrate su due saggi distanti tra loro circa quaranta metri (Area I e Area II), hanno evidenziato tre distinte fasi di vita.

La più antica, riferibile alla tarda età del Ferro e all’Orientalizzante antico (seconda metà/ultimo quarto del VIII – inizi VII secolo a.C.) è caratterizzata dalla presenza di due capanne a pianta ovale, con pareti in materiale deperibile sostenute da pali lignei e tetto stramineo, disposte attorno ad un invaso naturale: la capanna A, più antica e con portico sul lato breve (Area I), presentava strutture interne atte a separare lo spazio, mentre la capanna B (Area II), meglio conservata, non aveva partizioni interne ma alcune fosse di scarico utilizzate in un primo tempo come luogo di conserva/stoccaggio dei beni alimentari o acqua, successivamente riempite con materiali di scarico (ceramica, avanzi di pasto). Poco distanti dal perimetro erano due sepolture (una ad inumazione in fossa – femminile – ed una ad incinerazione dentro biconico – maschile), riferite dagli studiosi al gruppo ‘fondatore’ del villaggio.

Nella seconda fase (Orientalizzante medio) la depressione venne regolarizzata con strutture realizzate in pietra e legno: la capanna B venne obliterata e furono intraprese attività legate alla produzione della ceramica (fornaci) ed alla lavorazione dei metalli. Nell’ultima fase (Orientalizzante recente) la depressione venne colmata e resa fruibile grazie alla realizzazione di un piano di calpestio.

Alla fine del VII secolo o agli anni immediatamente successivi sono da riferire le ultime fasi di frequentazioni (purtroppo in gran parte cancellate dalle moderne lavorazioni agricole) testimoniate da ceramica estremamente raffinata (bucchero e ceramica depurata) e da elementi architettonici da riferire, forse, ad edifici di rango edificati nell’area.

Bibliografia:

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Documenti: 

Becatti NS 1934

Becatti NS 1933

Fonti:

Archivio Storico della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Firenze

Archivio dei laboratori di Etruscologia ed Antichità Italiche delle Università degli Studi di Siena e “La Sapienza” di Roma

Note: Il materiale proveniente dallo scavo del villaggio di Campassini è conservato nel Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” di Colle di Val d’Elsa, in parte esposto (sala 4) in parte conservato nel depositi; gli oggetti provenienti dalle tombe in proprietà Griccioli e scavate 1933 si trovano nel Museo Archeologico Nazionale di Siena, all’interno del plesso del Santa Maria della Scala (I livello, sezione topografica).

Autore scheda: Giacomo Baldini

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