Le terre rosse di Toiano – Sovicille

Luogo: Toiano

Comune: Sovicille

Data/periodo: Nesozoico o Quaternario

Descrizione: Percorrendo le zone della montagnola senese, si è inevitabilmente attratti dalla particolare colorazione del suolo che in queste aree assume una decisa nota rossastra. Le “terre rosse” che vengono classificate con questo termine anche nelle note illustrative della carta Geologica d’Italia (Foglio 120), sono suoli particolarmente comuni nell’area Mediterranea e precisi indicatori di un’area soggetta a carsismo. Il termine “terra rossa” viene mantenuta tale anche in lingua inglese e sta a caratterizzare suoli rubefatti e argillosi frutto della dissoluzione dei calcari.

La Montagnola senese è costituita, per la maggior parte, da rocce di natura calcarea, il Calcare cavernoso e la Breccia di grotti, e da rocce soggette ad un metamorfimo di basso grado che ha dato origine ai marmi. Il Calcare Cavernoso è una breccia di dolomia e calcare a cellette con tracce di altri minerali quali quarzo, albite, ossidi di ferro, e fillosilicati come muscovite e clorite (Gandin et al.,2000). Ambedue le formazioni, sia il Calcare Cavernoso che la Breccia di Grotti sono rocce soggette  a fenomeni carsici. La massima espressione di superficie da carsismo nella provincia senese è rappresentato dai polje di Pian del Lago e Poggio del Comune e dalle molte doline diffuse lungo una direttrice NO-SE di circa 30 km che unisce dal punto di vista genetico queste due località. Per capire la particolarità di questi ambienti è necessario spiegare, se pur brevemente, la loro storia geologica.

La maggior parte dei rilievi calcarei della Montagnola erano emersi fin dal Miocene e quasi completamente sommersi durante la trasgressione marina Pliocenica ad eccezione di Poggio del Comune e pochi altri rilevi che insieme costituivano un arcipelago. Proprio in questa sommità, ubicata nei pressi di San Gimignano, si sono formate le più belle ed interessanti, dal punto di vista paleo-pedologico, terre rosse italiane. Simile come pedogenesi ma con storia diversa, sono i suoli rubefatti delle aree pianeggianti che possiamo osservare percorrendo la strada che unisce Monteriggioni a Colle di Val D’Elsa. In questo caso i calcari sono di origine lacustre risalenti al Pleistocene e sono meccanicamente più teneri e alterabili senza riuscire a generare doline di grandi dimensioni. Ad esempio, per spiegare la genesi delle terre rosse nel caso in cui esista una evidente differenza tra la composizione mineralogica e chimica del residuo del calcare e tra il materiale del suolo soprastante, alcuni autori hanno supposto che al residuo insolubile delle rocce calcaree venga aggiunto del materiale alloctono, costituito principalmente da polvere proveniente dai deserti. Queste deposizioni eoliche influenzano la genesi e, la proprietà delle terre rosse e la differenziazione degli orizzonti.

Altro importante processo è l’illuviazione di argilla che consiste nel lento trasporto in sospensione delle particelle più fini ad opera dell’acqua sotto la forza di gravità. Il colore rosso al suolo viene dato dal residuo insolubile del calcare, che è composto appunto da ossidi di ferro e minerali argillosi di neoformazione. I castagneti della Montagnola senese trovano un habitat ideale sulle terre rosse, questo perché si tratta comunque di suoli che se pur calcarei, sono stati dilavati ed hanno perso il calcare attivo elemento ostile per le piante acidofile come il castagno.

Bibliografia:

Chardon M., et al., Proceding of the karst-symposium, in international Conference of geomorphology, 2, Blauberen 1982

Gandin A., et al., The calcare cavernoso of the Montagnola Senese (Siena, Italy):mineralogical-petrographic and petrogenetic features, in “Miner. Petrogr. Acta”, vol.XLIII, 2000, pp.271-289

Torrent J., et al., Iron oxide mineralogy of some soils of two river terrace sequences in Spain, in “Geoderma”vol.23, n.3, editor Elsevier, 1980, pp. 191-208 (online sul sito http://scholar.google.es/citations?user=aQbVmPYAAAAJ&hl=es)

Torrent J., et al., Quantitative relationships between soil color and hematite content in, “Soil Science”, vol.136, n.6, editor LWW, 1983, pp.354-358 (on line sul sito http://scholar.google.es/citations?user=aQbVmPYAAAAJ&hl=es)

Documenti:

Geo log i cal Quar terly

Note: Nel processo di rubefazione, alcuni autori come Cremaschi, considerano anche l’effetto delle fluttuazioni climatiche avvenute dal Pleistocene all’Olocene con una maggiore alterazione subita nei periodi in cui sussistevano climi più caldi e umidi di quelli attuali. Per prevedere i contenuti di ematite, che è il minerale responsabile della rubefazione degli orizzonti del suolo, vengono usati indici empirici basati sui colori che presentano. Il più utilizzato è il redness rating (Torrent et al. 1980), basato sui codici del Munsell soil color chart da cui si ottiene un valore adimensionale che esprime il grado di arrossamento.
C e V indicano i valori numerici, rispettivamente del Munsell Chroma (saturazione) e del Munsell Value (luminosità), mentre H rappresenta il Munsell Hue (tonalità).
Il rr ha una scala dei valori che va da 0 a un massimo di 23. I Suoli di Poggio del Comune arrivano a quota 15 a fronte di un grado di arrossamento medio dei suoli italiani di 1. Il massimo valore ottenibile con questo indice viene raggiunto da alcune terre rosse presenti nel tavoliere delle Puglie.
Ai suoli della dolina di Poggio del Comune spetta però un record a livello italiano in concomitanza con un’altra terra rossa presente sui Monti Aurunci (LT); ovvero quello di aver rilevato, almeno fin ad oggi, l’orizzonte di suolo con il più elevato grado di frazione argillosa (96%). Una terra rossa con questi quantitativi di argilla accumulata riveste completamente gli aggregati del suolo presentandosi visivamente brillantie e cerosi al tatto. Un suolo con tali caratteristiche può rientrare tassonomicamente nei Nitosols che deriva Dalderivante dal latino nitidus che significa appunto brillante. Questi suoli molto rari in Italia, Monti Aurunci (LT), fanno specialmente di Poggio del Comune una località ad alto valore ambientale.

Autore scheda: Serena Castignoni