Museo Archeologico “Bianchi Bandinelli” a Colle di Val d’Elsa

Luogo: Colle di Val d’Elsa, castello

Comune: Colle di Val d’Elsa

Data/periodo: XIII – XXI secolo d.C.

Descrizione: Il Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” è ospitato nel Palazzo Pretorio o del Podestà, già sede dagli inizi del XIV sec. del Podestà del Comune di Colle di Val d’Elsa e della sua ‘famiglia’, composta, da quanto attesta una fonte del 1319, da un giudice, un notaio, due donzelli, sei guardie carcerarie (ferrovieri) e due cavalli da battaglia. Ubicato nel centro storico della cittadina valdelsana, ai lati della Cattedrale, il palazzo occupa un intero lato della piazza, con la facciata scandita da ordinate finestre e impreziosita da stemmi podestarili in terracotta e pietra serena; una scalinata ed un elegante portone danno accesso all’edificio, sede museale dal 1990.

Il primo nucleo espositivo nacque come Antiquarium etrusco nel 1976, a seguito dell’acquisto – da parte del Comune di Colle di Val d’Elsa – di un cospicuo lotto di materiale (circa 105 oggetti), residuo della Collezione Terrosi formatasi a seguito degli scavi effettuati dal conte Giulio Terrosi nei propri possedimenti a Monteriggioni, nell’area nota come piana del Casone, sede tra la tarda età del Ferro e la media età imperiale di un importantissimo sepolcreto: tra i più reperti più significativi meritano una particolare menzione gli oggetti recuperati all’interno dell’ipogeo dei Calisna Śepu.

Nel 1986 l’Antiquarium etrusco venne chiuso perché le ricerche condotte sul territorio tra la seconda metà degli anni ’70 e gli anni ’80 del XX secolo avevano creato i presupposti per la realizzazione di una nuova e più adeguata struttura, che venne inaugurata il 14 luglio del 1990: nasceva il Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli”, costituito da nove sale dedicate ai materiali recuperati in contesti sepolcrali dal territorio (in particolare dalle necropoli di Dometaia e de Le Ville), riconosciuto del titolo di Museo del Territorio dell’alta Valdelsa, poiché illustrava, in un percorso arricchito da ricostruzioni e pannelli didattici dedicati, il tipo di occupazione e di popolamento del territorio dell’alta Valdelsa con particolare riferimento all’età etrusca, nei secoli compresi tra l’Orientalizzante e la Romanizzazione.

Oggi il museo è stato notevolmente ampliato (quindici sale espositive) e, dal 2012, è annoverato tra le strutture riconosciute di rilevanza regionale: il percorso è stato impreziosito dai reperti provenienti dal sito artigianale di Quartaia (fine VI – III secolo a.C.) e dalla ricostruzione del volto della Ragazza delle Porciglia. Le vicende storiche dell’edificio sono leggibili all’interno del complesso monumentale: infatti i significativi affreschi devozionali e gli stemmi podestarili ricordano l’originale funzione di palazzo pubblico, mentre le carceri al piano terreno testimoniano un momento importante della storia civile valdelsana.

Già sede detentiva fin dal medioevo, all’inizio del XX secolo le carceri mandamentali di Colle di Val d’Elsa, ospitate ne palazzo, furono oggetto di interventi manutentivi, che conferirono l’aspetto attuale: sopra alle pareti bianche e sul legno scuro dei letti è così narrata una parte importante della storia civile della Valdelsa, lasciata come memoria dai detenuti politici che tra il 1919 ed il 1924 vennero incarcerati in queste stanze, precoce testimonianza dello spirito di lotta e libertà che, qualche anno dopo, darà vita alla Resistenza. Proprio a ricordo di questo particolare momento, il 27 gennaio 2012, in occasione della Giornata della Memoria, sono state inaugurate le Stanze della Memoria “Gracco del Secco”, antifascista e partigiano ucciso dalla ferocia nazifascista il 17 giugno del 1944.

Bibliografia:

AA VV., Guida all’Antiquarium etrusco, Firenze, Comune di Colle di Val d’Elsa, 1982

AA.VV., Museo Archeologico Bianchi Bandinelli, Firenze, Le tre arti, 1990

Baldini G., Colle di Val d’Elsa. Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli”, in Paolucci G. (a cura di), In viaggio con i grandi archeologi. Sulle tracce degli Etruschi nelle terre di Siena, Milano, Silvana editrice, 2010, pp. 36-40

Manganelli M. (a cura di), Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” di Colle di Val d’Elsa, Siena, Protagon Editori Toscani, 2003, pp. 46-49, 70-71

Manganelli M., Frammenti per un museo, Colle di Val d’Elsa, Gruppo Archeologico Colligiano, 2006

Goggioli S., Val d’Elsa. Colle val d’Elsa, in Mangani E. (a cura di), I centri archeologici della Provincia di Siena, Siena, Amministrazione Provinciale, 1986, pp. 57-65

Nerucci S., Colle di Val d’Elsa. Museo Archeologico, in Capresi D., Nerucci S., Maccari L.,  (a cura di), Musei del Senese. Siena, Chianti, Valdelsa, Crete, Val d’Arbia, Val d’Orcia, Monte Amiata, Val di Merse, Valdichiana. Itinerari culturali in terra di Siena, Siena, Nuova Immagine, 2007, pp. 118-123

Fonti:

Archivio Storico della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Firenze

Archivio del Gruppo Archeologico Colligiano, Colle di Val d’Elsa

Atti della Giunta e del Consiglio Comunale di Colle di Val d’Elsa del 1972

Testimonianze orali raccolte presso i soci del Gruppo Archeologico Colligiano, in particolare da Mario Manganelli, Maria Cappellini, Graziano Paluffi, Carlo Parri, Paolo Parri

Note: Il Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” è aperto dal 1 maggio al 30 settembre dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30; sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30; dal 1 ottobre al 10 aprile dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 17.30; sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30. Chiuso il lunedì. Il costo del biglietto è: 4,00€ intero; 2,00 € ridotto. Per informazioni telefonare al numero 0577 922954, oppure scrivere alla mail musarcolle@gmail.com oppure la pagina Facebook Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli”.

Autore: Giacomo Baldini

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