Fonte delle Monache

Luogo: Via delle Sperandie – Siena

Contrada: Contrada della Chiocciola

Data/periodo: Prima metà XIV secolo

Descrizione: La Fonte delle Monache si trova nella Valle Berardi, meglio nota come Valle delle Sperandie, in prossimità della struttura che ospitava l’ordine religioso delle Monache benedettine di Sant’Agnese, in seguito adibita a presidio militare. La vicinanza con un altro monastero di clausura femminile, quello di San Paolo, ha generato a lungo delle incertezze sulla denominazione di questa fonte, per molto tempo confusa con un’altra struttura sottostante, conosciuta come Fonte delle Sperandie, oggi inglobata in una proprietà privata. Il Bargagli Petrucci riporta la documentazione e la descrizione architettonica relative a questa seconda fonte, mentre non dà notizie sulla Fonte delle Monache.

Le poche informazioni sulla struttura e le indicazioni fornite dagli abitanti della zona hanno permesso di localizzarne l’ingresso e procedere ad un lavoro di ripulitura e di restauro curato, negli anni Novanta, dall’Associazione culturale “La Diana” e dalla Scuola Edile.

Scavata ad una profondità di circa venti metri, la Fonte delle Monache veniva utilizzata dalle religiose dell’ordine di clausura che accedevano alla stessa direttamente dal convento, tramite una scala realizzata nell’arenaria.

Sono scarse le notizie storiche in nostro possesso: la fondazione del monastero di Sant’Agnese avvenne nel 1273 per volontà della Beata Santuccia di Gubbio e di una suora chiamata Sperandia. Le monache vennero chiamate anche Sperandie (“Spera in Dio”) e da questo appellativo prese denominazione la strada.

Nel 1297 Bernardino di Alamanno Piccolomini decise di finanziare il convento con 20 soldi l’anno. Nel 1309 la Repubblica di Siena donò circa 50 lire e ne promise altre 50 per la costruzione della chiesa e nel 1328 si pensò di adornare con una fonte il terreno vicino al convento. La costruzione della fonte interna deve quindi essere precedente a questo intervento poiché le vasche alle quali si accedeva solo dal convento erano necessarie agli usi quotidiane delle monache.

Dopo la distruzione del monastero di San Prospero le suore che vi risiedevano dovettero trasferirsi nel borgo di San Marco, unendosi all’ordine di Sant’Agnese. Nel 1537 presero il nome di Trafisse del Cuore di Maria. Tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo il convento attraversò un periodo di notevole abbandono e solamente alla fine del XVII secolo venne restaurato e riconsacrato. Nel 1665 la clausura fu estesa fuori dal convento e fino alle mura ed è del 1697 la costruzione della cappella poco lontana dalla fonte, a fianco della quale si trovava un piccolissimo cimitero.

Nel 1704 fu edificato un arco che collegava due parti diverse del convento attraverso Via delle Sperandie. In questo periodo il convento prese il nome delle Monache della Madonna e tra il 1866 e il 1868 venne chiuso e trasformato in presidio militare, a seguito delle leggi napoleoniche del 1806 che sopprimevano diversi ordini religiosi.

La Fonte delle Monache non ha alcun collegamento con le altre fonti situate nel centro storico. È alimentata da un bottino autonomo che si sviluppa per circa 25 metri e raccoglie le acque di stillicidio dei terreni sovrastanti, fornendo circa due litri di acqua al minuto. Al complesso della fonte si può accedere attraverso tre entrate, una delle quali era riservata alle suore per rispettare la clausura; l’ingresso principale è adiacente alla fonte esterna. Il complesso scavato nell’arenaria comprende una vasca maggiore di 16 metri quadrati, profonda 70 centimetri e con il bordo inclinato, che serviva come lavatoio. A questa fonte giungeva acqua da un’altra più piccola, alimentata direttamente dal bottino. Il trabocco della vasca principale giunge nella fonte esterna e poi ancora ad un’altra fonte esterna alle mura.

Bibliografia:

Balestracci D., I Bottini. Acquedotti medievali senesi, Siena, Edizioni Gielle, 1984

Bargagli Petrucci F., Le fonti di Siena e i loro acquedotti, vol. I e II, Siena, Edizioni Periccioli, 1974

Serino V (a cura di)., Siena e l’acqua. Storia e immagini della città e delle sue fonti, Siena, Nuova Immagine Editrice, 1998

Autore scheda: Contrada della Chiocciola

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