Chiesa della Santissima Annunziata a Cetona

Luogo: Piazza Garibaldi 

Comune: Cetona 

Data/periodo: Fine XVI secolo-inizi XXI secolo 

Descrizione: La Chiesa della Santissima Annunziata, prospiciente su Piazza Garibaldi, fu edificata nella parte bassa del borgo, dove si sviluppò il nuovo abitato quando Cetona fu concessa in feudo, dal Granduca, alla famiglia Vitelli col titolo di marchesato, nel 1588.  

Oggi la facciata sebbene abbia perso il suo aspetto originario, essendo inglobata nelle costruzioni adiacenti, presenta ancora il portale cinquecentesco.  

La chiesa costituiva l’oratorio della compagnia laicale omonima, attiva a Cetona insieme ad un’altra confraternita, sotto il titolo del Santissimo Nome di Gesù, entrambe soppresse da Pietro Leopoldo nel 1785. 

Le confraternite avevano scopi devozionali ed erano dedite a vari offici religiosi, ma esercitavano in prevalenza opere di carità: assistenza ai poveri e agli infermi, aiuto ai carcerati e ai pellegrini, seppellimento dei morti, doti alle fanciulle povere. Il resoconto della visita dellauditore mediceo Mons. Gherardini del 1676 ci fornisce qualche dato storico sulla compagnia, con la notizia di un inventario di beni del 15 febbraio 1612.  

La costruzione delledificio però risale alla fine del Cinquecento, come rivelano alcuni documenti (entrate e uscite dei camerlenghi) dellArchivio Storico comunale dove sono citate le maestranze impegnate nei lavori di costruzione dellaltare maggiore, le cui caratteristiche architettoniche e decorative confermano lappartenenza al tardo XVI secolo.  

La Sala, formata da due campate, presenta un grande altare ed un esuberante apparato decorativo. Sul ricco altare in stucco dipinto e policromato, ornato da angeli e figure vaticinanti in rilievo, è posta una tela con lAnnunciazione, datata 1648, copia di un dipinto di probabile Scuola Umbra di inizio Cinquecento, che sostituisce verosimilmente loriginaria pala daltare. Nel remenate è dipinto un Coro di angeli e, ai lati dellaltare, sopra le porte di accesso al coro si trova laffresco con la Natività di Maria Vergine, mentre il murale con lo Sposalizio della Vergine, a destra, è andato perduto. Questo nucleo di opere risulta essere affine alla produzione del pittore Niccolò Circignani detto il Pomarancio  (Pomarance, 1530 circa-1597circa), umbro dadozione, attivo a lungo a Città della Pieve, esponente del tardo manierismo tosco- romano. 

Il ciclo pittorico dedicato alla Vergine viene completato nella seconda fase dei lavori, in piena epoca barocca, a partire dalla metà del Seicento, con le tele della controfacciata, ovvero la Morte della Vergine e lAssunzione di Maria al cielo, opere di un artista di recente acquisizione critica, attivo nel contado senese. Si tratta di Annibale Antonio Nasini (1620 circa-1668), fratello di Francesco, il capostipite di una famosa e prolifica famiglia di pittori dellAmiata.  

Le pareti laterali accolgono, racchiuse in ricche cornici in stucco dipinto, grandi tele con gli episodi dellinfanzia di Cristo a partire dallingresso: nella prima campata sono collocate la Natività e la Presentazione di Gesù al Tempio, nella seconda lAdorazione dei Magi e la Fuga in Egitto con la Strage degli Innocenti, lavori questi, appartenenti a due pittori, al momento ignoti, che si ispirano ai grandi maestri del Cinquecento. La Natività infatti, con lAdorazione dei pastori, deriva da una famosa composizione di ambito raffaellesco; la Presentazione di Gesù al Tempio è invece copia di una tela veneziana di Paolo Veronese (dipinto dellorgano della chiesa di San Sebastiano), mentre lAdoraziondei Magi rivisita una pala perduta di Jacopo Bassano, tradotta e incisa da Sadeler (1598). 

La costruzione, ha subito nel corso dei secoli numerosi interventi di restauro che ne hanno modificato laspetto originario. Profonde trasformazioni sono state apportate, tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX, alle parti strutturali della copertura e alla composizione della facciata che ha assunto lodierna conformazione tra il secondo decennio del 1900, quando furono apposte le lapidi in memoria ai Caduti della Guerra 1915-1918, e gli anni 40, allorché si inserirono quelle relative ai Caduti della Seconda Guerra Mondiale.  

Negli anni 80 sono state consolidate alcune parti strutturali, ovvero si è provvisto a sostituire la struttura lignea di copertura con una in latero-cemento, è stata realizzata la nuova pavimentazione, un servizio igienico e contestualmente sono stati risanati anche i locali dellex sagrestia e degli ambienti posti sopra la chiesa.  

Tra il 1988 e il 1990 un intervento di restauro ha interessato una parte dellapparato decorativo in stucchi policromi della ex chiesa e delle opere darte. Sono stati ripristinati il timpano dellaltare in stucco dipinto, le mensole, le statue e laffresco centrale. In occasione di tale intervento sono stati eseguiti saggi di pulitura e una messa in sicurezza, mediante velinatura, di una vasta lacerazione del dipinto su tela dellaltare. Saggi di pulitura sono stati inoltre realizzati sulle tele delle pareti laterali e di controfacciata e sugli stucchi di parte dei muri. 

Con il recente intervento, effettuato tra la fine del 2011 e il 2013, sono stati restaurati integralmente gli apparati decorativi delle superfici in stucco della sala (parete daltare, cornicione, cornici), i dipinti murali e i dipinti su tela, tutti in precario stato di conservazione. Hanno inoltre subito interventi di consolidamento e pulitura alcune parti architettoniche interne (paraste, colonne, basamenti, porzioni di cornicione, la vetrata) ed esterne (gronda, cornicione, facciata). Sostanzialmente sono stati eseguiti interventi di pulitura, rimozione delle scialbature, consolidamento, ricostruzione di parti mancanti essenziali eseguite con calchi su parti esistenti, reintegrazione e adeguamento pittorico. 

In conclusione, lobiettivo dellintervento di restauro è stato quello di riqualificare lintero edificio restituendo laspetto originario delle finiture e delle parti decorative, seppur nel rispetto della stratificazione delle operazioni e delle manutenzioni che si sono succedute nel tempo. Le minime integrazioni pittoriche, eseguite a conclusione degli interventi, hanno consentito di riequilibrare ed armonizzare struttura, parti architettoniche e decorative ed opere darte.  

Bibliografia: 

Cinelli M., Cetona un viaggio nel tempo itinerari turistici tra storia, arte e natura, Città di Castello, Litogrf, 1999, p. 9 

Corticelli C., Notizie e documenti sulla storia di Cetona, Firenze, Società per le industrie grafiche Spinelli & C., 1926, p. 35

Ermini G., Pitture di primo Cinquecento nellarea del Monte Cetona, Città della Pieve, Tipolitografica Pievese, 2004, pp. 17-20 

Grassini P., Cetona e il suo ambiente, Roma, Laziografik, 1986, pp. 70-71 

Autore scheda: Silvia Reali 

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