Fattoria Il Santo – Monticiano

Luogo: Località Santo

Comune: Monticiano

Descrizione: Il complesso, oggi in parte ristrutturato e trasformato in struttura ricettiva, divenne grancia dello Spedale di Santa Maria della Scala di Siena quando Cristoforo Turamini, con lascito testamentario del 26 Luglio 1646, cedette le sue proprietà di Villa del Santo allo Spedale. Nel 1745 alla fattoria del Santo, già definita nella sua configurazione architettonica e nucleo della grancia, facevano capo ben 71 abitanti.
Nel Catasto Particellare Toscano del 1821 il complesso degli edifici costituenti la fattoria è indicato come “villaggio”, articolato intorno ad un nucleo religioso di proprietà dello Spedale di Santa Maria della Scala. Del vasto complesso rurale, cui erano anticamente annessi oltre dieci poderi, un mulino e l’osteria di Petriolo, faceva parte il podere detto del Santo con l’abitazione dei coloni, vari annessi agricoli e un forno comune, nonché la cappella con cimitero.

Di impianto simmetrico rettangolare, il podere è costruito con pietra calcarea locale e si articola su tre lati di un cortile a pianta rettangolare delimitato, sul fronte principale, da un muro di cinta nel quale si apre il portale d’ingresso. La parete sul lato ovest del cortile presenta arcate a tutto sesto al piano terra e al primo piano, forse strutture superstiti di un loggiato articolato su tre livelli. Dell’antica struttura della fattoria si riconosce ancora il corpo principale, che costituiva l’abitazione del granciere, con il cortile, una stalla, la cantina, la tinaia, la caciaia, il gallinaio, cinque camere, la cucina, un salone e la loggia. Annesso c’era anche un orto murato e viti di moscatello.
Nel cortile interno troviamo l’insegna del Popolo, lo stemma della città di Siena e quello gentilizio della famiglia Turamini, tutti scolpiti in pietra bianca. Interessante è anche il pozzo di epoca barocca, a pianta circolare, in pietra calcarea grigio chiaro, affiancato da una colonna con base modanata, fusto in due blocchi sagomati di pietra e capitello di ordine composito, scolpito a motivi a foglie di acanto e piccole volute.

Bibliografia:

Ascheri M., Borracelli M. (a cura di), Monticiano e il suo territorio, Siena, Cantagalli, 1997, pp. 29-30

Ciompi A., Monticiano e il suo beato, Monticiano, Parrocchia dei Santi Giusto e Clemente, 2002, pp. 107-109

Guiducci A. M. (a cura di), Le Crete senesi, la Val d’Arbia e la Val di Merse, Milano, Mondadori, 1999, p. 137

Merlotti G., Memorie storiche delle parrocchie suburbane della diocesi di Siena, a cura di Don Mino Marchetti, Siena, Cantagalli, 1995, pp. 431-432

Repetti E., Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, Firenze 1833-1845 (versione on-line a cura del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università degli Studi di Siena, 2004), sub voce Santo (Al) nella Val di Merse

Fonti:

Schede ICCD di riferimento: ASBAP Si e Gr: schede di catalogo nn. 00385615 (fattoria) e 00385616 (pozzo) (compilate da F. Aiello, 1995)

Autore scheda: Giulia Vivi

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