“I Leaiolii” di Paolo Tertulliano Lombardi

Luogo: Piazzetta Virgilio Grassi, 6 – Siena

Contrada: Contrada del Leocorno

Data/periodo: 2012-2013

Descrizione: “Scrivere di Palio, oggi come oggi, è difficile e rischioso. Difficile, perché tanto è già stato detto e scritto. Il rischio è quello di rimasticare retorica e luoghi comuni o di rimettere i piedi sulle orme lasciate da Riccardo Brogi,  a voler fare un esempio, sin verso la fine dell’Ottocento. Dopo le pagine memorabili del nostro Priore Virgilio Grassi, a mezzo il Novecento uscì il Cecchini e Neri: vero monumento della letteratura paliesca, abbandonato il bozzetto e il colore, si basò, in maniera più solida, sui documenti d’epoca. Di lì a due decenni, poco più poco meno, così come i fotografi avevano cambiato il modo di guardare al Palio attraverso i loro obiettivi, e i  pittori il segno sui drappelloni (d’altronde, Marte aveva messo piede con l’Uomo sulla Luna), mutò anche lo sguardo di chi, il Palio, lo raccontava.

Il mio punto di vista si è appuntato sulla Contrada. La mia, naturalmente, la Contrada del Leocorno. Questo mi ha permesso di incamminarmi per strade non altrimenti battute. Se pure qualcun altro vi si era inoltrato, non aveva avuto la mia stessa fortuna di scoprire quei fiori di novità che a me hanno dato tanta emozione.

Mi aveva spinto il desiderio di far luce su tante zone buie, luoghi comuni, incongruenze temporali, tramandati di cronaca in cronaca, di storia in storia, ripresi acriticamente da autori di libri e di articoli di giornale: la peregrinazione per secoli tra osteria e abitazioni dei Capitani; il continuo dissidio tra Compagnia laicale ospitante e Contrada ospitata, reso insanabile prima per le campane suonate con troppa veemenza con conseguente crollo del campanile, poi per le colpe dell’oste Giuseppe Pistoi, Priore accentratore; i settantadue anni di mancate vittorie coincidenti con la squalifica per non aver ricevuto a dovere la Governatrice Violante di Baviera nel suo ingresso in Siena, e così via.

Non nego che anch’io, all’inizio delle mie ricerche, avevo preso per buone alcune di queste cose, come la preponderanza della Compagnia di San Giovanni Battista in Pantaneto che avrebbe finito per soffocare la Contrada. Eppure, proprio grazie ai libri della Compagnia, conservati nell’Archivio di Stato di Siena, avevamo potuto festeggiare una vittoria ritrovata, quella del 1° giugno 1664, non altrimenti documentata. Ebbene, dalla lettura attenta di questi libri ho avuto la possibilità  di ricavare tante piccole notizie che, combinate, verificate, mi hanno permesso di rivedere completamente la storia della Contrada del Leocorno negli anni in cui si sono cominciati a correre i Palii in onore della Madonna di Provenzano.

Questi alcuni spunti di quanto, il cortese lettore, se vorrà, potrà trovare nella storia di noi Leaiolii. Sono ben cosciente del rischio che ho corso lavorando per più di dieci anni sui documenti a noi pervenuti e, per di più, sui verbali conservati nel preziosissimo archivio di Contrada, costituendo, i verbali, la voce della parte vincente. La nostra storia, però, non è scritta da eroi, ma da piccoli uomini, ai quali non mancano quei difetti che ce li fanno riconoscere come nostri prossimi e contemporanei. Col farli rivivere, spero di aver contribuito a mantenere accesa e più ricca la nostra memoria perché accompagni i ricordi delle emozioni che riscaldano i nostri cuori di Leaiolii”.

Bibliografia:

Lombardi Tertulliano P., I Leaiolii vol. I e vol. II, Siena, 2012, 2013

Note: Il controverso rapporto tra pie Compagnie laicali e ludiche Contrade viene investito da nuove illuminanti chiose nell’appassionata e filologica ricerca che Paolo Tertulliano Lombardi dedica al suo Leocorno nel volume I Leaiolii vol. I e vol. II.

Autore scheda: Contrada del Leocorno, Paolo Lombardi

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