Pieve di Santo Stefano a Cennano – Trequanda
Luogo: Località Cennano
Comune: Trequanda
Data/periodo: La primitiva chiesa dedicata a Santo Stefano fu edificata attorno al IV secolo; l’attuale struttura risale al 1285; fu restaurata nel XVIII secolo
Descrizione: Collocata a circa un chilometro dal comune di Trequanda, nei pressi di Castelmuzio, la Pieve di Santo Stefano a Cennano, sicuramente di origine paleocristiana, è il frutto di continue modifiche, assestamenti e ricostruzioni. Fu costruita probabilmente su un preesistente tempio romano nel IV secolo. Il ritrovamento di tombe, di un piccolo complesso termale riconducibili al secondo secolo d. C., nonché la presenza della cosiddetta “strada dei monti” etrusco-romana (che collegava la Maremma con Chiusi e verso nord portava a Fiesole) confermano che sul luogo vi fosse un insediamento romano. Testimonianza di come il cristianesimo si andasse a diffondere velocemente nelle campagne e nei distretti rurali, la Pieve fu molto importante per tutto il VII e il VIII secolo e costituì continui motivi di dispute tra i vescovi di Siena e di Arezzo, come testimonia la famosa sentenza del re longobardo Liuptrando del 715 che più volte menziona la Pieve dichiarandola parte della Diocesi di Arezzo.
Le sembianze romaniche dell’edificio risalgono al 1285, come riportato nell’iscrizione latina sul portale, anno della sua massima fioritura. Dal XIV secolo inizia la lenta decadenza della Pieve di Santo Stefano, per via del graduale abbandono delle campagne e dei mutamenti sociali.
Costruita in pietra arenaria la Pieve presenta una facciata tripartita da pilastri con semplice tetto a capanna a due unici spioventi; sul portale sono visibili sculture romaniche arcaiche-paleocristiane raffiguranti le allegorie dei Quattro Vangeli mentre la lunetta reca l’iscrizione con la data di fondazione e due croci di Malta, a testimoniare il passaggio dei Cavalieri Templari; sopra, un’alta monofora con vetrata policroma raffigurante S. Stefano. Le tre absidi, esternamente coronate da arcatelle pensili impostate su mensolette variamente scolpite, danno all’edificio il carattere tipicamente romanico. Il campanile, a vela con doppia finestrella, fu aggiunto nel XVIII secolo, sostituendo quello precedente a pianta quadrata. Sullo strombo di una finestra spiccano come esempio di scultura arcaico-preromanica le figure di Adamo ed Eva, mentre sul fianco destro, una monofora reca a rilievo un’aquila e una figura maschile con emblema fallico, dall’incerto significato. All’interno la chiesa, fino al secolo XVIII, era strutturata in tre navate suddivise in campate; un crollo, avvenuto nello stesso secolo, ha ridotto la chiesa allo stato attuale di unica navata con pilastri a sezione rettangolare che sostengono direttamente la copertura lignea a capriate, secondo una sistemazione improvvisata che sostituì le progettate archeggiature. Solo la parte in corrispondenza del presbiterio, dove si aprono le tre absidi, mostra l’assetto originale ad arcate. Di notevole fattura sono il romanico Fonte Battesimale e due capitelli corinzi ai lati del portale.
Bibliografia:
AA.VV., Trequanda e il suo territorio, Montepulciano, Editori del Grifo, s.d.
Gianini Belotti E., Trequanda e dintorni, San Quirico d’Orcia, Editrice Donchisciotte, s.d.
Torriti E. (a cura di), Castelmuzio. Storia di un piccolo castello fortificato. Con notizie storiche su: Confraternita di S. Bernardino, Pieve S. Stefano in Cennano e omonimo distretto rurale plebano, S. Anna in Camprena, Petroio, Abbadia Sicille, Cortona, Calosci, 1991
Torriti E. (a cura di), Chiese, cappelle, edifici religiosi. Di Abbadia Sicille, Petroio, Castelmuzio, S. Anna in Camprena e Trequanda (con notizie sulle Chiese di Montisi), s.l., s.e., 1999
Links:
Dizionario Geografico Fisico e Storico della Toscana di Emanuele Repetti “Repetti on-line”
Autore scheda: Elisa Laurini
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