Il fiume Merse a Brenna

Luogo: Brenna

Comune: Sovicille

Data/periodo: 1900-2000

Descrizione: Una volta lo si chiamava il mare dei poveri. Il fiume, per chi non poteva permettersi di andare in vacanza, è sempre stato lunica valida alternativa al mare, un modo per godere del fresco durante la calura estiva.
Qui il bagno lo si andava a fare nel fiume Merse, uno dei fiumi principali della zona e che dà il nome stesso alla valle. Insieme al Farma, il Merse è stato risorsa per i giovani che, prima del boom economico, e quando ancora le risorse finanziarie erano molto ristrette, potevano passare insieme una giornata di festa. La domenica, magari tra amici maschi, che si mettevano in mostra per fare colpo sulle ragazze. O famiglie che vi andavano a fare i picnic domenicali, organizzandosi con i tavolini in metallo e sediette di plastica richiudibili.
Se non si faceva il bagno si poteva andare a pesca: trote, cavedani, ghiozzi. In alcune zone si potevano trovare anche gamberi e granchi di fiume. I più avventurosi provavano la pesca con le mani, esercizio di abilità e pazienza, con cui il pescatore cercava di acchiappare il pesce, intrappolandolo nella sua tana oggi la pesca con le mani non è più praticata ed è illegale. Il Merse a Brenna è sempre stata molto frequentato, anche perché il paese ne è circondato per tre lati. Certamente è meno affascinante dei canaloni del Farma. Il Merse a brenna, destate, è infestato da zanzare, con piccole spiagge accessibili e poco spazio dove poter stare, come poche le piscine dove fare il bagno in zone balneabili. Ma è comunque il mare di chi abita lontano dal mare, luogo dove fermarsi anche solo per respirare un attimo laria fresca vicino allo scorrere del fiume.

Bibliografia:

Fontani M., Vagheggini G., Un secolo di immagini. Il 900 a Sovicille, Siena, Catagalli, 2009