La tradizione orale nel Chianti

Luogo: Chianti

Comune: Castelnuovo Berardenga, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti

Data/periodo: La tradizione del racconto orale non ha origini certe. Il racconto, come le diverse forme della tradizione orale, è comunque una forma di socialità presente in ogni comunità sin da tempi molto remoti

Descrizione: La tradizione orale nel Chianti è presente in molte e variegate forme: troviamo espressioni del teatro e della poesia popolare in ottava rima, novelle, racconti, leggende, fiabe, aneddoti, canti, facezie, ninne nanne.

La tradizione orale va considerata un genere performativo che si affida alla bravura di un narratore che nelle occasioni della socialità, e in particolar modo nelle veglie, possiede un buon repertorio di storie, oppure è dotato di una buona capacità di improvvisazione e si cimenta in sfide poetiche con altre persone.

Il repertorio dei temi è molto vasto e riguarda l’intero ciclo della vita, i fatti della vita quotidiana, i personaggi del luogo. Tipicamente chiantigiane sono le storie, i racconti e le leggende sorte intorno alla figura del Barone Ricasoli, personaggio che ha influenzato a tal punto la vita chiantigiana da rimanere impresso nell’immaginario collettivo nella tradizione orale, sopravvivendo fino ai nostri giorni.

Nel Chianti sono state condotte diverse campagne di raccolta delle fiabe, delle novelle, dei proverbi e delle leggende. Si può ricordare, ad esempio, la ricerca condotta da Temistocle Gradi, che già nell’Ottocento raccolse proverbi e modi di dire. Negli anni Settanta del Novecento è invece lo studioso di folklore e demologia Alberto Mario Cirese a condurre, insieme a Liliana Serafini, una campagna di raccolta delle tradizioni orali non cantate per conto della Discoteca di Stato. Successivamente, negli Settanta e Ottanta, saranno Alessandro Falassi e Pietro Clemente a dirigere studi e promuovere progetti di raccolta: Clemente, in particolare, seguirà gli studi di Orlandini sulle leggende sorte intorno alla figura di Bettino Ricasoli.

Fabio Mugnaini, in tempi recenti, ha raccolto novelle e racconti nella zona di Castellina in Chianti, mentre alla fine degli anni Novanta Cristina Chiantini ha condotto una campagna di raccolta nel comune di Castelnuovo Berardenga.

Da tutti questi studi è emerso un importante corpus di documenti, alcuni registrati – come nel caso della ricerca condotta per conto della Discoteca di Stato o di quella portata avanti da Cristina Chiantini – e altri trascritti, come nel caso dei lavori di Orlandini e Mugnaini.

In anni più recenti, grazie alla collaborazione con il Bruscello di Castelnuovo Berardenga, è stata promossa nel fiorentino l’Accademia dell’Ottava, il cui compito è quello di valorizzare l’improvvisazione poetica toscana.

Bibliografia:

Cirese A. M., Serafini L. (a cura di), Tradizioni orali non cantata. Primo inventario nazionale per tipi, motivi o argomenti, Roma, Discoteca di Stato, 1975

Chiantini C., Tra ricordo e racconto: studio comparativo sulla tradizione orale nel Chianti senese, tesi di laurea, Università degli Studi di Siena, 1997-1998

Falassi A., Folklore toscano: articoli e saggi analitici, Siena, Edizioni nuovo corriere senese, 1980

Mugnaini G., Moretti I., Il Chianti. Contributo ad una bibliografia sulla Toscana, Firenze, All’insegna del Giglio, 1991

Mugnaini F., Mazzasprunìgliola. La tradizione del racconto nel Chianti senese, Torino, L’Harmattan Italia, 1999

Orlandini A., Il fantasma di Bettino. Genesi di uno spettro: la leggenda del Barone Bettino Ricasoli, Milano, Franco Angeli, 1988

Documenti: 

Giovannin senza paura

Il gattino e il topo

Leonbruno

Fonti:

Intervista a Fabio Mugnaini raccolta a Siena da Valentina Lusini e Pietro Meloni il 17 aprile 2013

Intervista ad Alessandro Falassi raccolta da Valentina Lusini e Pietro Meloni a Castellina in Chianti (SI) il 30 giugno 2013

Autore scheda: Pietro Meloni

 

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