Il telegrafo di Murlo

Luogo: Val di Merse

Comune: Murlo

Data/periodo: 1870

Descrizione: Se l’energia elettrica è arrivata a Murlo soltanto nel secondo dopo guerra, esistevano in passato forme alternative di energie, pioneristiche, legate alla produzione di carbone e all’esigenza delle comunicazioni. Come ci ha raccontato Luciano Scali:

C’è stata una vera evoluzione per l’energia. Fino al 1893, quando le miniere fallirono la prima volta, l’energia elettrica non esisteva, perché c’era in ogni attività un produttore di vapore e questo faceva andare tutto il resto: nell’officina c’era questo coso di vapore, anche nel mulino c’era una caldaia a vapore e anche nel pozzo per andare in profondità. C’erano tutte attrezzature che funzionavano con la lignite. L’elettricità esisteva, ma se la fabbricavano da sé, ed era continua e fatta con le pile. Serviva esclusivamente per il telegrafo, ed è interessante, perché è stato uno dei primi telegrafi italiani. Naturalmente queste pile avevano una capacità di circa 4 chilometri e c’erano allora dei ripetitori lungo la ferrovia, per potersi allacciare e comunicare lungo tutto il percorso. Ed erano batterie di pile che venivano fatte con zinco e rame. 

Il telegrafo di Murlo si deve alla Compagnia Francese delle Miniere di Pienza e, in particolare, al suo direttore generale, Clément Bidou:

Il telegrafo a Murlo nacque come prima esigenza per seguire i quotidiani trasferimenti del treno lungo il tracciato della ferrovia carbonifera e, in secondo luogo, per comunicare direttamente con enti e istituzioni […] (Scali 2014: 12).

I segni del telegrafo sono ancora oggi visibili in pochissime tracce: tre mensole inserite nei diaspri lungo il percorso ferroviario delle miniere. Una testimonianza importante, che racconta di un passato dove l’abbondanza di materia prima diveniva spinta anche per l’innovazione tecnologica, per migliorare il trasferimento dei prodotti ma anche le comunicazioni tra diversi luoghi.

Bibliografia:  

Scali L., Il telegrafo di Bidou, in Murlo Cultura, 17 (1), 2014, pp. 12-14

Fonti:

Intervista a Luciano Scali raccolta da Valentia Lusini e Pietro Meloni a Murlo (SI), il 13 settembre 2014

Autore scheda: Pietro Meloni