Il Palio di Possenti e il suo mondo fantastico

Luogo: Museo della Contrada del Leocorno – Siena

Contrada: Contrada del Leocorno

Data/periodo: Drappellone del palio di agosto 1980

Descrizione: Nella storia artistica dei pittori dei drappelloni, l’anno 1969 segna uno vero e proprio spartiacque. La scelta fatta dal sindaco Barzanti di assegnare a Mario Bucci detto Marte la realizzazione del Palio della Luna va a tutti gli effetti considerata come il convinto annuncio di una nuova era nella tormentata vicenda del Palio consegnato alla Contrada vincitrice. Tramonta l’era della professionale routine con la quale pochi virtuosi artisti locali attingono a piene mani dal repertorio purista e neorinascimentale, dal neogotico e dal liberty per narrare in maniera populistica le storie e i personaggi più venerati della città o della nazione, dai santi ai papi, da Montaperti alla Liberazione.

Nasce una nuova era che si emancipa da costrizioni troppo severe e regole puntuali grazie alla scelta di affidare la pittura del drappellone ad artisti di fama nazionale e internazionale, che vedono il Palio con occhi rinnovati e che grazie al loro estro inventivo sanno offrire chiavi interpretative diverse dell’avvenimento. Le sedi delle Contrade cominciano ad ospitare pitture di autori importanti nel panorama contemporaneo che arricchiscono ulteriormente il loro già vastissimo repertorio artistico. All’interno di questo nuovo criterio di scelta, nel 1980 viene chiamato a dipingere il palio Antonio Possenti, il pittore toscano più ammirato (e collezionato) che con naturale maestria ha saputo trasferire nel suo drappellone il significato più profondo della sua arte favolistica, narrativa e fantastica. Possenti, pittore delle grandi favole umane e degli scenari onirici, ha sempre avuto una particolare attenzione (o meglio, una vera passione) per il tema degli animali e la sua scelta forte ed inequivocabile è stata quella di rappresentare proprio con i suoi amati animali le Contrade che corrono, quelle che non corrono e addirittura quelle soppresse, liberandole tutte dall’orpello degli stemmi araldici e immergendole all’interno dei luoghi a lui più cari, un fiabesco giardino notturno e la piazza ellissoidale dell’Anfiteatro a Lucca, la sua città natale dalla quale, nonostante i suoi innumerevoli viaggi nel mondo, non sia è mai distaccato.

Possenti non ha il timore e il panico che ha colto molti altri autori di drappelloni di fronte ad un incarico cosi prestigioso e insolito; il suo Palio è semplicemente e naturalmente un lavoro come tanti altri, un pezzetto di un mosaico già straordinariamente ricco di pesanti farfalle che volano, enormi pesci che nuotano, agili conigli che saltano al quale in questo caso si sono aggiunti un delfino, un elefante, un rinoceronte, un unicorno, tutti dotati di una propria caratterizzazione come esseri viventi (e non solo simboli) con una forte carica emotiva. Antonio Possenti, attingendo unicamente al suo personale repertorio, ha saputo come pochi altri rappresentare l’essenza del Palio, il mondo degli animali al quale si ispira, il senso del gioco, del sogno, del mistero che è sempre presente in noi ogni volta che viviamo quei quattro giorni pieni di speranze e illusioni; ed ha saputo cosi dare un grande contributo ad impreziosire la storia e la sede della Contrada del Leocorno.

Bibliografia:

Miceli N., Santini P., Antonio possenti: Pianete dell’immaginario, 1989, Bi&Vu Editore

Pallium, Il Drappellone verso il XXI secolo, a cura di Betti L.., Siena, Betti Editrice, 1993, p. 66

Il palio visto dagli altri: i drappelloni dei maestri contemporanei, catalogo della Mostra ai Magazzini del Sale, Siena, Edizioni Alsaba, 1992

Fonti:

Testimonianza orale con Antonio Possenti

Note: Il drappellone ha sempre una duplice valenza: quello di “opera d’arte” (soprattutto a partire dalla svolta “d’autore” degli anni ’70) ma – prima di tutto – quello di “premio della vittoria”. Il Palio del 1980 eccelle anche da quest’ultimo punto di vista, perché coincide con la ritrovata vittoria della Contrada del Leocorno dopo un lungo digiuno di 26 anni e l’inizio di un periodo di frequenti vittorie negli anni successivi.

Autore scheda: Contrada del Leocorno, Simone Carloni

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