Scuola alfieri e tamburini della Nobile Contrada del Nicchio

Luogo: Via Pispini, 108 – Val di Pania – Siena

Contrada: Nobile Contrada del Nicchio

Data/periodo: Si hanno notizie dell’uso di bandiere, vessilli e tamburi fin dal VII secolo, per quanto sicuramente le “figure” e le marce usate al giorno d’oggi sono entrate in voga nel mondo paliesco più tardi

Descrizione: Tra le emozioni che il mondo del Palio riesce a trasmettere sia agli occhi del neofita che del contradaiolo, va senz’altro annoverato tutto quanto si lega all’arte di “girare” la bandiera e suonare il tamburo della propria contrada. Ci si riferisce alla serie di figure, movimenti e passaggi realizzati con la bandiera dall’ “alfiere” in occasione dei vari “sfilamenti” (Giro in Città, Corteo Storico, Processione del Cero ecc.), o ai vari “passi”, ovvero marce, suonate nelle medesime occasioni.  Dal punto di vista sensoriale infatti il volteggiare del vessillo o il suonare del tamburo rappresentante i propri colori costituisce un’emozione immediata, diretta, sia per i suoni che per le immagini che tutto questo trasmette. La tradizione del tamburo e della bandiera nel Palio di Siena si rifà a schemi fissi che derivano dal mondo marziale, ovvero da marce e figure di tradizione militare. Per quanto riguarda la bandiera si possono elencare le seguenti figure: “sbandierata semplice” che racchiude i passaggi denominati: Presentazione della bandiera, Velata, Passaggio di vita, Ancalena, Rosa, Cartoccio, Alzata, Ripresa; la “Sbandierata di Piazza” mantiene come base i movimenti e i passaggi della sbandierata semplice, inserendovi tutti gli altri giochi e figure che, suggeriti dall’estro e dalla fantasia, rimangano nella tradizione rispettando i criteri di marzialità, compostezza, sincronismo, armonia e decoro.  Il Tamburino ha il compito di cadenzare le suddette evoluzioni con le diverse tipologie di passo: Passo della Diana (o Passo di Piazza), Passo a vittoria, Passo della Marcia. Per quanto sussistano queste schemi di riferimento, va detto che, specialmente negli ultimi decenni, alcune leggere variazioni ci sono state. Ciò costituisce un tipico aspetto del mondo del Palio, dove le tradizioni si tramandano anche in modo orale, e quindi sono soggette inesorabilmente a piccoli cambiamenti, ma allo stesso tempo sono vive in quanto praticate comunemente dai contradaioli.

Nella Nobile Contrada del Nicchio questo esercizio quasi quotidiano viene praticato nei giardini della valle pertinente alla Società La Pania in primavera.
Fin da bambini i contradaioli si esercitano con il tamburo e la bandiera, ma solo in pochissimi avranno l’onore di rappresentare i colori della propria Contrada nel Corteo Storico che si svolge in Piazza del Campo prima del Palio. L’obiettivo ultimo è quello di conseguire il premio del “Masgalano”, che con giudizi estetici, comportamentali, di abilità, viene assegnato alla migliore “comparsa”. Tuttavia si rimarca che la passione dei contradaioli nell’esercizio di questa pratica non si limita al tentativo di conseguire questo premio, ma è semplicemente connessa all’emozione che, per amore per la propria contrada, il gesto stesso trasmette.

Bibliografia:

1945-2006 alfieri e tamburini di piazza fiero il rullo alta la bandiera, Nobile Contrada del Nicchio – 2007

Autore scheda: Nobile Contrada del Nicchio, Duccio Monaci Naldini


 

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