Storia di Torrita di Siena

Luogo: Torrita di Siena

Comune: Torrita di Siena 

Data/periodo: L’insediamento è testimoniato da consistenti ritrovamenti di materiale archeologico riferibili ad un arco cronologico molto ampio, dagli ultimi decenni del I secolo a.C. fino alla metà del VI secolo d.C. 

Descrizione: In seguito alle ultime importanti scoperte archeologiche che riguardano Torrita di Siena ho interpellato il Circolo Culturale Frà Jacopo da Torrita da anni impegnato negli studi storici e nella valorizzazione di questo paese. I nuovi elementi arricchiscono indubbiamente le cronache storiche sinora pubblicate. Di seguito il contributo del Circolo Culturale: Il Territorio, dove attualmente è collocato labitato di Torrita di Siena, era in epoca etrusco-romana interessato dal passaggio di una rete stradale molto importante, sia sulle aree pianeggianti sia nelle alture collinari si conservano i resti materiali di piccoli insediamenti. Durante il periodo romano, in prossimità di Torrita,esisteva un piccolo villaggio (Manliana), posto tra la stazione ferroviaria e la località Caselle, si può ipotizzare che si trattasse del primo nucleo abitato, qui era sita anche una stazione di posta e l’antica strada. Questo insediamento era frequentato anche in periodo tardo antico almeno fino al VI secolo d.C.. Ad ulteriore conferma di quanto asserito, nel novembre 2011 durante durante i lavori di realizzazione per la nuova viabilità provinciale, in via Basilicata è stato rinvenuto un manufatto stradale di età romana, di circa settanta metri di lunghezza e largo circa sei metri. In prossimità dellabitato romano, fu costruita la prima chiesa di Torrita dedicata ai Santi GiulianoeCostanzo, come risulta da un documento del 715 d.C.,  oggi non ci sono tracce a parte un podere nella zona che mantiene questo nome. Intorno al mille, a seguito dei processi di trasformazione sociale e per esigenze di fortificazione degli abitati, assistiamoal fenomeno  del cosiddetto “Incastellamento”, a seguito del qualesorgono nuovi nucleiurbani  o si consolidano quelli esistenti nelle zone collinari ed è allora che si sviluppa   l’insediamento dove attualmente sorge il castello di Torrita 

Il nome Torrita, o meglio Turrita appare per la prima volta, in un un placito amiatino del 1037. Nel 1051 la curtis di Torrita è compresa nei possedimenti confermati all’Abbazia di S. Antimo da Enrico III. Nel 1208 il castello di  Torrita è già dominato dalla sovranità di Siena alleato con Montefollonico  e Ciliano contro i Montepulcianesi. Nel 1210 con il diploma di Ottone IV è attestato che Torrita viene concessa  in feudo alla nobile famiglia Cacciaconti. 

Nel 1226 a Torrita l’apparato governativo era costituito da rappresentanti della Repubblica di Siena con la presenza di una propria guarnigione militare. Torrita faceva capo ad altri due castelli minori: Ciliano (nel versante di Montepulciano) distrutto intorno al 1250 e sul lato opposto, Guardavalle (verso Sinalunga). Torrita insieme a Montefollonico erano importanti luoghi di combattimento e difesa, il castello di Torrita sarà citato tra i “castra ad fronterias” ossia quei villaggi circondati da mura che costituivano la salvaguardia di Siena, frequenti e pesanti le battaglie contro Montepulciano, alleata dei fiorentini. Il dominio di Siena garantiva opere di rafforzamento delle mura di protezione e il controllo di eventuali ribelli al governo guelfo: emergono i personaggi Tacco dei Pecorai e il figlio Ghino (menzionato dal Boccaccio nel Decamerone e da Dante Alighieri nel VI canto del Purgatorio) che più volte cercarono di impadronirsi del castello e di incendiarlo (1276-1279). Nel 1260 Torrita partecipa alla battaglia di Montaperti contro Firenze. Nel 1288 in seguito all’assedio del vescovo di Arezzo Guglielmo degli Uberti, subì pesanti perdite. Nell’anno 1322, Torrita dopo aver offerto ospitalità e rifugio a Deo Tolomei, ribelle della Repubblica senese, accusata di tradimento viene assediata dal conte Ruggieri di Dovadola con saccheggi e distruzione di mura ed edifici. Altri gravi danni, nel 1358 durante la battaglia tra Torritesi e Senesi contro i Perugini e ancora nel 1363, lo scontro dei Senesi contro i Brettoni della Compagnia del Cappello, guidati da Niccolò da Montefeltro duca di Urbino che venne fatto prigioniero. Successivamente Torrita subì la devastazione da parte di Baldovino da Panicale, altro nemico di Siena e diversi altri assalti da parte dei fiorentini e Montepulcianesi, nello scontro del 1431 vinsero i torritesi, coalizzati e riuniti dentro le mura. Nel XV secolo sono documentate opere di ricostruzione delle mura con tutta la cittadinanza obbligata a contribuire alle spese, di questo periodo rimangono alcune tracce nel tratto tra Porta a Pago e Porta Nuova. Del 1528 lo studio dell’architetto della Repubblica senese, Baldassarre Peruzzi per il rifacimento del circuito murario adeguato alle nuove strategie di difesa che prevedevano l’uso delle artiglierie. Il lavoro probabilmente fu iniziato ma non realizzato. Nel 1552 Torrita viene consegnata al capitano senese Agnolo Chelocci ma le truppe imperiali avevano già occupato i territori circostanti e nel 1554 anche Torrita cede all’esercito comandato da Vincenzo Nobili di Montepulciano e passa sotto il dominio di Firenze. 

In riferimento al XVI secolo, aggiunge il Circolo Culturale Frà Jacopo da Torrita: Nel XVI secolo molte comunità della Val di Chiana, fra cui quella di Torrita cedettero le terre paludose del fondo valle alla famiglia dei Medici, iniziò cosi l’opera di bonifica di una vasta area, dove si formarono fertili fattorie. Sui terreni già delle comunità di Torrita, Ciliano e Montepulciano si costituì la Fattoria di Torrita, che aveva la propria sede in località Capannone. Verso la fine del XVII secolo il nome della Fattoria divenne diTorrita e Bettolle, dove fu trasferita la casa di fattoria, per essere chiamata infineFattoria di Bettolle. 

Anche Torrita e il suo territorio hanno beneficiato delle opere di bonifica realizzate dall’architetto Fossombroni per volontà dell’arciduca Pietro Leopoldo di Lorena ciò ha determinato un’importante aumento per la produzione agricola. Come molti altri centri, Torrita appare sulla collina con la sua parte storica: si vedono ancora tratti di mura che seppur a tratti racchiudono l’abitato al quale si accede attraverso quattro porte: porta a Gavina, Porta a Pago, Porta a Sole che sono le più antiche e di queste sono andati distrutti gli antiporti, nel XIX secolo fu aperta Porta Nuova. Delle nove torri di cui era munito il castello, restano sette tronconi e la torre che affianca il Palazzo Comunale, detta dell’Orologio, arricchita con stemmi tra cui spicca quello mediceo. Il Podestà risiedeva nell’attuale Palazzo Comunale la struttura risale al 1200 anche se ha subito modificazioni nel XVII secolo. Nella facciata del palazzo troviamo anche  l’ingresso al prestigioso Teatro degli Oscuri e di fianco, la romanica Chiesa di Santa Flora e Lucilla, nelle vicinanze una sorprendente Chiesa della SS. Annunziata. Da segnalare la Chiesa della Madonna delle Nevi, edificata nel 1525 appena fuori dalle mura.  A valle, la zona che si è  sviluppata a partire dagli anni Cinquanta oltre al centro abitato quel che resta di una felice epoca industriale. 

Bibliografia: 

AA.VV., 7 ottobre 1363. La battaglia della Val di Chiana, in “Torrita, Arte, Storia, Paesaggio”, Anno IV, n. 4, marzo 2013, periodico annuale del Circolo Culturale Fra Jacopo da Torrita 

Angiolini A., Successe in Valdichiana, storie, luoghi e personaggi, Montepulciano, Thesan & Turan, 2010, pp. 9-37, 45-65 

Bosi E., Matteini O., Pacifico M., Di castello in castello, il Senese, Milano, I Libri del Bargello Trainer International Editore, 1990, pp. 305-306

Cammarosano P., Passeri V., Città borghi e castelli dell’area senese-grossetana, Siena, amministrazione provinciale di Siena, Assessorato Istruzione e Cultura, Quaderno 13/1984, pp. 211-212 (63.1)

De Angelis L. (Abate), Notizie istorico – critiche di Fra Giacomo da Torrita, nobil terra della Toscana, primo ristoratore dell’Arte Musiva in Italia, Siena, 1821, Ristampa anastatica n. 401 dell’edizione Originale, a cura dell’Accademia degli Oscuri, (senza data della ristampa)

De Gregorio M. (a cura e con introduzione di), Giovanni Battista Davitti, Valentino Andreucci, Giovanni Antonio Pecci, Torrita, Montefollonico, Ciliano, Guardavalle, Circolo Culturale Fra Jacopo da Torrita, Siena, Betti Editrice, 2007, pp. 18-73 

Fè F., Guida ragionata della Valdichiana con vecchie immagini, S. Quirico d’Orcia, Editoriale Donchisciotte, 1996, pp. 135-137

Guasparri G.M., Appunti d’arte e di storia paesana, a cura dell’Accademia degli Oscuri di Torrita di Siena, Sinalunga, Tipografia Rossi, 2012, Vol. I-III

Mascione C., Il passato si fece visibile all’avvenire, in “Torrita, Arte, Storia, Paesaggio”, Anno I, n. 1, Marzo 2010, periodico annuale del Circolo Culturale Frà Jacopo da Torrita, pp. 12-17 

Paolini P., Russo A., Le mura di Montefollonico e di Torrita, Torrita di Siena, Editrice B&B, 1992, pp 30-65 

Paolucci G. (a cura di), Archeologia in Valdichiana, Roma, Multigrafica Editrice, 1988, p. 67-68, 198  

Repetti E., Dizionario geografico fisico storico della Toscancontenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca, Garfagnana e Lunigiana, compilato da Emanuele Repetti, volume quinto, Firenze presso lautore ed Editore coi tipi di  Giovanni Fattori, 1843, Ristampa anastatica delledizione Originale – Firenze 1883-1845 a cura della Soc. Multigrafica Editrice, Roma, Vol. V, pp. 548-554

Salvini, M., Torrita di Siena. Località Stradella. Il ritrovamento di un manufatto stradale, in “Torrita, Arte Storia, Paesaggio”, Anno III, n. 3, Luglio 2012, periodico annuale del Circolo Culturale Fra Jacopo da Torrita, pp. 6-13 

Scuola Media Statale G. Parini, (testi a cura delle classi IIC e IID), Torrita di Siena e Montefollonico, Casa Editrici Arti Grafiche Viti & Riccucci, 1990, pp. 7-41

Links: 

Sito del Comune di Torrita di Siena

Sito del Circolo Culturale Frà Jacopo da Torrita

Sito dell’Accademia degli Oscuri di Torrita di Siena

Sito della Pro Loco di Torrita di Siena

Note: Il Primo documento in cui appare il nome di Torrita è identificato come  “Diplomatico S. Salvatore del Monte Amiata”, del novembre 1037, si trova scritto .. in comitatu senense locus ubi dicitur Turrita, per una vertenza riguardante i possedimenti dell’Abbazia del Monte Amiata nei pressi di Montefollonico, il documento è conservato presso l’Archivio di Stato di Siena. 

La battaglia del 1363 dei senesi contro la compagnia dei Brettoni è ricordata nel celebre affresco eseguito da Lippo Vanni in una parete nella Sala del Mappamondo di Palazzo Pubblico a Siena, in cui è visibile la Val di Chiana e il castello di Torrita, raffigurato e indicato con iscrizione. 

Torrita e Montalcino risultano le località si sono dimostrate più fedeli alla Repubblica Senese e sono considerati gli ultimi centri di resistenza caduti sotto il dominio di Firenze. 

Fra i personaggi illustri di Torrita, ricordiamo Ghino di Tacco della famiglia Monacheschi Pecorari fedeli a Siena ma Ghino, insieme al padre Tacco e al fratello Turino si ribellarono alla Repubblica senese. Tacco e il figlio Turino furono giustiziati mentre Ghino fu espulso dal contado senese . Deciso a vendicarsi, recò a Roma con 400 cavalieri e uccise Benincasa di Arezzo che aveva condannato suo padre, poi si ritirò nella rocca di Radicofani. Viene descritto come un rapinatore gentiluomo perché oltre alle rapine aiutava i poveri e i bisognosi. 

Un altro torritese di rilievo è Frà Jacopo, francescano, pittore e restauratore d’arte. Nell’enciclopedia del Cristianesimo edita nel 1947, si legge “Jacopo da Torrita prese il nome dal paese natale”, ha  contribuito ai mosaici mariani in Santa Maria Maggiore a Roma e negli affreschi dei tondi nella seconda crociera nella Basilica superiore di S. Francesco di Assisi. 

Autore scheda: Angela Barbetti 

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento