La Venerabile Caterina Vannini

Luogo: Museo della Contrada della Tartuca, via Tommaso Pendola – Siena

Contrada:  Contrada della Tartuca

Data/periodo: Caterina Vannini è nata intorno al  1558/62 ed è morta nel 1606

Descrizione: La figura di Caterina Vannini è legata alla contrada della Tartuca rione nel quale abitò dalla prima infanzia, in una casa a metà di via delle Murella dove attualmente si trovano Museo Sacro e Oratorio.

Non esistono certezze sulle sue origini, potrebbe essere nata nel 1558 o nel 1562 da Pasquino Vannini e Silea Piaciantichi, ma certamente Caterina ebbe modo di conoscere gli uomini della contrada della Tartuca, che partecipavano alle Cacce ai Tori con una bandiera gialla e nera e l’emblema di una tartaruga, e che si riunivano nella chiesa di Sant’Ansano. Poco sappiamo della sua infanzia, ma pare che in gioventù Caterina, di carattere ribelle e passionale, si sia allontanata da casa per trasferirsi nella Roma corrotta e raffinata del tempo ove fu cortigiana dissoluta e prostituta di alto bordo.

Nel 1575 rientra a Siena e si ristabilisce nella sua casa in via delle Murella. Alla quarta domenica di Avvento, nella chiesa di Sant’Agostino, ascoltando una predica sulla conversione di Santa Maddalena, sentì dentro una voce che le parlava e decise di vendere tutti i suoi preziosi e donare il ricavato ai poveri. Nel 1584, dopo aver ricevuto l’abito di terziaria domenicana, fu ammessa al monastero delle Convertite di Santa Maria delle Grazie in via del Pignattello, dove decise di trascorrere quattro anni in silenzio, potendo solo ascoltar la messa, confessarsi e comunicarsi.

Caterina ebbe un intenso rapporto con il cardinale Federico Borromeo, con il quale teneva una fitta corrispondenza epistolare dove la stessa descriveva le sue mistiche visioni. Purtroppo non è pervenuta nessuna testimonianza diretta delle lettere, distrutte per volere dello stesso cardinale, ma è certo che Borromeo visitò il convento del Pignattello nel 1604 e nel 1605. Caterina Vannini ebbe rapporti burrascosi con i suoi direttori spirituali: padre Giorgio Giunti la descrive come donna inquieta talvolta presa da “una bizzetta spirituale fina fina” e probabilmente questi giudizi parziali furono alla base delle difficoltà incontrate nel processo di canonizzazione.

La Vannini si ammalò ancora giovane e morì il 30 luglio 1606. Nello stesso anno andò in stampa un testo da lei scritto sul modo di recitare il Rosario; una copia inviata al cardinale Borromeo è conservata alla Biblioteca Ambrosiana. Fu lo stesso cardinale Borromeo a redigere una biografia della “piccinina”, come ella stessa era solita definirsi. Nel 1665 i contradaioli della Tartuca, che fino ad allora si riunivano nella chiesa di Sant’Ansano, acquistarono al fine di costruirvi l’Oratorio di Sant’Antonio da Padova “una casa guasta e rovinata” in via delle Murella, che sembra essere stata proprio la casa della Vannini e che una lapide all’interno ancora oggi ricorda.

Nel museo della Contrada è conservato un ritratto di Caterina datato 1775, risalente al suo periodo romano, che si rifà ad un originale molto probabilmente opera del celebre pittore Paolo Veronese. Un altro ritratto della Venerabile fu realizzato da un contemporaneo, il senese Francesco Vanni. I suoi resti furono collocati nella stanza delle Confessioni del Convento delle Convertite e nel 1813 fu effettuata la prima traslazione nella Chiesa del Conservatorio di Santa Maria Maddalena in via Mattioli.

Agli inizi degli anni Ottanta, la Contrada della Tartuca s’informò sulle sorti dei resti della Vannini e fu così rinvenuta una cassetta di piombo contenente le sue spoglie, murata dietro una lapide ormai illeggibile nella Chiesa della Maddalena in Via P. A. Mattioli. Così il 16 giugno 1984, in occasione della Festa Titolare, avvenne la solenne Traslazione nell’Oratorio di Sant’Antonio.

Recentemente, la Contrada della Tartuca le ha dedicato una teca contenente le sue vesti e due suoi ritratti collocata nel Museo Arredi sacri della Contrada, riportando dopo secoli di oblio la Venerabile Caterina Vannini in quella che era stata la sua casa.

Bibliografia:

Barbarulli G. B., Caterina la “piccinina”, in “Il Carroccio di Siena”,  anno XV, n. 84, Siena 1999

Barbarulli G. B., Notizie storiche sulla Contrada della Tartuca, Dalle origini al XXI secolo, Contrada della Tartuca “Tra Storia e Memoria/5”, Edizioni il Leccio, Siena, 2005

Barzanti R. e Sofri A., Dialoghi di una convertita. Vita e lettere della Venerabile Caterina Vannini Senese, Contrada della Tartuca, Quaderni di Saggistica, Edizioni di Barbablù, n. 3, Siena 1986

Borromeo F., I tre libri della Vita di Suor Caterina monaca convertita, Milano, 1618

Misciattelli P., Caterina Vannini, Treves, Milano, 1932

Note: La sua opera sul modo di recitare il Rosario, Modo per eccitare e ammaestrare li semplici e poco esperti a recitar con qualche frutto il S. S. Rosario dettato dalla madre Suor Caterina Vannini da Siena, monaca Convertita, andò in stampa nel 1606 a Siena da Luca Bonetti ed è stato poi ristampato presso la Tipografia Calasanziana a Siena nel 1903 con titolo abbreviato.

Autore scheda: Contrada della Tartuca, Azzurra Bruni

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