La Congrega degli Artisti

Luogo: Convento di San Vigilio, Chiesa di San Giorgio – Siena

Contrada: Contrada del Leocorno

Data/periodo: XVII – XXI sec.

Descrizione: La Congregazione degli artisti, la cui sede originariamente era situata presso il Convento dei Gesuiti di San Vigilio, non era composta come ci si aspetterebbe da artisti, bensì da artigiani appartenenti alle Arti Liberali (sarti, fornai, falegnami, fabbri, calzolai ecc.). Queste persone, legate da comuni interessi artistici, commissionavano opere ai maggiori pittori senesi del tempo, a scopo principalmente religioso. Nella società del Diciassettesimo e Diciottesimo secolo, infatti, la fede era ancora percepita in maniera molto forte, e il cittadino sentiva una profonda necessità interiore di protezione ed intercessione divina nelle proprie attività. Le opere commissionate ritraevano spesso il Santo protettore della propria corporazione, come ad esempio il San Giuseppe al lavoro con Gesù bambino dipinto da Aurelio Martelli per l’Arte dei Falegnami (ante 1698).

A seguito della soppressione degli istituti ecclesiastici e delle Antiche Corporazioni delle Arti (1775) da parte del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena, la Congregazione degli artisti rimase senza una sede propria, fino a quando, nel 1893, venne ospitata nella Chiesa di San Giorgio, dove allora si radunavano anche i contradaioli del Leocorno. Da quella data, nella sagrestia della chiesa ebbero luogo le riunioni dei membri della congrega, e là vennero conservati tutti i beni a loro appartenenti. Beni che andarono ad arricchire il patrimonio storico-artistico del Leocorno nel 1914, quando la congrega fu soppressa da un decreto regio. Grazie agli ottimi rapporti che si erano instaurati tra le due parti infatti, i membri della compagnia decisero di donare alla Contrada buona parte dei loro dipinti e suppellettili. Da allora, grazie alla passione di alcuni contradaioli che si sono susseguiti nel tempo, la “missione” di questa compagnia non si è arrestata, ma anzi si è rinnovata nel segno di una perseguita continuità. Come gli antichi artigiani commissionavano opere ai pittori a loro contemporanei, la Contrada del Leocorno ha acquistato (e continua a farlo) dipinti realizzati da illustri maestri dei giorni nostri, creando un metaforico ponte artistico tra passato, presente e futuro.

Accanto alle ereditate tele di artisti seicenteschi come Sebastiano Folli, Ventura Salimbeni, Astolfo Petrazzi e Girolamo Pedani, trovano oggi accogliente dimora nel Museo della Contrada dipinti contemporanei come quelli di Franco Fortunato, John Baptist Giuliani, Dino Decca e Antonio Possenti.

Autore scheda: Contrada del Leocorno, Matteo Fontani

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento