Reliquia di San Donato a Casole d’Elsa

Luogo: Casole d’Elsa

Comune: Casole d’Elsa

Data/periodo: 1614

Descrizione: La devozione a San Donato vescovo e martire nella terra di Casole d’Elsa è sostenuta da un’antica tradizione suffragata da numerosi documenti d’archivio e da una cospicua iconografia.

San Donato fu vescovo di Arezzo, morì il 7 agosto del 362 e nel X secolo dette il nome per qualche tempo al distretto amministrativo della diocesi volterrana cui apparteneva Casole. Nello Statuto comunale del 1492-1554, San Donato veniva indicato insieme a San Niccolò e a San Michele Arcangelo “advocato et difensore della Terra di Casole”. Da tempo immemorabile a Casole si festeggia San Donato il lunedì di Pasqua e il sette agosto.

Tra le sue più importanti raffigurazioni si ricordano quella presente nel trittico del terzo- quarto decennio del Quattrocento di mano del pittore senese Pietro di Ruffolo proveniente da una cappella del transetto della collegiata. Con il pastorale, la mitria e la casula San Donato è rappresentato anche nell’affresco devozionale datato 1520, realizzato da Giacomo Pacchiarotto nel Palazzo Pretorio per volontà del podestà, dei priori e del camerlengo. Il santo è stato ancora raffigurato in una formella dell’altar maggiore della collegiata, opera di bottega di Alessandro Casolani e in uno stendardo del Seicento in atto di benedire la terra di Casole. Infine, merita di essere ricordata la vetrata con l’immagine del Santo realizzata dall’artista volterrano Mino Rosi nel 1950. Ma l’opera più importante legata alla devozione verso Donato è senza dubbio il reliquiario a braccio datato 1614 in argento e rame recante sul bordo del piede l’iscrizione “S. DONATI EP(iscop)I ET MART(iri)S”. Studi recenti hanno identificato il prezioso reliquiario con quello commissionato dalla Compagnia laicale della Madonna dei Santi Andrea e Niccolò a “maestro Bernardo fiammingo” orefice in Siena, per contenere la reliquia del braccio di San Donato. La Compagnia si era assicurata la reliquia nel 1612, per intercessione della nobile senese Margherita Tolomei, che aveva chiesto e ottenuto dalla reverenda Madre Passitea Crogi, fondatrice delle Clarisse Cappuccine di Siena, il venerato resto sacro. In seguito alla soppressione della Compagnia laicale il braccio reliquiario e la custodia che lo conteneva, una cassetta in legno laccato e dorato, furono trasferiti in collegiata. Dal 1996 Il reliquiario a braccio di San Donato si conserva nel Museo civico archeologico e della collegiata.

Bibliografia:

Fumi Cambi Gado F., scheda n. 38 in Cimino L., Giffi Ponzi E., Passeri V., (a cura di) Casole d’Elsa e il suo territorio, Radda in Chianti, Studium Editrice, 1988, p. 122

Bagnoli A., Museo della Collegiata, in Cianferoni G.C., Bagnoli A, (a cura di), Museo Archeologico e della collegiata di Casole d’Elsa, Firenze, Studio Per Edizioni Scelte, 1996

Autore scheda: Patrizia La Porta

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