Pieve di San Fedele a Paterno – Radda in Chianti

Luogo: Paterno

Comune: Radda in Chianti

Data/periodo: La testimonianza più antica è il documento del 1223 in cui è menzionato il priore di questa chiesa

Descrizione: Nel 1226 e nel 1227, la chiesa è citata in due donazioni di terreni al comune di Siena di proprietà della canonica di San Fedele. In successivi documenti, rispettivamente del 1307 e del 1327, è ricordata indirettamente a proposito del priore di San Fedele (il quale aveva all’epoca anche la cura spirituale della parrocchia di San Cristoforo a Vagliagli), che nomina come rettore di questa un certo Mino da Radda. Nel 1410, la chiesa di San Fedele appare con il titolo di canonica. Nella visita pastorale del 1575 è rammentata sotto il patronato degli Squarcialupi. Venne ricordata come prioria nel 1592, quando fu assegnata alla diocesi di Colle di val d’Elsa, istituita in quell’anno da papa Clemente VII. Nel 1660 risulta elevata a pieve e nel 1774 a propositura. Fra il 1672 e il 1839 figura sotto il patronato della famiglia Cerchi di Firenze. Dal 1986 fa parte dell’arcidiocesi di Siena, Colle di val d’Elsa e Montalcino.

L’attuale edificio, caratterizzato dalla presenza di due palme antistanti, è stato ricostruito su una preesistente costruzione medievale. Le tracce riferibili al periodo romanico sono riconoscibili nel paramento murario in filaretto di alberese della facciata e del lato destro, dove si apriva in origine il portale d’ingresso. Il piccolo campanile a vela settecentesco posto sul fianco destro sembra essere quello originario.

Restauri effettuati in più epoche, a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, hanno trasformato la chiesa da romanica in barocca e mutato l’aspetto originario, soprattutto all’interno. Nella facciata, l’occhio di notevoli dimensioni è frutto di un rifacimento successivo. In una fotografia degli ultimi anni Quaranta è ancora documentato, nella parte terminale della facciata, un finestrone semicircolare oggi tamponato. Nel 1855, per volontà del parroco Paolini, l’interno fu coperto con volta e vi fu collocato l’altare maggiore di stile barocco. Altre modifiche furono apportate alla chiesa all’inizio del Novecento, per cui l’originale abside rettangolare, risalente probabilmente a epoca settecentesca, divenne poligonale. Alla stessa epoca appartengono il fonte battesimale e gli altari. Agli anni 1932 e 1933 risale l’altare maggiore che il parroco Pilade Gori aveva fatto erigere in marmo, in sostituzione del precedente, come ricordano alcune iscrizioni poste sullo stesso.

Sulla parete sinistra della navata, entro un ovale, è un affresco frammentario assegnato a un pittore senese della fine del XVIII secolo. Alla stessa mano appartengono altri due affreschi, posti in due piccoli ambienti formati dalle modifiche dell’abside, entro ovali analoghi raffiguranti due Santi, uno dei quali vescovo di ardua identificazione. Il lavamano in pietra serena della sagrestia è di stile manierista. Sino ad alcuni anni fa, la chiesa possedeva un piccolo organo, opera di anonimo costruttore toscano della seconda metà del XVIII secolo, ampliato e modificato alla metà del successivo.

Al tempo della visita pastorale del 1575, l’altare maggiore ospitava un dipinto raffigurante la Vergine e altri Santi. Più recentemente, in un inventario del 1908, risulta un antifonario, come unica opera d’arte notevole esistente nella chiesa. La visita pastorale del 1936 ci informa che a quell’epoca questo non era più rilevabile; vi erano, invece, dodici teche contenenti molte reliquie di santi, fra le quali quella di San Fedele, l’unica con autentica del 24 giugno 1862.

All’interno della chiesa si trovavano anche tre cappelle patronali delle famiglie Terrosi, Mazzei e Mari.

Fra i possedimenti della parrocchia di San Fedele a Paterno occorre ricordare i poderi presso Terrabianca, Livernano e Annunziatina, oltre alle diverse cappelle e agli oratori inclusi nella sua giurisdizione ecclesiastica.

Bibliografia:

Brachetti Montorselli G., Moretti I., Stopani R., Le strade del Chianti. Gallo Nero, Firenze, Bonechi, 1984

Cammarosano P., Passeri V., I castelli del senese. Strutture fortificate dell’area senese-grossetana, Siena, Nuova Immagine, 2006

Carnasciali M., Gli edifici sacri nel Comune di Radda in Chianti, Radda in Chianti, Studium, 1996

Casabianca A., Notizie storiche sui principali luoghi del Chianti (Castellina, Radda, Gaiole, Brolio), Firenze, Tipografia Giuntina, 1941

Moretti I., Stopani R., Chiese romaniche del Chianti, Firenze, Salimbeni, 1966

Repetti E., Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Firenze, Tipografia Tofani (poi Mazzoni), 1833-1846

Righi Parenti G., Guida al Chianti. La terra, il vino, i castelli, Milano, Sugarco, 1977

Righini G., Il Chianti Classico. Note e memorie storiche-artistiche e letterarie, Pisa, Pacini, 1972

Torriti P. (a cura di), Le chiese del Chianti, Cassa di Risparmio di Firenze, Le Lettere, Firenze, 1993

Autore scheda: Maurizio Carnasciali

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