Il mercatale nel Chianti

Luogo: Gaiole in Chianti

Comune: Gaiole in Chianti

Data/periodo: Il periodo di maggior sviluppo dei mercatali nel Chianti è il Medioevo. L’importanza dei mercatali si riduce gradualmente con la caduta della Repubblica di Siena nel 1555, poiché i rapporti commerciali tra i borghi del Chianti e la città di Siena diventano da quel momento molto più agevoli

Descrizione: Come racconta Galantino (Giorgio) Pagni, che ha esercitato il mestiere di fabbro e maniscalco a Gaiole in Chianti, appassionandosi al contempo di storia locale, il mercatale di Gaiole viene dal mercato di Barbischio. Intorno all’anno Mille, ai piedi del castello di Barbischio, si facevano questi grandi mercati. Poi, per comodità, il mercatale si è spostato lungo il corrente Massellone in quella che è stata la prima piazza del mercato, detta “antica piazza del mercato”, che oggi non esiste più e il mercato si tiene nella nuova piazza Ricasoli.

L’antica piazza aveva l’uscita verso Radda, infatti i mercanti arrivavano dal Valdarno, perché a quel tempo si faceva parte della Repubblica fiorentina e dall’altra parte il confine con i Senesi era al ponte di Pianella.

Nella piazza si vendevano varie cose: soprattutto bestiame, ma anche terreni, case, grazie all’aiuto dei monaci di Coltibuono, perché all’epoca erano loro a registrare i contratti, essendo gli unici che sapevano leggere e scrivere. Poi si vendevano animali di vario genere: conigli, polli, maiali, e poi roncole, carbone… Perché i contadini non avevano soldi ma avevano gli animali, così le contadine portavano quello che avevano a disposizione e lo usavano come merce di scambio con i mercati per avere tessuti, pentole… Così anche se non circola molto denaro circolano molte merci.

Il mercato si trovava qui perché era l’unica zona pianeggiante venendo da Siena. La Repubblica fiorentina dà il mercato in affitto al piazzaiolo, con un contratto che veniva rinnovato di anno in anno e che stabiliva anche i pesi e le misure; chi voleva vendere al mercato di Gaiole, infatti, doveva sottoporre la canna e il passetto al controllo del piazzaziolo che quindi controllavo i pesi delle stadere. Diversamente non poteva vendere perché c’era il rischio che alcuni mercanti potessero imbrogliare con l’uso di bilance truccate.

Il mercato iniziava solitamente con il suono di una campanella e tutta l’area compresa entro un miglio dalla piazza veniva considerato mercato, in modo che se qualcuno piazzava il proprio banchetto lontano era comunque obbligato a pagare il suolo pubblico, altrimenti veniva multato. Qui si trovava tutto quello che serviva per il mondo contadino: c’era il fabbro, chi tagliava il capelli, chi vedeva animali, tessuti e persino immobili. Durante il mercato, la popolazione di Gaiole aveva chiesto alla Signoria di Firenze di sospendere i mandati di arresto per gli insolventi, in maniera di garantire a tutti un maggior circolo delle merci, altrimenti molte persone con debiti non si sarebbero presentate al mercato per paura di essere arrestate.

Con la caduta della Repubblica di Siena non c’è più il pericolo dei saccheggi e comincia ad acquisire importanza il mercato di Siena, sfavorendo i piccoli mercati di campagna come quello di Gaiole, tanto che i mercatali finiscono con lo scomparire.

Oggi a Gaiole, ogni secondo lunedì del mese, si svolge la fiera delle merci nella piazza nuova del paese, un po’ a ricordare il vecchio mercatale, anche se parliamo ovviamente di un mercato sostanzialmente contemporaneo.

Bibliografia:

Pagni G., L’antico mercatale a Gaiole, in Centri E. (a cura di), Gaiole in Chianti. Fra cronaca e storia, Milano, Trainer International, 1989, pp. 53-58

Documenti:

Pagni L’antico mercatale di Gaiole

Fonti:

Intervista a Galantino (Giorgio) Pagni raccolta da Valentina Lusini e Pietro Meloni a Gaiole in Chianti (SI) il 14 aprile 2013

Autore scheda: Pietro Meloni

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