Cappella di Santa Maria Maddalena dei Pazzi Radda in Chianti

Luogo: Radda in Chianti

Comune: Radda in Chianti

Denominazione: Cappella del Mercatale

Data/periodo: L’edificio attuale risale ai primi decenni del Settecento e sorge sui resti di un antico oratorio dedicato alla Madonna del Mercato

Descrizione: La cappella, posta sul bivio dove inizia la strada che da Radda in Chianti porta ad Albola, antica proprietà della famiglia Pazzi, è conosciuta più comunemente come cappella del Mercatale. L’edificio sacro sorge infatti in un luogo usato fin dall’antichità come sede del mercato del bestiame.

Un’iscrizione posta all’interno, sotto l’altare, ricorda che è stata costruita dalle fondamenta nel 1720 su un preesistente oratorio dedicato alla Madonna del Mercatale per volontà del proprietario, Ferdinando Alessandro Minucci, che la volle intitolare alla santa della nobile famiglia fiorentina. Della precedente struttura non si conservano tracce, mentre quella attuale è stata danneggiata durante la Seconda Guerra mondiale e ha subìto un restauro di consolidamento nel 1947.

Dal punto di vista architettonico la cappella sintetizza i canoni costruttivi di una piccola chiesa devozionale secondo uno schema – come ci conferma il professor Moretti nel suo lavoro sui santuari, sugli oratori e sulle cappelle del Chianti – molto diffuso nella campagna chiantigiana in epoca post-rinascimentale: un’ unica navata rettangolare, senza abside, preceduta da un portico.

La pietra serena sottolinea gli elementi architettonici quali lesene, finestre, semicolonne e trabeazioni, sia nel portico che sulla facciata a capanna, dove forma una sorta di timpano al cui interno si trova lo stemma in pietra della famiglia Minucci.

Vi sono inoltre tre aperture: due finestrelle rettangolari poste ai lati del portale e una, più grande, con un arco ribassato, collocata in alto, centralmente sopra al portico. Quest’ultimo, definito da due robusti sodi angolari realizzati con l’intento di mostrare su ogni faccia esterna una coppia di lesene, domina l’intera superficie della facciata. I tre lati del portico sono aperti da altrettanti archi di cui quello frontale è di dimensioni maggiori ed ha una forma ribassata.

Ad un esterno riccamente rifinito fa da contrasto la semplicità dell’interno.

La copertura è realizzata mediante due campate di forma quadrata con volte a crociera, decorate con sottili costole che proseguono lungo le pareti. L’altare in pietra serena è collocato a circa tre quarti della navata e ospita una tela settecentesca del pittore fiorentino Pietro Dandini, raffigurante la Madonna, la Santa e Angeli (al centro, dentro un ovale, si trovavano le reliquie della Santa, di cui però oggi non abbiamo più notizie).

Al tempo della visita pastorale del 1784 si accenna alla sagrestia dietro l’altare, descritta come ben fornita di arredi sacri. Vi si celebravano due messe alla settimana e due feste all’anno: una in onore di Maria Maddalena e l’altra perla Madonna del Carmine.

Nel 1894 l’oratorio è diventato di proprietà del signor Demetrio Palagi di Radda, come attesta una lapide commemorativa all’interno e poi, per donazione, nel 1939 è passato alla famiglia Rinaldi, a cui ancora oggi appartiene.

Attualmente l’edificio è inaccessibile e in stato di abbandono.

Bibliografia:

Benucci G., Sulle orme di una santa nel Chianti, Firenze, Tip. giuntina, 1981 p. 23

Bosi E., Di castello in castello: il Chianti, Milano, La pietra, 1990, p. 265

Carnasciali M., Gli edifici sacri nel comune di Radda in Chianti, Radda in Chianti, Studium editrice, 1996, pp. 54-55

Moretti I. (a cura di), Istituzioni ecclesiastiche e vita religiosa nel Chianti tra Medioevo e età moderna, Atti del convegno, San Casciano Val di Pesa, 2 Ottobre 1999, pp. 113-115

Torriti P., Le chiese del Chianti, Firenze, Le lettere, 1993, p. 120

Fonti:

Scheda ICCD di riferimento: SBAP Si e Gr: scheda di catalogo n. 09/00173587 (compilatore Arch. Luciana Masi, 1984)

Archivio Vescovile di Fiesole, Visita pastorale del Vescovo Ranieri Mancini, 1777-1791, V34, c. 317

Note: Iscrizione sotto la mensa dell’altare: d.o.m/ quam intueris ecclesiam olim sacellum/ sub invocazione dei parae del mercatale/ nuncupatum fuisse sciio/ aere suo a fundamentis excitatam/ ac santa mariae magfalene de pazzis patrone/ dicatam voluit/ ferdinandus Alexander Minucci/ anno domini MDCCXX.

Autore scheda: Francesca Rosini

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