Casa Giubileo – Monteriggioni

Luogo: Casa Giubileo

Comune: Monteriggioni

Descrizione: Casa Giubileo, immersa nel verde dei boschi della Montagnola, dove si articolano numerosi sentieri escursionistici, si può raggiungere percorrendo la strada sterrata che da Abbadia a Isola porta sul Montemaggio. Si tratta di un podere già presente tra i documenti amministrativi e sulle mappe del Seicento come esempio di quel marcato processo di appoderamento che contraddistinse il territorio di Monteriggioni fin dal tardo Medioevo e che vide la sua definizione tra il Settecento e l’Ottocento.

Casa Giubileo è ricordata principalmente per un episodio efferato di repressione nazifascista, avvenuto durante i rastrellamenti tedeschi all’indomani del 1944. Due distaccamenti partigiani si unirono su Montemaggio con l’obiettivo di compiere sabotaggi sulla Cassia e sui binari della Siena-Firenze. Ospitati dalle famiglie contadine del podere, il 27 marzo riuscirono a catturare un ufficiale della milizia fascista e un ufficiale tedesco con l’intenzione di scambiarli con cinque detenuti politici. Per questo i fascisti risposero con un rastrellamento. All’alba del 28, i miliziani attaccarono Casa Giubileo con armi pesanti, i partigiani risposero al fuoco fino a che non terminarono le munizioni, senza riuscire ad evitare l’accerchiamento. Tre partigiani trovarono comunque una via di fuga; altri due, che erano di guardia ai prigionieri in un capanno nel bosco, evitarono la cattura. Degli altri venti, uno cadde nella sparatoria, mentre un altro, che era ferito, venne ucciso dopo la resa dai fascisti. I diciotto superstiti vennero condotti poco lontano e fucilati nel bosco in un luogo chiamato La Porcareccia; solo uno dei giovani partigiani, Vittorio Meoni, riuscì a mettersi in salvo nonostante le ferite.

Solo dopo quattro giorni il Comune di Monteriggioni otterrà dal comando fascista l’autorizzazione alla sepoltura dei caduti in una fossa comune e solo dopo la Liberazione i resti, riesumati, riceveranno una degna sepoltura.

Casa Giubileo, dopo essere stata acquistata dall’Amministrazione Comunale di Monteriggioni nel 1982, oggi è un centro didattico, gestito dall’Istituto Storico della Resistenza di Siena, rivolto principalmente alle scuole. Svolge principalmente il ruolo di documentazione sulla Resistenza, ma anche di formazione sugli aspetti storici e naturalistici del comprensorio. Oltre al laboratorio didattico, la casa ha una foresteria che può ospitare, per il pernottamento, gruppi fino a 24 persone.

Tutti gli anni i comuni della Valdelsa che hanno dato i natali alle vittime del rastrellamento commemorano a turno l’eccidio con una manifestazione ufficiale.

Bibliografia: 

Cammarosano P., Monteriggioni, Milano, Electa, 1983

Cresti R. e Martellucci M., Monteriggioni. Storia di un territorio e della sua gente, Monteriggioni, Betti Editrice, 2009

De Simonis P. e Molteni G., Monteriggioni e il suo territorio, Siena, Protagon Editori Toscani, 1997

Meoni V., Memoria su Montemaggio, Siena, ANPI, Centrooffset, 1975

Fonti:

Staino S., Montemaggio. Una storia partigiana, fumetto venduto insieme a “l’Unità” del 29 ottobre 2003

Ai piedi del Sorbo, Eccidio di Montemaggio – 28 Marzo 1944, documentario per il 50° della Liberazione, patrocinio della Regione Toscana, a cura di Vittorio Meoni e Maria Ludovica Lenzi, regia di Sergio Micheli, colore, 28’, produzione Istituto Storico della Resistenza e ANPI di Siena, realizzazione Video Professional Studio, 1994

Note: Il fumettista Sergio Staino ha tradotto in fumetti la storia dell’eccidio di Montemaggio, avvalendosi della vivida ricostruzione di Vittorio Meoni (si veda la scheda dal titolo “Eccidio del Montemaggio” accessibile nella sezione “Beni Correlati”).

Autore scheda: Cristina Cicali

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