L’Onda e l’Arte dei Legnaioli

Luogo: Via Duprè – Siena

Contrada: Contrada Capitana dell’Onda

Descrizione: Interessante e complesso il legame tra l’Università e Arte dei Legnaioli e la Contrada dell’Onda: due entità distinte che nel tempo, per motivi di territorialità, di contiguità e di devozione, si sono prima avvicinate e poi fuse insieme, dopo secoli di rapporti di lavoro documentati negli archivi e di legami umani. Dopo qualche anno dalla soppressione delle Arti, nel 1787, l’Oratorio di San Giuseppe, costruito dai Legnaioli, passa alla Contrada dell’Onda.

Gli Ondaioli trasferirono, dal Chiesino, l’immagine della Madonna col Bambino che regge un libro, davanti alla quale si celebra la festa della Visitazione. Nella chiesa nuova trovarono la presenza della devozione dei Falegnami: dal San Giuseppe in terracotta di fine Cinquecento, al Crocefisso composto da pezzi di legno diversi, opera di devozione collettiva, alla cancellata in noce ornata con l’intaglio di strumenti del lavoro quotidiano.

I Falegnami avevano i propri Statuti, che ne regolavano i doveri e la condotta professionale, i precetti da seguire e le feste religiose, oltre ai doveri della mutua solidarietà. I Maestri dovevano vigilare sulla qualità nella compravendita del legname. Inoltre, molte norme tendono a evitare le scorrettezze e la slealtà nell’esercizio dell’Arte: nessuno poteva sottrarre il lavoro ad un altro, come nessun garzone poteva aprire bottega vicino a quella dalla quale era uscito. Venivano combattuti il mercato nero e qualunque forma di speculazione sui materiali e sull’operato dei Falegnami. L’Università e Arte dei Legnaioli aveva un’organizzazione verticale e disponeva anche dei propri organi elettivi, da rinnovare ogni due anni.

L’elezione di tre Accoppiatori, cioè tre Deputati, costituiva una ristretta commissione elettorale, dalla quale doveva uscire il nome della nuova Sedia formata da Rettori, Consiglieri, Camarlengo e Depositario dei Capitoli, dei Revisori, degli Operai e del Custode. Quest’ultimo costituiva una figura chiave nell’organizzazione dell’Arte. Doveva essere un uomo “di buoni costumi, timorato di Dio” e tenere puliti tutti i locali della Chiesa, aprirla, chiuderla e tenere accese le “lampane”. Il Custode aveva anche le funzioni di Sagrestano e di Chierico e di Economo.

Grande attenzione veniva posta al patrimonio immobiliare. Nel 1622 si arrivò a incidere e murare queste norme scritte, con l’intento di renderle per sempre parte della Chiesa. Un altro incarico, introdotto nel 1711, era quello di Custode dell’Archivio. Ogni Terzo eleggeva anche un Infermiere, che doveva assistere nel bisogno i membri dell’Università dei Legnaioli, sostenendoli materialmente e spiritualmente. Tutti gli incarichi, oltre ad essere elettivi, erano anche retribuiti e secondo gli Statuti non potevano essere rifiutati. Per le questioni più delicate, si ricorreva alla figura istituzionale di un Protettore. L’attenzione e la cura maniacali per i propri beni ci hanno consegnato un patrimonio ricco, da difendere e valorizzare.

Bibliografia:

Losi S. (a cura di), Di Sacro e di Profano, Contrada Capitana dell’Onda, 2011

Autore scheda: Contrada Capitana dell’Onda, Simonetta Losi

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