La Festa Titolare del Leocorno

Luogo: Via Follonica – Siena

Contrada: Contrada del Leocorno

Descrizione: La vita della Contrada è un susseguirsi di rituali che si ripetono anno dopo anno uguali a se stessi eppure sempre emozionanti, ogni volta in modo nuovo ed inaspettato. Sicuramente un momento cruciale della vita di ogni Contrada è la Festa Titolare, cioè la celebrazione del Santo Patrono. Nel caso della Contrada del Leocorno viene festeggiato San Giovanni Battista che ricorre il 24 giungo, anche se di regola la festività viene spostata alla domenica infraottava (la domenica successiva) al giorno dedicato al Santo Patrono. La Festa Titolare è più di ogni altra la vera “Festa” della Contrada: è il momento in cui si apre il proprio rione e la propria sede alla città, in cui si illuminano le strade a festa, si ricevono i rappresentanti delle Contrade alleate, in cui si invade Siena con i propri colori. È il momento in cui un contradaiolo sente l’orgoglio di mostrare la propria “casa” e il suo patrimonio.

Ci sono attimi che scandiscono la Festa Titolare che sono irrinunciabili: li conosci a memoria, li rivivi ogni anno ma non riusciresti a farne a meno. Il momento in cui il Priore battezza i nuovi nati, il sabato pomeriggio, è uno di quegli attimi in cui percepisci il senso di continuità di una tradizione che si perde nei secoli, in cui comprendi davvero che tutti quei valori che hanno segnato la tua vita dalla nascita avranno altri protagonisti e si tramanderanno nel futuro senza perdersi. Significa trovare il senso di tutta un’esistenza, un filo sottile e indissolubile che lega i padri ai figli. Sentirsi parte di una storia infinita.

Altro momento al quale non rinunciare è quello del Mattutino. Il solenne Vespro della Madonna che il nostro Correttore recita con i Correttori delle altre consorelle, si ripete uguale da secoli eppure non perde mai il suo fascino: basta vedere con quale passione alla fine tutti cantano Volgi un guardo celeste Regina… oppure il sentimento con cui tutti si mettono in fila per baciare la reliquia di San Giovanni alla quale affidare tutte le speranze di vittoria.

Dopo c’è solo spazio per la Festa: in Piazzetta Virgilio Grassi si mangia, si canta e si gioca al palio dei barberi, che è solo apparentemente per i bambini. Perché in quei barberi che si rincorrono in una pista c’è l’infanzia di ogni contradaiolo e la sua voglia di non smettere di credere mai alla magia di quella bellissima Festa che è il Palio. Gli stornelli cantati fino a perdere la voce si rincorrono in una notte che non vorrebbe mai vedere l’alba. Ma la domenica arriva prima del previsto e con lei il giorno della celebrazione, il giorno del “giro”. Quello per il quale i bambini si sono allenati per mesi: per indossare per la prima volta la montura, per scoprire per sempre che niente potrà mai più dividerli da quella bandiera e da quel tamburo.

È ogni volta con lo stesso orgoglio che indossi il fazzoletto della tua contrada e ti impadronisci per un giorno della tua città, in un saliscendi di vicoli, strade e palazzi che attraversi scoprendoli sempre nuovi e sempre più belli quando il bianco arancio delle bandiere li sfiora. La Festa Titolare è in fondo una specie di rinascita ogni anno, un modo per ricordarsi chi siamo, per guardarci negli occhi e riconoscerci. Dare spazio al ricordo di chi ci ha lasciato e accogliere chi è appena arrivato e non immagina nemmeno quale avventura lo aspetta. Per ribadire a noi stessi e alla nostra città che noi siamo il Leocorno. E non vorremmo essere niente altro.

Autore scheda: Contrada del Leocorno, Laura Ortensi

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