Le grotte e le doline della Montagnola Senese

Luogo: Montagnola Senese

ComuneColle di Val d’Elsa, Monteriggioni, Siena, Sovicille

Data/periodo: Nesozoico o Quaternario

Descrizione: La Montagnola senese non è solo un territorio estrattivo ma anche una zona caratterizzate dalla presenza di importanti forme carsiche sia ipogee che superficiali impostatesi su due tipologie di rocce: il Calcare Cavernoso e i marmi. Camminando in mezzo ai fitti boschi nelle aree limitrofe al monte Maggio, nella zona di Santa Colomba e Colle Ciupi, non è raro trovare delle singolari radure prive di copertura arborea e perfettamente circolari. Ne è un esempio quella che si trova nella zona di Fungaia, vicino a Pian del Lago, conosciuta con il nome di Tondo(Geosito Dolina Il Tondo). Si tratta di una dolina, una depressione naturale di norma circolare o quasi la cui origine è legata alla corrosione concentrica delle rocce carbonatiche. Lacqua piovana opera, infatti, insieme allanidride carbonica questo lento processo. Questultima, presente in atmosfera, si solubilizza allinterno delle acque meteoriche con formazione di acido carbonico. Il passaggio attraverso il suolo ricco di sostanza organica, aumenta il contenuto in anidride carbonica rendendo la soluzione più acida. Quando questa entra in contatto con rocce carbonatiche quali il Calcare cavernoso o i marmi stessi, avviene una reazione chimica chiamata dissoluzione dei carbonati nella quale si realizza il passaggio da carbonati di tipo solido a ioni (ioni calcio e bicarbonato) che passano in soluzione. La presenza poi di fratture sulle rocce stesse, facilita il processo di penetrazione delle acque meteoriche. Quando la dissoluzione avviene partendo da un punto centrale, da quale poi si espande in maniera concentrica, si forma la dolina. Sul fondo si trovano dei depositi sabbiosi, limosi intensamente colorati dagli idrossidi di ferro, minerali che rimangono dopo la dissoluzione del calcare e che conferiscono al suolo una tipica colorazione rossa e rosso bruna. Quando più doline adiacenti si uniscono insieme danno luogo ad una depressione pianeggiante di forma allungata grande anche alcuni chilometri chiamata polje, spesso invaso dalle acque a formare un acquitrino o un lago. Ne è un esempio Pian del Lago.

Le grotte naturali presenti nella Montagnola sono di due tipi: inghiottitoi e spaccature a sviluppo verticale con profondità intorno ai 50 m. La prima di queste due tipologie consiste di strette fessure più o meno verticali con scarso o nullo sviluppo planimetrico e scarse concrezioni. Le seconde sono formate da camere successive comunicanti i cui volumi aumentano con la profondità e possono raggiungere i 20.000 mc. Laccesso è rappresentato da un pozzo quasi verticale alla fine del quale si apre una prima camera dalle quale si accede alle altre con corridoi quasi orizzontali. (AA.VV. La Montagnola Senese Una guida naturalistica, 2001).Quelle sviluppate sul Calcare Cavernoso sono ricche di concrezioni come stalattiti, stalagmiti, colonne, crostoni, colate, vaschette e vele. Difficilmente sono riconoscibili concrezioni con aspetto fine e traslucido ma sono invece massicce e costituite da carbonato di calcio opaco e prevalentemente bianco. Le grotte impostate sulla formazione marmifera, si trovano nel versante Ovest della Montagnola. Presentano al loro interno una tipologia di concrezione molto particolare e rara, le concrezioni eccentriche, che si sviluppano in ogni direzione senza seguire la  gravità ma bensì lorientazione cristallografica. La soluzione di accrescimento della concrezione circola a livello capillare e può prendere direzioni diverse fino a creare una forma attorcigliata. Le grotte sui marmi sono quattro: la grotta dellUgola, la Chioma di Berenice, la grotta del Balcone, la grotta dei Pozzoni. Quelle sul calcare cavernoso sono molte di più e tra le più belle ricordiamo: la Buca delle Fate a Lecceto, la Buca aFrati, la Buca del Chiostraccio dove nel 2013è stato scoperto lultimo orso delle caverne.

Bibliografia:

Castagnini A., Le Grotte nei marmi della Montagnola senese, Commissione Speleologica C.A.I. Siena I Cavernicoli” 

Manganelli G., Favilli L., La Montagnola Senese una guida naturalistica, Le Forme Carsiche, WWF Sezione Regionale Toscana, Serie Scientifica n. 7, Editrice il mio Amico, Roccastrada (Grosseto), 2001, pp. 21-22

Martini I., Analisi di facies nei depositi terrigeni di grotta: nuove possibilità di studio geo-speleologici, in TALP: Rivista della Federazione Speleologica Toscana, vol.35, 2007, pp.22-27

Documenti:

Le grotte della Montagnola Senese

Autore scheda: Serena Castignoni