Stanze della memoria “Gracco del Secco” a Colle di Val d’Elsa

Luogo: Prigioni del Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli”

Comune: Colle di Val d’Elsa

Data/periodo: 1919-1924

Descrizione: Già luogo di detenzione in cippis in età medievale, prima nella piccola torre (poi Torre del Comune) e dal 1336 al pianterreno, il Palazzo del Podestà ha conservato nei secoli la vacazione carceraria fino alla prima metà del XX secolo.

In particolare, sono proprio gli arredi e le tracce scritte e incise dai detenuti (politici) del primo ventennio del Novecento a suscitare interesse, per la ricostruzione di una pagina di storia poco nota, non solo colligiana. Sulle pareti bianche e sul legno scuro dei letti è narrata una parte importante della storia civile della Val d’Elsa, lasciata come memoria dai carcerati che tra il 1919 ed il 1924 vennero confinati in queste stanze, dando precoce testimonianza dello spirito di lotta e libertà che, qualche anno dopo, darà vita alla Resistenza.

Dobbiamo partire dagli eventi successivi alla Prima Guerra mondiale: molte delle persone che furono incarcerate nel palazzo erano animate da un odio profondo nei confronti dello Stato, di cui avevano conosciuto il volto duro nelle tragiche vicende carsiche.  Il ritorno alla vita quotidiana non fu semplice, in Val d’Elsa come in tutta la penisola.

Tra il 1919 e 1922 il termometro della mobilitazione politica toccò picchi altissimi: si susseguirono scioperi e occupazioni di terre e fabbriche, cui seguirono le risposte del nascente movimento fascista (spedizioni punitive, attacchi e incendi alle sedi dei partiti antifascisti e dei sindacati), che intendeva contrastare il successo di socialisti e comunisti. Il 28 ottobre 1922, con la marcia su Roma, il Fascismo conquistò definitivamente il potere.

È in questo contesto che i locali del carcere assumono un ruolo centrale: molti contadini e aderenti alle organizzazioni operaie furono incarcerati dalle forze dell’ordine. La loro presenza è testimoniata da numerose tracce: graffiti, iscrizioni, segni grafici e componimenti (spesso in ottava rima) di carattere politico, satirico o di mera rivendicazione sociale.

Proprio a ricordo di questo particolare momento, il 27 gennaio 2012, in occasione della Giornata della Memoria e a conclusione delle celebrazioni per il Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, sono state inaugurate le Stanze della Memoria “Gracco del Secco”, antifascista e partigiano ucciso dai nazifascisti il 17 giugno del 1944.

Bibliografia:

Ninci R., Il Palazzo del Podestà, ora Museo Archeologici di Colle di Val d’Elsa (secc. XII-XIV), in Manganelli M. (a cura di), Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” di Colle di Val d’Elsa, Siena, Protagon Editori Toscani, 2003, pp. 19-22

Santini D., Il palazzo ritrovato, in AA.VV., Museo Archeologico Bianchi Bandinelli, Firenze, Le tre arti, 1990, pp. 11-14

Note: Gli ambienti adibiti a celle che presentano iscrizioni e graffiti alle pareti sono cinque, ma solo quella ricavata dalla base della torre campanaria è accessibile e visitabile.

Autore Scheda: Giacomo Baldini

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