Il canto in Fontebranda

Luogo: Via Santa Caterina – Siena

Contrada: Nobile Contrada dell’Oca

Data/periodo: La tradizione del canto a Siena e nella Contrada dell’Oca ha origini antichissime che si perdono nella notte dei tempi

Descrizione: Una delle tradizioni a cui il popolo di Fontebranda è da sempre legato è senza alcun dubbio il canto. Qui si trovano tante splendide voci, maschili e femminili, ed è molto suggestivo ascoltare i “vecchi” che intonano le canzoni e vedere giovani e giovanissimi che ascoltano e imparano. Con orgoglio andiamo fieri di questa caratteristica unanimemente riconosciuta a livello cittadino: i racconti giunti fino ai nostri giorni narrano di splendidi cori eseguiti all’“Incrociata”, con gente che veniva a curiosare dagli altri rioni, a testimonianza della qualità del canto.

Lo stile fontebrandino è fatto di forti sonorità, tre voci ben distinte (i c.d. “primi”, i “secondi” e i “bassi”) impostate grazie alla pratica, alla passione e con molta spontaneità. Infatti il vero spirito di queste occasioni di “ritrovo” è proprio lo stare insieme, superando le differenze di età o di ogni altro genere: tutti si riconoscono in quelle arie, grida di battaglia o nelle serenate. Ed il repertorio consente di soddisfare veramente tutti i gusti, ma soprattutto di trascorrere molto tempo insieme, a tavola durante e dopo una cena e con l’immancabile bicchiere di vino “per non far asciugare la gola”.

Oggi la vita del rione è diversa rispetto a quella di molti decenni fa, per cui sono cambiate occasioni di ritrovo e di svago ma, seppur con minore frequenza, non mancano i momenti di incontro durante i quali poter ascoltare qualche “rocchio”. Riempie sempre di gioia sentire intonare s’è sempre comandato… ed osservare le persone che via via si aggregano agli altri. Tantissimi sono i canti che compongono il nostro tradizionale repertorio: stornelli, canzoni della tradizione popolare italiana anche se non puramente senese (es. Nina se voi dormite), canti popolari senesi (quali Davanti a casa mia, Mamma non mi mandar fuori la sera, Tirati in là m’arruffi, In Fontebranda ci son di chiare fonti), qualche struggente serenata o romanza (come Son tre ore, L’usignolo, Costanza), fino a pezzi molto particolari e di incerta provenienza. Tra questi, il più rappresentativo del carattere degli Ocaioli è senza alcun dubbio Onore a dio di Marte, un testo evidentemente ispirato al dio della guerra, quasi a simboleggiare il tratto distintivo dell’Oca, che emerge anche dal suo motto: “Clangit ad arma”.

Gli stessi brividi che gli Ocaioli di ogni età provano quando tutti insieme, magari dal palco in occasione delle prove del Palio, oppure dietro al cavallo al rientro in Contrada, o all’inizio della Cena della prova Generale, cantano con fierezza il ritornello dell’ nno : “Paperone, Paperone, di te siam le ardite schiere”. Altrettanto importante è il ruolo rivestito, durante la tradizionale Processione con il Busto di Santa Caterina, a chiusura del Giro Annuale, dall’Inno di Santa Caterina, nel quale gli Ocaioli riconoscono la comune Fede per la Santa. Infine, menzione speciale merita Mario Mariotti, il menestrello di Fontebranda (nonché indimenticato Governatore) autore di Da mille serenate, È sera, Noi siamo nati tutti in questa strada, Settembre, L’altalena. Alcune di queste melodie si ascoltano indistintamente in tutte e diciassette le Contrade, a ulteriore prova di quanto il canto sia motivo di forte aggregazione, un autentico collante ancora oggi molto sentito e che unirà ancora tante generazioni di Ocaioli e di senesi.

Autore scheda: Nobile Contrada dell’Oca, Duccio Amandolini

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento