Teatro dei Varii a Colle di Val d’Elsa

Luogo: Colle di Val d’Elsa

Comune: Colle di Val d’Elsa

Descrizione: Il Teatro dei Varii si trova in un edificio che è il risultato di una serie di costruzioni, aggregazioni e modificazioni strutturali e funzionali che si sono susseguite dal Medioevo ad oggi. Le prime notizie infatti risalgono al 1207, quando il Comune di Colle concesse al Ricovero l’opportunità di acquistare case e terreni per costruire uno spedale per i poveri e gli indigenti.

Nei secoli successivi, a seguito dell’attività dell’ospedale di San Lorenzo, lo spedale di Ricovero venne spostato in una struttura più modesta. L’immobile, rimasto vuoto, fu adibito ad attività varie, ospitando “venditori di merci e di teatro” (da cui deriva l’espressione “stanzone delle commedie” che veniva usata per indicare l’edificio).

Nel 1695, l’Accademia dei Varii stabilì la propria sede nei locali dell’antico ospedale e trasformò lo “stanzone” in teatro per le proprie rappresentazioni. Verso la metà del Settecento, approfittando di una serie di congiunture favorevoli, i soci dell’Accademia sostituirono la struttura in legno del teatro con una in muratura; i lavori vennero inizialmente affidati all’ingegnere colligiano Ferdinando Morozzi, che doveva ampliare lo stanzone e realizzare un palchetto per ogni nobile famiglia. Il Morozzi lavorò al teatro dal 1748 al 1752 e del suo progetto restano alcuni disegni. Gli Accademici però, data la difficoltà del progetto e l’impegno finanziario, decisero di affidare il completamento dei lavori a un esperto di edifici teatrali, Antonio Galli Bibiena, che venne a Colle con il decoratore Odoardo Ferrati e intervenne integrando il progetto precedente. Nel 1760, i nobili furono convocati per l’assegnazione dei palchetti e nel Carnevale del 1762 il Teatro venne inaugurato.

Nel 1826, il teatro subì un restauro generale diretto dall’ingegnere Rodolfo Castinelli di Pisa, che fu affiancato dal decoratore Antonio Marini e da Luigi Facchinelli per la realizzazione degli scenari. Con la costruzione, nel 1921, del nuovo e più grande Teatro del Popolo, il Teatro dei Varii perse d’importanza e venne utilizzato per ospitare occasionalmente veglioni, conferenze e concerti. Tra la fine degli anni Cinquanta e il 1971, l’immobile ospitò un cinematografo. Nel 1982 l’Accademia dei Varii donò l’edificio, fortemente degradato dall’abbandono, all’Amministrazione comunale affinché provvedesse al restauro. I lavori, affidati all’architetto Gianni Neri, sono stati eseguiti dal 1985 al 1991 e hanno restituito alla cittadinanza un teatro ad uso polivalente che può ospitare fino a 200 persone. Il restauro, oltre ad aver conformato la struttura alle norme di sicurezza, ha recuperato le originali decorazioni pittoriche sotto le più recenti applicazioni in gesso e alcuni ambienti accessori come il foyer, il bar guardaroba e un locale ridotto per conferenze.

La platea presenta sopra l’ingresso l’emblema con motto dell’Accademia dei Varii sorretto da due putti, mentre il soffitto a volta è decorato da una cornice con motivo a foglie e, al centro, dalle figure allegoriche della Musica e della Poesia con un angioletto che porta loro due corone d’alloro. I palchi, distribuiti su tre ordini, sono decorati sul fronte con pitture a vaso e racemi, che si semplificano nell’ultimo ordine in una decorazione geometrica. Il palcoscenico, del quale purtroppo si sono persi gli scenari ottocenteschi del Facchinelli, è stato dotato di camerini, servizi relativi e dello spazio tecnico di scena.

All’esterno, la facciata è un bell’esemplare di architettura gotico-toscana, frutto di un restauro avvenuto nel 1926 ad opera di Antonio Salvetti, durante il quale è stato rimosso l’intonaco facendo riemergere il paramento in cotto; al piano terreno è stato recuperato il loggiato, abbattendo i muri di tamponamento settecenteschi e riportando alla luce le belle colonne ottagonali che sorreggono cinque arcate a tutto sesto. Al primo piano, invece, sono presenti finestre bifore  risalenti al XIV secolo, con archi acuti e colonnetta centrale in travertino con capitello decorato.

Attualmente, il teatro viene usato con continuità e ospita rassegne ed eventi musicali, spettacoli di danza, convegni e mostre; è inoltre sede di laboratori organizzati e gestiti da alcune associazioni locali.

Bibliografia:

Bastianoni C., Di paese in teatro: Colle di Val d’Elsa Teatro dei Varii, Quaderni della Fondazione Giovanni Michelucci, n. 6, Firenze, Pontecorboli, 1994

Bastianoni C., L’Accademia dei Varii e il suo teatro. “Un ragionevole teatro per le commedie”, in Casprini F. (a cura di), Il Settecento a Colle, atti del convegno di studi a cura della Società degli Amici dell’Arte (Colle di Val d’Elsa, Teatro dei Varii, 10-11-12 aprile 2011), Colle di Val d’Elsa, Tipografica Vanzi, 2013, pp. 75-91

Bastianoni C., Casprini F. e Ninci R., Guida storica illustrata di Colle di Val d’Elsa, Pisa, Pacini Editore, 2011, pp. 105-107

Francioli M. e Francioli E., Colle di Val d’Elsa. Studio monografico e guida, Colle di Val d’Elsa, Editoria Tipografia Boccacci, 1978

Ninci R., Colle di Val d’Elsa: una memoria storica da salvare, Colle Val d’Elsa, Grafiche Boccacci, 1996

Braccagni M. e Rossi L., Colle, Siena, Periccioli, 1989, pp. 94-96

Fonti:

SBAP SI: 09/00385348 (Brunetti O. 2004)

Autore scheda: Silvia Vellini

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