“Monteriggioni in Arme” e camminamenti sulle mura

Luogo: Monteriggioni

Comune: Monteriggioni

Descrizione: Il borgo fortificato di Monteriggioni viene costruito tra il 1213 e il 1219 dai Senesi, che necessitavano di un avamposto difensivo per proteggersi dalle scorrerie dei Fiorentini.

La forma circolare della mura si deve, oltre che a ragioni strategiche, alla conformazione elicoidale della collina. Il materiale impiegato per la costruzione, ossia il calcare cavernoso, era estratto nella vicina Montagnola, zona collinare e boschiva ricca di materie prime. Si tratta di un materiale poroso e fragile che venne lavorato in blocchi murati a secco.

Inizialmente le mura erano intervallate da quattordici torri che, all’inizio del Cinquecento, vennero distrutte, per poi essere in parte ricostruire in epoca fascista. Nel corso del XVI secolo, infatti, con l’uso della polvere da sparo e dei cannoni, le torri divennero uno dei primi obiettivi degli assedianti; per questo, gli stessi abitanti di Monteriggioni le abbassarono, accumulando della terra alla base delle mura per ottenere un effetto “bastionato”. Sempre nel Cinquecento, le mura furono rialzate rispetto al livello originale; ancora oggi si possono osservare le tracce del tamponamento degli antichi merli. Furono introdotte inoltre altre modifiche strutturali come l’apertura delle bocche da fuoco per i cannoni e il rivellino, un avamposto ligneo di forma trapezoidale del quale restano ancora tracce accanto alla porta nord.

È possibile visitare oggi una parte della mura percorrendo un camminamento in legno dal quale si gode di un vasto panorama sulla Montagnola, sul Chianti e sulla Val d’Elsa. Il museo “Monteriggioni in Arme”, inoltre, ospita fedeli riproduzioni di armi e armature medievali e rinascimentali che è possibile indossare e modellini che ricostruiscono le tecniche di assalto e di difesa della stessa epoca.

Bibliografia:

Cammarosano P., Monteriggioni: storia, architettura, paesaggio, Milano, Electa, 1983

Autore scheda: MariaNovella Carniani con la collaborazione di Cristina Cicali

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento