Il borgo di Sicille – Trequanda
Luogo: Località Sicille
Comune: Trequanda
Data/periodo: Le prime notizie sul convento e sulla chiesa di Santa Maria a Sicille risalgono al 1000, mentre l’iscrizione sulla facciata della chiesa reca la data 1263 come anno della sua costruzione
Descrizione: Non lontano da Castelmuzio si trova il piccolo borgo di Sicille, fondato dai Cavalieri Templari negli anni successivi al Mille come ospizio per i pellegrini che si recavano in Terra Santa. Il nome deriva dall’etrusco Segnes, divenuto in latino Secennius.
Il borgo, che sorgeva lungo il tracciato dell’antica strada che per la Val d’Asso giungeva in Maremma, conserva i resti del medievale Monasterium S. Marie de Cincellis, costituiti dalla piccola Chiesa di Santa Maria. L’iscrizione sul portale della chiesa, recante la data di costruzione, è racchiusa da due croci di Malta, simbolo dell’Ordine dei Templari. L’occhio della facciata è sormontato dallo stemma dei Monaci Benedettini Olivetani, che ricevettero in dono il complesso dal papa Eugenio IV nel 1443, dopo la soppressione dell’ordine cavalleresco.
La chiesa presenta un’impostazione tardoromanica. La facciata è accuratamente rivestita da bugne regolari di pietra, scolpite nelle ornamentazioni del portale e del coronamento. Il portale, sul cui architrave si trova l’iscrizione con la data di fondazione, è sormontato da arco acuto. Cornici dentellate a mattoni decorano i salienti del tetto a capanna, mentre il campanile a vela è settecentesco. L’interno ha un’unica navata rettangolare con tetto a capriate lignee; vi si conservano due capitelli di stile ionico con decorazioni vegetali e due affreschi quattrocenteschi di Scuola senese: sull’altare di destra sono rappresentanti i Santi Sebastiano e Benedetto, sulla parete di fondo la Madonna col Bambino e i Santi Pietro e Paolo. Durante una serie di lavori di restauro avvenuti nel 1939 fu rinvenuta, dietro una parete abbattuta, un’urna cineraria etrusca del III secolo a.C., adesso conservata presso il Museo d’Arte Sacra di Castelmuzio.
Nel XVII secolo l’ospizio per i pellegrini fondato dai Templari venne sostituito da un castello-fattoria con ampio cortile interno, una torre merlata, le scuderie e il frantoio. Il complesso subì ulteriori rimaneggiamenti nel XIX secolo. Attualmente il complesso ospita una struttura ricettiva.
Bibliografia:
AA.VV., Trequanda e il suo territorio, Montepulciano, Editori del Grifo, s.d.
Gianini Belotti E., Trequanda e dintorni, San Quirico d’Orcia, Editrice Donchisciotte, s.d.
Torriti E. (a cura di), Castelmuzio. Storia di un piccolo castello fortificato. Con notizie storiche su: Confraternita di S. Bernardino, Pieve S. Stefano in Cennano e omonimo distretto rurale plebano, S. Anna in Camprena, Petroio, Abbadia Sicille, Cortona, Calosci, 1991
Torriti E. (a cura di), Chiese, cappelle, edifici religiosi. Di Abbadia Sicille, Petroio, Castelmuzio, S. Anna in Camprena e Trequanda (con notizie sulle Chiese di Montisi), s.l., s.e., 1999
Links:
Dizionario Geografico Fisico e Storico della Toscana di Emanuele Repetti “Repetti on-line”
Autore scheda: Elisa Laurini
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