Palio 1988, “Ad ogni costo”

Luogo: Via dell’Oliviera, 47 – Siena

Contrada: Nobile Contrada del Nicchio

Data/periodo: 1947 e 1988

Descrizione: Siena, via dell’Oliviera n. 47. È sera, una sera qualunque dopo il Palio del 2 Luglio del 1988. Quattro contradaioli si trovano attorno ad un tavolo, un bellissimo tavolo in massello dell’Ottocento e dietro a loro una vetrina di egual epoca. Si intrattengono a parlare di un evento accaduto a Siena 31 anni prima quando loro erano poco più che ragazzi e ricordano quegli istanti come se fosse stata la sera di tre giorni prima. Un evento accaduto nel Campo di Siena ma che le sue trame furono tessute nel rione dei Pispini.

I quattro uomini a convivio, tutte persone rispettabili che sono entrati di diritto nel mito e nella storia della contrada, sono: Arturo Poggi, per anni indissolubile custode della contrada ed entrato nel ruolo proprio nel 1947, Mario Maccherini, Enzo Marzocchi e Piero Damiani. La “chiacchierata” verte, appunto, sopra quell’evento di 31 anni prima ovvero rievocare la vittoria della contrada Nobile del Nicchio nel palio del 2 luglio 1947. Già, proprio così; il Nicchio non vinceva un Palio di luglio dal 1947 e tra i sei drappelloni vinti tra il 1947 e il 1988, cinque riguardano la carriera del palio d’agosto ed uno era stata corsa a giugno in occasione del palio straordinario per il Centenario dell’Unità d’Italia. I “fantastici quattro” ricordano che la capitana del Nicchio, la Principessa Minna Sobilia Palmieri Nuti Caraffa di Roccella, prima donna capitana nella storia del palio e subito vittoriosa, aveva in mano i due fantini migliori dell’epoca: Giuseppe Gentili detto Ciancone e Ferdinando Leoni, detto Ganascia, da montare sul forte Salomè, il cavallo toccato in sorte. Ricordano che alla fine la scelta fu fatta dal Mangino del Popolo Enrico Mauti a favore del primo. Il palio non fu lottato, fu una passeggiata storica per il Nicchio (a quei tempi ci riusciva assai bene!!!).

Nello scatto fotografico che ritrae Ciancone a nerbo alzato, il fantino ride a 32 denti per quanto era stato facile, anche perché, ricordano i quattro, la voglia di palio era tanta. Quindici anni di digiuno erano troppi per una contrada abituata a vincere durante il Ventennio in maniera fitta e poi di mezzo c’era stata pure la catastrofe della Seconda Guerra Mondiale; quindi il desiderio di vittoria era forte come forte e chiaro fu il biglietto da visita presentato nel fare i “partiti” di oltre un milione (come amava sventolare il buon Signor Buonaventura) di lire presentato quale indelebile pagamento della vittoria. Una cifra esorbitante per quei tempi, come gli stessi “cronisti” rimarcano, anche semplicemente leggendo le espressioni dei volti ma consci della libidine dei quei lontani giorni di giubilo in mezzo alla difficoltà del quotidiano in un periodo storico così difficile. In effetti la contrada del Nicchio ha anche questo insolito primato di esser stata la prima fra le consorelle a pagare una cifra così esorbitante, così allucinante, così… Ma la volontà, il desiderio, la voglia era tanta ma tanta da passare ogni limite da divenire una vittoria… “ad ogni costo”. Costi quel che costi.

A questo punto la soave conversazione scivola sul successivo palio dell’Assunta e all’ipotetico “cappotto”. C’era la volontà di fare “cappotto” con qualche “dindino” avanzato da luglio. La sorte fu benigna anch’allora. In sorte toccò un altro “bombolone”, Brillante, l’altro grande cavallo di Piazza di quel primo dopoguerra che aveva vinto il palio nella Civetta al suo debutto, il 18 maggio del 1947 durante la carriera straordinaria dedicata al VI centenario della nascita di Santa Caterina.

Ma Ciancone, confermato, non riuscì a ripetere la prestazione di luglio (diciamo così, si addormentò alla mossa) con la vittoria andata alla Torre che ovviamente montava Ganascia su Piero. E siccome allora succedeva anche questo abbastanza di frequente, Ciancone venne pesantemente contestato malgrado la vittoria di un mese prima e l’evidentissimo ostacolo del Drago; e fu fatta addirittura un’assemblea straordinaria in chiesa per tentare di metterci una pezza; a questo punto nel racconto interviene Enzo minimizzando l’accaduto e ribadisce che a Ciancone non gli fu fatto quasi niente… Insomma la delusione del mancato cappotto aveva prevalso sulla libidine di aver vinto il palio dopo 15 anni.

Successivamente interviene Rina Galeotti, moglie di Oliviero Berni che intervista Nazarena Poggi, moglie di Arturo. Le due conversano sulle trenta bandiere di seta che la sera del 2 luglio del 1947 uscirono fuori dal Rione per la città a far bella mostra del proprio tripudio e che, a detta di loro, ebbero “molto strapazzo”, contro le trecento e tutte stampate che uscirono la sera del 2 luglio del 1988.

Note: La video-cassetta VHS fa parte del numero unico “Ad Ogni Costo”.

Autore scheda: Nobile Contrada del Nicchio, Roberto Cresti, Stefano Marzocchi, Carlo Aldinucci e Paolo Fiorenzani

 

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