Il torrente Rosia e il sistema di fratture

Luogo: Ponte della Pia

Comune: Sovicille

Data/periodo: Mesozoico

Descrizione: Il Torrente Rosia nasce dal Poggio al Campo (m 595) e confluisce, come affluente di destra, nel fiume Merse fra Orgia e Bagnaia. La strada che conduce da Rosia alla colonna di Montarrenti, è parallela al corso del torrente che scorre incassato in una stretta gola. Qui l’attraversamento è possibile tramite un antico ponte detto “Ponte della Pia” che la storia racconta sia stato  percorso dalla gentildonna senese, Pia dei Tolomei,  per andare incontro al suo triste destino in Maremma. Si tratta di una pregevole opera di età medievale ad arcata unica che era utilizzato da coloro che da Siena erano diretti a Massa Marittima.

Sotto il ponte, in corrispondenza di una piccola cascata si trova il geosito del torrente Rosia e del sistema di fratture. Con questo termine si indica “una località, area o territorio in cui è possibile individuare un interesse geologico o geomorfologico per la conservazione” (W.A.P. Wimbledon, 1995). Scendendo sull’alveo del fiume si trovano rocce appartenenti alla formazione delle Anageniti minute. Queste rocce che si sono formate circa 240 milioni di anni fa nel Triassico, appaiono fratturate. La fratturazione di una roccia avviene quando questa è sottoposta ad eventi deformativi seguenti alla sua formazione e la presenza di fratture è un elemento comune a tutti gli affioramenti rocciosi.

Le fratture sono in grado di controllare lo sviluppo della morfologia di un’area, ed influenzano la permeabilità e resistenza di un ammasso roccioso (Conti P, 2007). Si possono riconoscere tre sistemi di fratture, il principale orientato ENE-WSW e gli altri ESE-WNW e N-S. Tali sistemi si intersecano a formare prismi a base triangolare. L’origine di queste rocce è lontana, si tratta di un complesso di rocce che affiorano in corrispondenza della Dorsale Monticiano Roccastrada costituita, dal punto di vista geologico, da rocce di medio e basso grado metamorfico appartenenti all’Unità Monticiano Roccastrada. In particolare qui affiora il Gruppo del Verrucano, di cui fanno  parte le Anageniti minute, ed il litotipo prevalente è rappresentato da metaconglomerati costituiti da clasti di quarzo arrotondati di colore bianco, rosa, violetto e più raramente nero e le metarenarie, di colore grigio chiaro, costituite anch’esse da clasti ma con grana inferiore. Queste rocce si sono deposte in una vasta depressione dove scorrevano dei corsi d’acqua in corrispondenza di un’area nella quale scorrevano uno o più corsi d’acqua. Tale depressione si impostò durante le prime fasi di apertura di un oceano (come attualmente accade nella regione dei Grandi Laghi – Tanganica – in Africa) e culminò alla fine del Giurassico medio con l’apertura dell’Oceano Ligure- Piemontese. (Costantini A. Fontani F., 2007).

L’alveo del torrente Rosia scorre, prima di arrivare, in questo tratto con direzione NNE-SSW. Poi cambia di direzione e si allinea con la direzione principale delle fratture presenti ENE-WSW. Infine crea una cascata di sette metri orientata in direzione del secondo sistema di fratture, ESE-WNW. In questa area, è evidente come la presenza di elementi tettonici lineari rappresentati dai tre sistemi di fratture determina l’esistenza di zone a minor resistenza, sulle quali il corso del torrente si è sviluppato progressivamente con facilità. Si sono così create direzioni preferenziali di scorrimento che coincidono, ovviamente, con le direzioni degli elementi tettonici presenti. Il Geosito rappresenta un interessante percorso didattico per comprendere come il corso di un torrente possa essere condizionato dalle fratture presenti nel corpo roccioso.

Bibliografia:

Conti P., Dispense di Geologia II, Strutture geologiche, A.A.2006 – 2007, Centro di Geotecnologie, Università di Siena

Wimbledon W.A.P. et.al., The development of a methodology for the selection of British geological sites for conservation: Part 1, in “Modern Geology”, 20, 1995, pp.159-202

Fonti:

Il Torrente Rosia e il sistema di fratture, scheda di riferimento GIL40 – AM2, progetto di ricerca “I Geositi” della Provincia di Siena in Convenzione con l’Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze della Terra, responsabile scientifico Armando Costantini (archivio dei Geositi scaricabile alla pagina http://www.regione.toscana.it/-/conoscere-i-geositi; percorso: cartella “GeoSiti archivio”, sottocartella “Iconografia”, sottocartella “GIL40 – AM2 Il torrente Rosia e il sistema di fratture”)

Autore scheda: Serena Castignoni