Villa della Rondinella a Buonconvento

Luogo: Via Cassia

Comune: Buonconvento

Denominazione: La Rondinella

Data/periodo: La costruzione iniziò nel 1910 e fu terminata due anni dopo

Descrizione: È con l’inizio del Novecento che a Buonconvento, a causa dell’incremento delle attività agricole e della popolazione, iniziò l’espansione del vecchio centro abitato verso sud, con la costruzione di nuovi edifici agricoli e residenziali, fra cui alcuni complessi liberty.

Per la stagione liberty buonconventina ricordiamo l’asilo Grisaldi del Taja dell’architetto Bettino Marchetti (1910), Palazzo Ricci Soccini (1909), progettato da Gino Chierici e attuale sede del Museo d’Arte Sacra della Valdarbia e la Villa della Rondinella, detta anche “La Rondinella”. Quest’ultima fu progettata dal Chierici e costruita fra il 1910 e il 1912 su commissione di Luigi Saverio Ricci, giovane membro di una ricca famiglia di proprietari terrieri, che per alcune difficoltà economiche (sopraggiunte paradossalmente anche a causa della costruzione della villa), non l’abitò mai.

La villa, con pianta a L su due piani, sorge all’improvviso, come fosse retta dal suo torrino angolare mentre si lasciano Buonconvento e la Val d’Arbia per inerpicarsi in Val d’Orcia: le cancellate in ferro e mattoni e il giardino, con ciò che oggi rimane di siepi di bosso, cespugli d’alloro e un tunnel di lecci, caricano la villa di un’aura immaginifica e fantastica.

Il torrino, l’impianto planimetrico tradizionale e l’utilizzo di laterizi e travertino testimoniamo la volontà del progettista di non interrompere la continuità storica nell’uso dei materiali e nelle forme architettoniche, sulle quali s’innesta il gusto tipicamente liberty per le decorazioni e gli ornamenti.

All’esterno, oltre agli elementi decorativi del torrino, spiccano la squisita lavorazione del travertino, le piastrelle ceramiche, gli inserti in ferro, gli elementi ornamentali delle modanature e delle specchiature, le decorazioni floreali e il balconcino in stile Art Nouveau sulla facciata lato Cassia; l’ingresso principale è riconoscibile da una serie di decorazioni murarie, dalla scritta “Salve” sull’architrave sopra i tre scalini e dall’allegoria di una figura femminile con vesti classicheggianti e un mazzo di spighe in mano, sulla parete sinistra dell’ingresso. All’interno domina lo scalone in legno curvato, circondato da una decorazione allegorica della primavera e sovrastato da un lucernario a cupola decorato con paesaggi dipinti, forse attribuibili a Galileo Chini.

È diceria diffusa a Buonconvento, come nel Senese, che la villa sia infestata dai fantasmi e che andandoci sia possibile sentire rumori o assistere a manifestazioni paranormali; la voce è confermata sia dai giovani che dagli anziani di Buonconvento, che almeno una volta nella vita, da bambini, si sono recati presso la villa per fare scherzi al proprio amico o al proprio compagno d’avventura.

Fra realtà e finzione, con la storia (vera) di sfollati ospitati durante la Seconda Guerra mondiale e le dicerie sulla presunta amante del Ricci (che si dice essere la figura femminile ritratta all’ingresso), questa villa dalla bellezza decadente, rimasta per molti anni disabitata, si è trasformata nello scenario perfetto di leggende e racconti.

Bibliografia:

Bonato L., Trapianti sesso angosce: leggende metropolitane in Italia, Roma, Meltemi, 1998

Poli G., La Rondinella, in Buonconvento e lo stile Liberty. Decorazioni e materiali, Firenze, Comune di Buonconvento e Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Siena e Grosseto, 1996, pp. 16-22

Quattrocchi L., Architetture nelle Terre di Siena. La prima metà del Novecento, Fondazione Musei Senesi, Milano, Silvana Editoriale, 2010

Autore scheda: Fabio Carnelli

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